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In Argentina una deputata del partito La Libertad Avanza denuncia i loschi progetti di deputati filogovernativi per liberare i colpevoli di crimini genocidi – In Argentina, a deputy from the La Libertad Avanza party denounces the shady plans of pro-government deputies to free those guilty of genocidal crimes

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di emigrazione e di matrimoni

In Argentina una deputata del partito La Libertad Avanza denuncia i loschi progetti di deputati filogovernativi per liberare i colpevoli di crimini genocidi

La deputata del partito La Libertad Avanza, Lourdes Arrieta, ha messo a conoscenza di tutti una serie di progetti di legge segreti del suo partito, che mirano ad approvare la liberazione dei repressori responsabili di crimini contro l’umanità compiuti durante la dittatura nel 1976.

Di Luca Santucho

Lourdes Arrieta, deputata di La Libertad Avanza, che faceva parte della delegazione di deputati filogovernativi che ha visitato i colpevoli di genocidi nel carcere di Ezeiza, tra cui Alfredo Astiz, ha condiviso sui social questa domenica un progetto di legge e una bozza di decreto presidenziale a cui stavano lavorando vari membri del suo blocco, per ottenere la liberazione dei repressori detenuti per crimini contro l’umanità commessi durante l’ultima dittatura militare. Arrieta ha denunciato immediatamente la cosa e, prima di essere espulsa dal suo partito per essersi dissociata da decisioni così gravi, ha fondato un suo gruppo, mantenendo in questo caso l’appoggio politico al presidente Milei, che secondo la Arrieta era all’oscuro di tutto, pur essendo anche lui dello stesso partito, che lo ha portato a vincere le elezioni nel 2023 con una percentuale del 29,6% (?).

Vale la pena ricordare che Alfredo Astiz (che oggi ha 72 anni) è stato un militare repressore appartenente al GT 3.3 che operava nell’Ex Esma, il più grande centro clandestino del Paese, dove furono detenute illegalmente più di 5mila desaparecidos di cui sono sopravvissuti meno del 5 percento, molti di loro eliminati con i voli della morte, buttati giù da aerei militari mentre erano ancora vivi. Divenne famoso perché durante la dittatura si infiltrò nelle Madri di Plaza de Mayo sostenendo che suo fratello era scomparso. Questa infiltrazione portò al rapimento, alla tortura e alla successiva scomparsa delle suore francesi Alice Domon e Léonie Duqet, crimini per i quali Astiz fu condannato dalla Francia a uno dei tanti ergastoli che ha al suo attivo. “Ieri ho pubblicato parte delle chat che ho presentato ai tribunali. Ora metto a disposizione i disegni di legge e il decreto normativo proposto dai membri del gruppo WhatsApp, tutti membri de La Libertad Avanza, che vogliono costringere i giudici a liberare i genocidari”, ha scritto Arrieta nel suo account su X, denunciando così l’attività eversiva degli ex colleghi di partito che mirano a ridare libertà a criminali che devono scontare in realtà vari ergastoli per giusta condanna.

Le pubblicazioni sui social di Lourdes Arrieta sono screenshot di una bozza di 13 pagine che circolava nel gruppo libertario, dove i deputati del partito La Libertad Avanza stavano valutando un progetto di legge che, secondo le conversazioni, ha come parte fondamentale la figura del “termine ragionevole” e a sua volta un decreto normativo per il quale avevano bisogno della conferma del presidente Javier Milei. La deputata Arrieta ha sostenuto poi, come spiega il giornale argentino ‘La Nacion’, di essere stata ingannata dai suoi stessi colleghi di partito che non le avevano detto il vero motivo della visita ai colpevoli di genocidi nel carcere di Ezeiza, e ha affermato che nel programma politico di Milei non è prevista alcuna scarcerazione dei criminali condannati, anche su piano internazionale, per crimini contro l’umanità.

Progetto di legge sul “termine ragionevole”

Il disegno di legge denominato “Periodo ragionevole”, che i deputati di La Libertad Avanza intendevano presentare, propone che i colpevoli di genocidi condannati per crimini contro l’umanità durante l’ultima dittatura militare del 1976, siano rilasciati 20 anni dopo la commissione del crimine. La bozza sostiene che il periodo di 20 anni supera i limiti temporali stabiliti dalla giurisprudenza nazionale e internazionale, così come la prescrizione per i crimini che meritano l’ergastolo, stabilita dall’articolo 62 del Codice Penale.

