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Australia al voto il 18 maggio. Intervista all’italo – australiano Giuseppe Cossari

Gli italo australiani che voteranno sono circa un milione, un numero consistente in un paese con 25 milioni di australiani. In Australia chi non esercita il diritto/dovere di voto subisce un processo e paga una multa.
L’Australia sin dalla sua nascita è stata meta di emigrazione italiana. Oggi il numero di italo australiani supera il milione di cittadini aventi diritto al voto. La presenza di italiani ha contribuito largamente allo sviluppo del paese, ma sono ancora pochi coloro che vengono eletti nel parlamento australiano. Nonostante questo l’Australia è ancora oggi considerata da molti giovani laureati italiani una meta da scegliere per le possibilità di lavoro e il riconoscimento dei meriti professionali. L’intervista di seguito all’italo- australiano Cav. Giuseppe Cossari, Direttore del Patronato Anmil a Melbourne in Australia, già sindaco della citta’ di Knox nello stato del Victoria, che ci spiega come funziona la democrazia australiana e le dissonanze con quella europea
L’Australia va al voto per il governo federale il 18 maggio, quali sono le previsioni?
Come per le ultime elezioni i due partiti che realmente si giocheranno la leadership del Parlamento Australiano saranno i Liberal (conservatori di destra) e i Labor ( partito di sinistra), e come per le ultime elezioni anche in questa tornata elettorale verranno utilizzati tutti i mezzi a disposizione per togliere voti al partito concorrente, unica incognita vera secondo me, saranno gli outsiders che vengono sottovalutati o non considerati un vero pericolo: i Verdi che con il tam tam mondiale partito dalla piccola Greta ben orchestrato dai media sulla situazione climatica potrebbe spostare dei voti verso di loro ed Australian United , il partito del milionario Clive Palmer potrebbe essere la bilancia di queste elezioni nel formare il nuovo Governo.
Di seguito una breve spiegazione del Parlamento Australiano:
Il Parlamento australiano è il ramo legislativo dell’Australia.
È di tipo bicamerale, largamente ispirato al Parlamento del Regno Unito, ma con alcune influenze del Congresso degli Stati Uniti. Secondo la prima sezione della Costituzione australiana, il Parlamento si compone di tre rappresentanti: la Regina (“The Queen”), il Senato (“The Senate”), e la Camera dei Rappresentanti (“The House of Representatives”). La Regina è rappresentata dal Governatore Generale. La Camera bassa, la Camera dei Rappresentanti, è attualmente composta da 150 membri, ciascun deputato (“Rappresentante”) rappresenta un distretto, una circoscrizione elettorale corrisponde all’incirca a 85.000 elettori e più. All’interno di ogni circoscrizione, gli elettori applicano il voto alternativo: indicano in quale ordine vogliono che i candidati possano diventare deputati. Il numero di deputati tuttavia non è fisso, ma varia in base alle redistribuzioni elettorali, che vengono chieste frequentemente. La Camera alta, il Senato, è invece composto da 76 membri: 12 per ciascuno Stato e due per ciascun territorio. I suoi membri sono eletti con un sistema divoto proporzionale. Le due Camere si trovano in due differenti aule del palazzo del parlamento a Capital Hill, nella città di Canberra.
Quanto conta il voto degli italo australiani e qual è il programma elettorale che li coinvolge di più?
Per i numeri in mio possesso, ci tengo a dire che sono datati quindi potrei sbagliarmi di diverse unità, gli Italiani che si recheranno alle urne sono circa un milione e bisogna onestamente dire che, su un totale di circa 25.000000 di Australiani il voto degli italo-australiani, ha, di fatto, un peso veramente importante il problema è che le nostre rappresentanze nel Parlamento Australiano sono praticamente inesistenti, e dico questo perché purtroppo non esiste una rete che permetta di portare avanti giovani Italo-Australiani nella politica di questo Paese !
Anche l’Europa vota a fine maggio. Quali le differenze tra un paese giovane come l’Australia e questa Europa unita che sembra condividere solo gli interessi di potenti lobbies economiche?
Una differenza sostanziale è naturalmente l’obbligo di voto, qui in Australia il diritto al voto è anche un dovere, dovere di voto che, fu introdotto nel 1924, pena, una multa che oggi può arrivare sino a 180 dollari più un giudizio in Corte (tribunale) con l’obbligo del pagamento delle spese legali, (qui molto costose) e anche la fedina penale macchiata da questo fatto, non votare qui da noi, è considerata una pratica immorale e disdicevole!
