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L’interforze tra Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico dà vita al Fondo pensione Pre.Si.Di

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Il 4 aprile si è celebrata la nascita del Fondo pensione complementare Pre.Si.Di, strumento di previdenza dei comparti che operano nel campo della Sicurezza, Difesa e Soccorso Pubblico che contano 520mila persone

Un’odissea che dura da 27 anni quella che ha visto il 4 aprile il suo approdo con la nascita del Fondo pensione Pre.Si.Di,  che coinvolge le sigle sindacali dei comparti delle Forze della Difesa, della Sicurezza e del Soccorso Pubblico. Donne e uomini che nel corso della loro vita lavorativa tutelano l’incolumità della popolazione tutta, ma che da anni lottano per avere un trattamento pensionistico adeguato al termine di una carriera spesso costellata da insidie e pericoli.

La celebrazione, avvenuta subito dopo la costituzione del Fondo per atto pubblico a Roma dinanzi al Notaio Francesco Colistra, si è svolta presso l’Hotel Quirinale della Capitale alla presenza dei segretari nazionali delle sigle sindacali aderenti, con la presentazione e moderazione di Marco Lo Conte, giornalista del Sole24ore esperto nella tematica delle pensioni complementari e autore di molti testi sull’argomento.

“Oggi si celebra il raggiungimento di un obiettivo che coniuga le potenzialità della previdenza supplementare ad un settore chiave della vita sociale,  quello della difesa e sicurezza, cioè di tutti coloro che si occupano dell’integrità delle persone sul nostro territorio” ha esordito Lo Conte in apertura dell’incontro – Sono 520mila i lavoratori che si trovano nella necessità di avere uno strumento dedicato, e con la nascita del fondo pensione Pre.Si.Di  il tema della previdenza acquista la giusta centralità nei termini del futuro obiettivo pensionistico, che è fondamentale ancor di più per le categorie che hanno aderito a questo progetto”.

Il Fondo pensione Pre.Si.Di., che si è sviluppato in anni di lavoro dell’associazione Verso Fondo Pre.Si.Di – APS, è costituto da 3 organi di gestione; un consiglio d’amministrazione (CdA) con il compito di assumere le decisioni gestionali ordinarie, un Collegio dei Sindaci per la verifica della regolarità delle decisioni assunte dal CdA ed un Comitato di Garanzia – ufficio incardinato all’interno della Segreteria Generale – composto da ogni segretario generale di ciascun sindacato che ha aderito al Fondo.

I sindacati aderenti sono:

 N.S.P. (Polizia di Stato);

 C.I.I.S.A. (Polizia Penitenziaria);

 COSP (Polizia Penitenziaria);

 SINAG (Marina Militare e Guardia Costiera);

 UNARMA (Carabinieri);

 SIM GDF (Guardia di Finanza);

 SILMA (Aeronautica Militare);

 SILME (Esercito Italiano).

Oltre al contributo fondamentale di CONFAEL (CONFederazione Autonoma Europea dei Lavoratori) guidata da Domenico Marrella.

“Con la costituzione del fondo pensione Pre.Si.Di. celebriamo la fine di un percorso durato 5 anni”, spiega il Segretario Generale, Fabrizio Di Mattei. ” Il Fondo si rivolge anche alle forze di polizia ad ordinamento civile e militare, vigili del fuoco e tutte le altre categorie di lavoratori in regime di diritto pubblico come avvocatura e magistratura, e riguarda centinaia di migliaia di lavoratori, già sottoposti ad un impiego del tutto speciale, e famiglie di lavoratori che lo attendevano da ben 27 anni. L’autorizzazione ad operare, che sarà richiesta alla COVIP, sancisce un vero e proprio riscatto che permetterà a noi tutti lavoratori del comparto Difesa di continuare la professione in totale serenità. Grazie al Fondo potremo contare, all’atto della cessazione dal servizio, su un tenore di vita che non si discosterà da quello in servizio. Il mio ringraziamento va a tutte le sigle sindacali cofondatrici del Fondo pensione Pre.Si.Di., a dimostrazione della loro seria professionalità senza le quali questo veicolo non sarebbe mai giunto a destinazione. I sindacati, con il loro impegno e determinazione, hanno capito l’importanza dell’iniziativa e rappresentano davvero l’anima del progetto insieme a tutti gli iscritti e a coloro che vorranno entrare a far parte delle sigle aderenti”.

Tra gli obiettivi a breve scadenza oltre al riconoscimento della Commissione di Vigilanza per i Fondi Pensione (COVIP) che darà il via effettivo al funzionamento del fondo, tre i punti chiave evidenziati da Alessandro Bartolini del consiglio di amministrazione:

Una capillare diffusione, formazione ed informazione del potenziale bacino degli iscritti per spiegare i motivi per cui è conveniente aderire ad un fondo come Pre.Si.Di, e quindi aumentare i numeri degli aderenti contributori;

Convincere le istituzioni competenti a sedersi ad un tavolo di confronto affinchè il fondo costituito sulla carta diventi operativo;

Attuare un tavolo di confronto permanente con le istituzioni per far sì che il fondo possa puntare su strumenti economici di medio–lungo termine come il Tfr.

L’attuale sistema pensionistico di tipo contributivo prevede – rispetto al precedente sistema retributivo decaduto nel 1996 – un calo del reddito all’atto della pensione pari al 40% circa, che solo la previdenza complementare potrà realmente colmare. Tutti i lavoratori, compreso il mondo del comparto Difesa, hanno dovuto fare i conti con l’esigenza di attivare forme pensionistiche complementari da affiancare alla pensione per sostenere un adeguato tenore di vita in età post lavorativa. Il Fondo Pre.Si.Di, dunque, nasce proprio dall’esigenza di creare un fondo pensione complementare per i militari, e non solo.

Appena realizzata l’approvazione della Commissione di Vigilanza per i Fondi Pensione (COVIP), si raccoglieranno le contribuzioni che verranno gestite dalle società di investimento competenti. Spetterà alle organizzazioni rappresentative del personale concertare la quota a carico del datore che, secondo NSP (Nuovo Sindacato Polizia) potrebbe essere l’1% del proprio stipendio.

“Onorato e grato d’essere stato designato componente del CdA del Fondo. Un compito delicato e di responsabilità che accetto volentieri, a difesa dei diritti di chi quotidianamente difende i nostri diritti di ordine, pace e liberta’. Così dai social il dott. Giacomo Curigliano esperto di economia e Fondatore di Credit-One S.p.A., che da oltre 15 anni opera nel settore del credito.

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