La proposta giustifica questa modifica affermando che “aiuterebbe a decongestionare le agende dei Tribunali orali federali, che sono responsabili di processare crimini contro l’umanità e altri crimini gravi, così come la corruzione e il traffico di droga”. Tra le assurde giustificazioni, il documento afferma che “costituisce la durata massima ragionevole di un processo per il quale la garanzia stabilita dalla dottrina dei nostri tribunali” e che, inoltre, “supera quella che fino ad oggi è emersa dalla giurisprudenza nazionale e internazionale”.

Che cos’è il “decreto normativo”?

D’altra parte, l’idea del decreto che, per essere operativo, dovrebbe portare la firma del presidente Javier Milei e del ministro della Giustizia Mariano Cúneo Libarona, nasce dagli incontri che i deputati di La Libertad Avanza hanno avuto con padre Javier Olivera Ravasi – organizzatore del gruppo whatsapp e artefice fondamentale dell’incontro di Ezeiza – e con avvocati specializzati. In seguito a questo padre Javier Olivera Ravasi ha avuto divieto da parte del vescovado di competenza a risiedere in quella diocesi.

L’obiettivo principale è garantire la liberazione dei repressori e carnefici di troppi innocenti, che sono in carcere da più di 25 anni da quando è stato commesso il reato. “Una volta scaduto questo periodo massimo, l’azione penale sarà estinta”, si legge nell’ipotesi di decreto, che menziona anche che il periodo inizierà a decorrere dalla maggiore età se la vittima era minorenne. Inoltre, il peso del decreto sarà sospeso in caso di interruzione della vita democratica.

Un altro argomento avanzato anche nel possibile decreto, così come nella ipotesi di legge, è che i tribunali orali federali sono sopraffatti dal numero e dall’entità dei casi di crimini contro l’umanità e che “è essenziale decongestionare il lavoro dei tribunali federali” per le indagini sul traffico di droga e sulla corruzione.

Vale la pena ricordare che la tensione interna al blocco La Libertad Avanza è passata dal basso all’alto, a partire dalla visita dei deputati ai genocidi, seguita dalla fuga di notizie sulle chat e culminata con le dimissioni della deputata Lourdes Arrieta dal blocco per evitare che i suoi ormai ex colleghi la cacciassero. Sebbene la deputata di Mendoza abbia negato che il Presidente Milei abbia partecipato a questo evento e abbia assicurato che non ha in programma di realizzare questi progetti nella sua agenda, ha anche fatto sapere che gran parte di La Libertad Avanza ha in programma di farlo, con l’obiettivo di garantire l’impunità affinché i colpevoli di genocidi possano riacquistare la libertà. Eventualità che sarebbe un oltraggio al diritto internazionale, ai diritti umani e alle tante famiglie che ancora oggi piangono i loro cari trucidati da una delle più feroci dittature del secolo passato e che autorizzerebbe il mondo a considerare lo stesso Milei un feroce dittatore.

In Argentina, a deputy from the La Libertad Avanza party denounces the shady plans of pro-government deputies to free those guilty of genocidal crimes

The deputy of the La Libertad Avanza party, Lourdes Arrieta, has made everyone aware of a series of secret bills from her party aimed at approving the release of repressors responsible for crimes against humanity committed during the dictatorship in 1976.

By Luca Santucho

Lourdes Arrieta, a deputy from La Libertad Avanza, who was part of the delegation of pro-government deputies who visited genocide perpetrators in the Ezeiza prison, including Alfredo Astiz, shared on social media this Sunday a bill and a draft presidential decree that various members of her bloc were working on, to obtain the release of repressors detained for crimes against humanity committed during the last military dictatorship. Arrieta immediately denounced this and, before being expelled from her party for disassociating herself from such serious decisions, she founded her own group, maintaining in this case political support for President Milei, who according to Arrieta was unaware of everything, even though he was also from the same party, which led him to win the elections in 2023 with a 29.6 per cent (?).