Aggiungo che l’Europa da qualcuno è considerata un’unione, ma, nella realtà tale non può essere considerata, l’Europa politica a mio avviso non esiste, e l’Australia è una confederazione che unisce 6 Stati che hanno un Governo Centrale con sede In Canberra la Capitale dell’Australia, mentre l’Europa, di unico per tutti ha solo la moneta, e solo con questa unicità non può essere paragonata all’Australia. Qualora il vero sogno europeo (Gli Stati Uniti d’Europa) si realizzasse, sarò ovviamente disponibile a fare i confronti tra le due Nazioni.
Per quanto riguarda le lobbies, c’è da dire che esistono in tutto il momdo e dunque anche qui le lobbies lavorano per i loro interessi, ma la differenza sostanziale, è che qui quando qualcuno è preso con le mani nella marmellata, passa dei guai seri e qui vi posso assicurare che negoziare con la giustizia è molto più difficile per non dire impossibile!!
Quali sono le richieste che gli italo australiani hanno immaginato appena si sarà insediato il nuovo governo federale australiano?
Gli Italo-Australiani hanno le idee ben chiare su quello che vogliono dal futuro Governo, in primis: migliorare le Scuole, la Sanità, ottenere un incremento del salario minimo, mantenere una corretta regolamentazione dell’immigrazione ed in particolare evitare un flusso migratorio incontrollato, avere una diminuzione delle tariffe energetiche e ovviamente aumentare le opportunità di lavoro, anche se, qui in confronto all’Europa e soprattutto all’Italia il lavoro è molto più disponibile e la disoccupazione a paragone è estremamente più bassa, con salari medi molto più alti, senza contare che qui esiste il reddito per i disoccupati che permette agli stessi di poter affittare una casa e vivere degnamente supportato da un altro sistema Centralink per il reinserimento nel sistema lavorativo.
Parlando di lavoro, mi capita spesso di vedere post che criticano i nostri giovani dicendo che non vogliono raccogliere frutta e verdura in Italia ma vanno in Australia a raccoglierla, va detto per essere chiari che, per il secondo anno di WHV (Visto vacanza lavoro) i giovani sono costretti per legge (e qui la legge va rispettata) a lavorare nelle farm per 88 giorni, la diversità però che lavorano nelle farm per 700/1000 dollari a settimana e chi afferma che i nostri giovani non vogliono lavorare di certo si dimentica di completare la frase che a dirla corretta sarebbe: “non vogliono lavorare per una miseria, e vanno a lavorare in Australia!”
Quanto è salito il numero di giovani italiani che arrivano in Australia in cerca di lavoro?
È veramente complesso dare numeri sull’immigrazione Italiana in Australia perché, i visti prodotti ogni anno in base alle esigenze Australiane sono veramente molti, in merito alla tua domanda prenderò uno dei visti più utilizzati dai nostri connazionali, il WHV (visto lavoro vacanze) per questo tipo di visto le statistiche parlano di più di 30.000 visti per il 2018 e non sono ancora disponibili i numeri per il 2019.
Il problema sarà che in mancanza di una vera assistenza e accompagnamento da parte di chi è stato votato come rappresentante degli Italiani all’estero e dalle strutture create dal Governo Italiano, COMITES in primis, Consiglio Generale degli Italiani all’estero e altri enti che, per come sono oggi strutturati e gestiti personalmente ritengo inutili, non saranno in grado, come sempre, di aiutare i nostri giovani a costruirsi una vita in questo Paese, dico questo perché, per esempio, i nostri “ Rappresentanti del PD”in carica da più di dieci anni stipendiati dai contribuenti Italiani non si sono resi neanche conto che, i rumor parlano di una agevolazione dei WHV provenienti da Francia, Inghilterra e Germania, rumor che non fanno riferimento per nulla agli Italiani, il loro totale silenzio e la loro mancanza di azione nella tutela dei nostri giovani migranti è a mio avviso imbarazzante!
Chiudo, ringraziandoti per questa intervista e ricordando a tutti che essendo io uomo di cultura di destra ho cercato di lasciare spazio ad altre persone che potessero rappresentare questa parte politica,visto la mia veneranda età fermando le mie attività per circa due anni ma, mi sono accorto che nessun partito che si dichiara di destra o centro destra ha a cuore questa parte del mondo che in realtà è una parte molto importante visto che, AAOA (Asia, Australia, Oceania, Antartico) comprende la parte più produttiva del mondo e che con la presenza della Cina, il probabile e futuro motore mondiale, è una parte del mondo che non andrebbe ignorata!