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Italia

Il Farmacista Ospedaliero e Territoriale del Servizio Sanitario Nazionale

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Tempo di lettura: 4 minuti

“Una specie in estinzione ma non a causa del Virus, o forse…” Il racconto di un farmacista, il dott. Gabriele Savini, in questo momento di emergenza

“Papà dove vai?”

“A lavoro tesoro. In ospedale e poi alla ASL. Ti ricordi?”

“Ma papà, tu non sei fra gli operatori designati che stanno al fronte a combattere questa emergenza del virus!”

“Sai, tesoro, hai ragione. Non sai quanto vorrei stare qui con te a casa oggi con te a giocare, ma lascia che ti racconti una storia:

 Dietro a questi signori con il camice, Medici, Infermieri, Tecnici, Biologi, Personale specializzato e professionalizzato che ora improvvisamente si cerca di reperire a gran voce per rimpolpare gli organici degli ospedali ridotti all’osso, spesso ci siamo noi che li supportiamo (e li sopportiamo) quotidianamente.

Se manchiamo, o pensiamo di metterci in malattia, ecco cosa succede:

 Dopo pochi giorni iniziano a mancare i farmaci salvavita, l’ossigeno, i dispositivi medici, gli ordini di ripristino delle scorte non partono, i pazienti più fragili non ricevono le loro cure che devono essere seguite, monitorate e registrate con capillarità e assoluta attenzione su registri informatici regionali e nazionali. Mancano poi i farmaci chiamati “stupefacenti”, quelli che a volte fanno davvero la differenza fra la vita e la morte, e che solo i farmacisti possono accuratamente ordinare e distribuire seguendo norme che – sì, hai ragione – oggi appaiono barocchismi ma sono state pensate per tutelare il medico e la caposala, il primario e le Direzioni Sanitarie.

E poi, quando proprio non si trovano più i farmaci, come in battaglia, bisogna inventarsi nuove strategie e cercare alleanze; spesso all’estero, dove sistemi distorti di mercato parallelo ci fanno trovare gli identici farmaci delle stesse ditte che in Italia mancano…Ma guarda tu che cosa astrusa!…

E poi, i farmacisti si accorgono spesso, prima di tutti, di sviste o inesattezze che per stanchezza possono incorrere nei colleghi medici di reparto, che ormai devono fare mille cose burocratiche e spesso solo alla fine riescono a dedicarsi alla clinica e ai pazienti ricoverati. E loro, i farmacisti, corrono, scrivono, chiamano, allertano. Fermi tutti! Occhio! Il dosaggio prescritto non è quello, attenzione! A tutela di tutti gli operatori. Medici in primis.

Poi i Farmacisti fanno tante altre cose, il loro telefono e le loro email sono bersagliati da tutti quanti e per la qualunque in ogni momento. E loro lì studiano, rispondono, si interrogano e spesso trovano la soluzione più idonea e trasparente nel rispetto della legislazione che cambia, cambia ormai ogni giorno e sembra che nessuno ci capisca più nulla, ma loro non possono permettersi di non comprendere e non far applicare le norme.

Devono, come i consulenti del lavoro, dare le notizie più aggiornate sempre per garantire che le cose procedano, anche se la confusione sembra a volte regnare sovrana.

E poi vigilano sui farmaci e sui dispositivi medici, perchè possono esserci problemi seri per i pazienti e non solo.

Devono viaggiare, spesso a spese loro e senza rimborsi dell’Azienda per cui lavorano, da una sede distante all’altra per sopperire all’assenza atavica di colleghi o per controllare e vigilare sul territorio.

In ultimo, laddove c’è stata una adeguata sensibilità dei vertici aziendali, possono diventare i veri artisti del farmaco, creando formulazioni adeguate in laboratori di galenica clinica per rispondere alle necessità di ogni paziente, da un bimbo appena nato al malato oncologico, dall’utenza in nutrizione artificiale a chi è affetto da una malattia rara. E ci vuole tanto, tanto tempo per essere in grado di realizzare quest’arte che non si può praticamente fare altro, ma…

 Ma siamo ormai pochi, davvero pochi. Siamo come jolly da utilizzare in ogni parte del campo, senza un ruolo ufficialmente assegnato o uno straccio di incarico, pensa tu…

A volte anche noi alla mercè degli insulti e delle aggressioni di quei pazienti che ora applaudono dai balconi o ci chiamano “eroi”…

 In alcune Regioni pensa, tesoro mio, ora veniamo utilizzati per riempire bombolette di disinfettanti perchè qualcuno ha pensato che centralizzare gli acquisti di alcuni prodotti… fa risparmiare!…

Lo sai poi cosa leggevo ieri, che ora ci pensa l’Unione Europea a centralizzare gli acquisti dei Dispositivi legati all’Emergenza Covid.

Capisci cosa vuol dire?

 Siamo specie in estinzione, ma non a causa del Virus, a causa di dieci anni di indebolimento della categoria, attuata a più livelli e spesso con l’avvallo di personaggi della nostra stessa categoria, che poco hanno avuto a cuore la crescita professionale dei giovani colleghi e il loro giusto riconoscimento.

 Ma oggi, ora, in queste ore, io devo andare, non posso mollare, anche se il Governo non ritiene che noi siamo figure prioritarie del SSN, tali da integrare organici assolutamente deficitari ovunque, dalla Farmacia dell’Ospedale di provincia più lontano al grande Policlinico della Capitale.

 “Papà, ma almeno tu puoi ordinarti le mascherine per proteggerti vero?”

 “No, amore, io no e spesso neppure molti altri colleghi”

 “E allora puoi ammalarti?”

 “Sì tesoro. E la cosa più che mi preoccupa, oltre a non sapere se sto facendo ammalare anche te e la mamma, è sentirmi NON PROTETTO da chi invece dovrebbe ascoltare un semplice, semplicissimo richiamo e avvertimento: più operatori del SSN si ammaleranno, meno potremmo rispondere a tutte le richieste che dall’alto ci piomberanno per garantire in ultimo il raggiungimento degli obiettivi delle Direzioni Aziendali”

“Ma l’obiettivo, papà, non sarebbe quello di garantire la Salute Pubblica?”

“Io la penso così, tesoro mio, ed ecco perchè ora devo andare. Tu gioca e vedrai che il futuro sarà migliore. Alle brutte, quando non ci saranno più farmacisti specializzati del SSN, toglieranno anche i farmaci dagli Ospedali e faranno ricaricare le boccette di disinfettanti con un po’ di Tintura Imperiale da qualche monaco dell’Abbazia di Casamari”.

Dott. Gabriele Savini, Area Farmacisti DIRIGENTI SSN – CISL MEDICI LAZIO

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