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Diritti umani

Lidu onlus – Fidh denuncia: le autorità turche sono responsabili della morte di Ebru Timtik in carcere

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La Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo si unisce all’atto di accusa della FIDH che ritiene responsabili le autorità turche per la morte dell’avvocata e attivista per i diritti umani Ebru Timtik, dopo 238 giorni di sciopero della fame nel carcere turco dove era detenuta con una condanna per terrorismo

Credeva nel rispetto dei diritti civili, dei diritti fondamentali nella sua Turchia Ebru Timtik, avvocata e attivista per i diritti umani, condannata a 13 anni di reclusione per terrorismo dal tribunale del suo paese. La sua unica colpa è stata la difesa dei più deboli.  Faceva parte dell’Associazione contemporanea degli avvocati, specializzata nella difesa di casi politicamente delicati ed era stata accusata dalle autorità turche di essere legata all’organizzazione marxista-leninista radicale Dhkp-C, responsabile di diversi attentati e definita “terrorista” da Ankara e dai suoi alleati occidentali. In particolare, Timtik aveva difeso la famiglia di Berkin Elvan, un adolescente morto nel 2014 per le ferite riportate durante la repressione delle proteste di Gezi Park nel 2013. Dopo la condanna aveva cominciato lo sciopero della fame per avere un processo equo stimolando anche con la sua coraggiosa scelta il mondo occidentale. Ma nonostante tutti gli appelli e le richieste arrivate alla giustizia ed alla Corte costituzionale turca un mese fa, per l’aggravarsi della sua salute e l’incompatibilità con il regime carcerario, un tribunale di Istanbul aveva rifiutato di scarcerare la donna. “Ebru Timtik è stata fatta morire sotto i nostri occhi”, ha twittato Sezgin Tanrikulu, deputato del Chp, la principale forza di opposizione al presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Da qui l’atto di denuncia della Lidu onlus che si unisce alla Fidh di cui è componente, che ritiene le autorità turche responsabili della sua morte, chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutti i difensori dei diritti umani detenuti arbitrariamente nel paese, compreso l’avvocato Aytaç Ünsal, che è in sciopero della fame da oltre sei mesi e la cui salute è notevolmente peggiorata.

#EbruTimtik ha portato avanti la sua protesta rimasta inascoltata nei confronti del Sultano e del suo Ministero della Giustizia Turco richiedendo quello che e’ garantito dalla dichiarazione dei diritti dell’Uomo e da tutte le costituzioni delle Nazioni Europee, dal diritto internazionale che ben conosceva svolgendo la professione di avvocato”, scrive su FB l’avvocato Gianmarco Cesari componente del comitato nazionale della Lidu onlus – “ DIRITTO a processi equi; DIRITTO alla difesa; DIRITTO a svolgere la professione di avvocato in modo indipendente. Anche io difendo i diritti umani e mi unisco alle sue richieste perche’ non muoiano dopo la sua morte nella indifferenza”.

” Le autorità turche sono responsabili della morte della signora Ebru Timtik, poiché hanno ripetutamente respinto tutti gli appelli per la sua liberazione, negando costantemente ogni rischio per la sua sicurezza fisica e ogni pericolo per la sua vita “, ha dichiarato Alexis Deswaef, avvocato per i diritti umani e Vice Presidente FIDH.

“La Lidu onlus si schiera in difesa dei troppi condannati ingiustamente solo perché difensori dei diritti umani – ha affermato Eugenio Ficorilli presidente della storica associazione – e manifesta  il bisogno urgente per le autorità turche di riconsiderare con attenzione la tutela diritti umani nel Paese”.

Il corpo dell’Avvocata #EbruTimtik è stato sepolto oggi nel cimitero di #Gazi dopo la cerimonia in una Cemevi. Sulla sua bara, portata in spalla da avvocati suoi colleghi ed amici in toga, una toga da avvocato e dei garofani.

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