Politica
Legge di Bilancio: una manovra salutista e in salsa green
Ma tra i banchi dell’opposizione i dubbi sono che le buone intenzioni nei fatti si traducano solo in una maggiorazione dei costi per produttori e consumatori ingrassando però (e nemmeno più di tanto) la pancia dello Stato.
Di Sabrina Iadarola
Sarà una manovra che punta al benessere degli italiani e dell’ambiente, quella del governo giallo-rosso. Salutista e in salsa green. Almeno questo è quanto si apprende dalla bozza attualmente in circolazione che, ovviamente, non sarà definitiva fino al completamento dell’iter della Legge di Bilancio. Salutista perché si propone di intervenire sulle abitudini e lo stile di vita degli italiani a partire dall’introduzione della sugar tax, che consisterebbe in un maggior prelievo fiscale su prodotti in imballaggi di plastica, bibite gassate e accise sulle sigarette. Ma c’è chi, tra i banchi dell’opposizione, solleva la possibilità che le buone intenzioni nei fatti si traducano solo in una maggiorazione dei costi per produttori e consumatori ingrassando però (e nemmeno più di tanto) la pancia dello Stato.
Altra novità in arrivo potrebbe essere la Carta Bimbi per gli Asili nido, ovvero un assegno dell’importo massimo di 400 euro mensili, che servirà proprio a coprire le spese relative alle quote per l’asilo nido.
Confermata, a dispetto delle voci circolate nelle scorse settimane, sembrerebbe anche Quota 100. Così come il Reddito di Cittadinanza che non solo verrà erogato in maniera continuativa anche per il 2020, ma soprattutto sperimenterà la fase 2, ovvero quella che ha l’obiettivo di inserire nel mondo del lavoro i beneficiari del reddito attraverso la riorganizzazione dei centri per l’Impiego.
Sul tema pensioni in programma una possibile rivalutazione degli assegni per i pensionati che al lordo percepiscono tra i 1.500 e i 2.000 euro al mese.
Confermata poi la cifra dei 14 milioni di lavoratori che usufruiranno del taglio del cuneo fiscale. Mentre nel campo della lotta all’evasione fiscale, spunta il bonus Befana. Si tratta di “cashback” riconosciuto all’inizio dell’anno successivo a quello in cui viene maturato, relativo alle spese sostenute nell’acquisto di servizi ritenuti ad alto rischio evasione, se tali servizi vengono pagati con metodi di pagamento tracciabili (bancomat, carte di credito, bonifici), nella misura del 19% del totale dell’esborso e fino ad un massimo di 400/500€ annui in base alle coperture disponibili.