It is worth remembering that Alfredo Astiz (now 72 years old) was a military repressor belonging to the GT 3.3 that operated in the Ex Esma, the largest clandestine centre in the country, where more than 5,000 desaparecidos were illegally detained, of whom less than 5 per cent survived, many of them eliminated by death flights, thrown out of military planes while still alive. He became famous because during the dictatorship he infiltrated the Mothers of the Plaza de Mayo claiming that his brother had disappeared. This infiltration led to the kidnapping, torture and subsequent disappearance of French nuns Alice Domon and Léonie Duqet, crimes for which Astiz was sentenced by France to one of many life sentences to his credit. ‘Yesterday I published part of the chats I presented to the courts. I now make available the bills and regulatory decree proposed by the members of the WhatsApp group, all members of La Libertad Avanza, who want to force the judges to free the genocidaires,’ Arrieta wrote in his account on X, thus denouncing the subversive activity of former party colleagues who aim to restore freedom to criminals who actually have to serve several life sentences for just conviction.

Lourdes Arrieta’s social media postings are screenshots of a 13-page draft circulating in the libertarian group, where deputies of the La Libertad Avanza party were considering a bill that, according to the conversations, has the figure of the ‘reasonable term’ as a key part, and in turn a regulatory decree for which they needed confirmation from President Javier Milei. Congresswoman Arrieta then claimed, as explained by the Argentine newspaper ‘La Nacion’, that she had been deceived by her own party colleagues who had not told her the real reason for visiting the genocide perpetrators in the Ezeiza prison, and stated that Milei’s political programme did not include any release of criminals convicted, even internationally, of crimes against humanity.

Reasonable Period’ Bill

The ‘Reasonable Period’ Bill, which the deputies of La Libertad Avanza intended to introduce, proposes that genocide perpetrators convicted of crimes against humanity during the last military dictatorship in 1976 be released 20 years after the commission of the crime. The draft argues that the 20-year period exceeds the time limits established by national and international jurisprudence, as well as the statute of limitations for crimes meriting life imprisonment, established in Article 62 of the Penal Code.

The proposal justifies this change by stating that it ‘would help to decongest the agendas of the Federal Oral Courts, which are responsible for trying crimes against humanity and other serious crimes, as well as corruption and drug trafficking’. Among the absurd justifications, the document states that it ‘constitutes the maximum reasonable duration of a trial for which the guarantee established by the doctrine of our courts’ and, moreover, ‘exceeds that which has emerged to date from national and international jurisprudence’.

What is the ‘normative decree’?

On the other hand, the idea of the decree, which would have to bear the signature of President Javier Milei and Justice Minister Mariano Cúneo Libarona in order to be operational, stems from the meetings that the deputies of La Libertad Avanza had with Father Javier Olivera Ravasi – organiser of the whatsapp group and fundamental architect of the Ezeiza meeting – and with specialised lawyers. As a result of this Father Javier Olivera Ravasi was forbidden by the bishopric to reside in that diocese.

The main objective is to ensure the release of the repressors and executioners of too many innocent people, who have been in prison for more than 25 years since the crime was committed. ‘Once this maximum period has expired, the prosecution will be extinguished,’ reads the draft decree, which also mentions that the period will begin to run from the age of majority if the victim was a minor. In addition, the weight of the decree will be suspended in the event of an interruption of democratic life.

Another argument put forward also in the possible decree, as well as in the hypothetical bill, is that the federal oral courts are overwhelmed by the number and scale of cases of crimes against humanity and that ‘it is essential to relieve the work of the federal courts’ for the investigation of drug trafficking and corruption.

It is worth recalling that internal tension within the La Libertad Avanza bloc went from low to high, starting with the visit of deputies to the genocides, followed by the leak of chats, and culminating in the resignation of deputy Lourdes Arrieta from the bloc to prevent her now former colleagues from ousting her. Although the Mendoza deputy denied that President Milei attended this event and assured that she has no plans to implement these projects on her agenda, she also made it known that a large part of La Libertad Avanza has plans to do so, with the aim of ensuring impunity so that those guilty of genocide can regain their freedom. Such an eventuality would be an outrage against international law, human rights and the many families who still mourn their loved ones slaughtered by one of the fiercest dictatorships of the past century, and would authorise the world to consider Milei himself a vicious dictator.

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