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Diritti umani

Katia Villirillo fautrice di tante battaglie per i più deboli e candidata al comune di Crotone è in ospedale

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Lo stress degli ultimi mesi, il dolore per l’ingiusto e atroce assassinio del figlio Giuseppe, sono la causa di un ictus imprevisto. Ma Caterina Villirillo non si arrende e dall’ospedale di Crotone lancia il suo messaggio: ‘Ci sono e continuo a lavorare per Crotone’. La lettera a sua madre della figlia  Benedetta Parretta, giovanissima giornalista del nostro DailyCases

E’ candidata al comune di Crotone per la lista ‘Antonio Manica Sindaco’ Katia Villirillo, la mamma coraggio che da anni svolge la sua attività in difesa dei più deboli. Ma sulla sua strada l’ostacolo meno aspettato, complice lo stress ed il super lavoro svolto a favore delle famiglie più disagiate del crotonese: spesa, domande per buoni pasto, ascolto e supporto a chi le chiedeva aiuto durante il lockdown. Ed il dolore, quello per il figlio Giuseppe assassinato due anni fa.

Katia ha avuto un ictus, lo abbiamo saputo da lei stessa che in un video Fb, come è solita fare, ha detto tutta la verità sul suo stato di salute. Il 13 gennaio 2018 Salvatore Gerace, condannato poi all’ergastolo, le aveva ucciso il figlio sotto gli occhi, ma lei non si è arresa, ha continuato a lottare per un futuro migliore per tutti i giovani del suo territorio e del Paese intero, per una Calabria della legalità, per la libertà di pensiero e di opinione, contro ogni inciucio o discriminazione. Per poter gridare al mondo…Giuseppe Parretta, mio figlio, è vivo, e vive dentro di me!

Pubblichiamo qui di seguito la lettera di sua figlia Benedetta Parretta che ci è cara per essere anche autrice di articoli profondi sul nostro giornale, che ricordiamo, ha una grande attenzione per i diritti umani e la legalità:

“Cara mamma, sei sempre stata il faro della mia vita, forte e tenera, dolce e aspra, severa e morbida.

Sto scrivendo questa “lettera” dove esprimo i miei sentimenti e metto a nudo le mie paure, perché tu sei l’unica veramente in grado di capirmi, tu che mi hai portato in grembo per nove mesi, che mi hai allevata con amore, che adesso mi guardi crescere e diventare grande lasciandomi libera di scegliere e anche di sbagliare.

Scrivo perché non trovo il coraggio di esprimere i miei sentimenti più profondi senza emozionarmi e so che un nodo alla gola mi impedirebbe di parlarti.

Conoscendo il mio carattere forte, ribelle e un po’ strafottente ti sembrerà strana questa mia dichiarazione, ma è davvero così… ho paura di crescere, di diventare grande, paura di dover affrontare il mondo e la vita da sola.

Paura di non diventare come te, che sei sempre stata il mio faro fin da bambina, perché tu hai sempre lottato, hai cresciuto tre figli da sola, facendoci da madre e da padre per questo sei un esempio da seguire e imitare.

Mamy ho paura di non farcela, cresco e ogni giorno mi spaventa, tu sarai sempre lì forte e bella come sei ora?

Aiutami a spiccare il volo verso il futuro senza timore del mondo.

L’esame più difficile che dovrò affrontare sarà cercare di somigliarti giorno dopo giorno, anno dopo anno e se mai ci riuscirò non smetterò mai di ringraziarti per aver seguito ogni mio passo a debita distanza ma sempre vicina.

Abbiamo visto morire con i nostri occhi un parte importante del nostro cuore, Giuseppe, l’uomo di casa, la nostra spalla!

Ma tu mi hai dato la forza di andare avanti, ci siamo date la mano e oggi camminiamo vicine.

Entrambe andiamo di fretta, e ogni tanto ci capita di inciampare. Ma se c’è la mano dell’altra, tesa verso di noi, riusciamo sempre a rialzarci.

Abbiamo lo stesso passo, io e te. Un passo tenace, ma mai prepotente.

Esattamente come te.

Per dirti grazie e per chiederti scusa. E per confessarti che oggi, quando mi guardo allo specchio, rivedo te. In un modo di inclinare il volto, in una sciarpa che ti piacerebbe: ti assomiglio ogni giorno di più.

E ne sono orgogliosa.

Supereremo anche questo momento buio della nostra vita, insieme, e Giuseppe ci proteggerà, ti proteggerà e riuscirà a darci la forza per continuare ad aiutare chi è meno fortunato.

Come dici sempre tu, il suo coraggio è stato e sarà la nostra forza!”

Forza Caterina, la nostra redazione è con te!

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