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Diritti umani

ActionAid tutela le donne ucraine sfuggite alla guerra che subiscono tratta, sfruttamento e violenze

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Numerose le segnalazioni raccolte dagli operatori umanitari di ActionAid per truffe e tentate violenze su donne sole che hanno accettato passaggi da parte di presunti benefattori.    

di Giordana Fauci

Finire vittime della tratta, subire violenze, truffe e sfruttamento lavorativo sono i rischi che corrono donne e ragazze ucraine in fuga dal loro Paese dopo oltre un mese dall’inizio della guerra.

Pericoli che si materializzano nei Paesi confinanti, come Polonia, Romania e finanche Italia, dove vi sono già le prime segnalazioni di annunci-esca sui social network per alloggi non sicuri e lavori “a rischio”.

Perché non vi è dubbio: la fragilità e i bisogni economici delle donne ucraine attirano l’interesse delle reti criminali di sfruttamento, molto attive dopo l’insorgere dell’emergenza profughi.

Questi criminali, oltre ad essere presenti nei luoghi di transito, ai confini polacco e romeno, cercano di agganciare le donne attraverso i social media, contattandole per, poi, offrirle alloggio, trasporto gratuito e un lavoro verso i vicini Paesi europei fra cui la stessa Italia.

Del resto, le proposte di passaggi in auto da parte di privati che si presentano ai centri di prima accoglienza di confine non sono tracciati da nessuna organizzazione internazionale.

Perciò, far cadere le povere vittime in trappola è oltremodo semplice.

In effetti, non poche sono le segnalazioni raccolte dagli operatori umanitari di ActionAid per truffe e tentate violenze su donne sole che hanno accettato passaggi da parte di presunti benefattori.    

Oltretutto il trauma, la vergogna e le difficoltà linguistiche rischiano di ritardare l’emersione e la denuncia di questi vergognosi episodi.

E, poi, anche il non sapere a chi denunciare o ignorare i numeri di emergenza rischia di aggravare ancor di più queste aberranti situazioni.

Ecco perché è importante mettere in campo tutte le misure possibili di prevenzione e protezione, al contempo informando ciascuna donna e ragazza dei rischi che corre, oltre a fornirle tutte le informazioni utili, sia durante il viaggio sia nei Paesi di arrivo.

Perché non vi è dubbio che tutte devono essere messe al corrente dei loro diritti, oltre a capire come potersi muovere al fine di essere inserite nei nuovi contesti, ad esempio sapere di quali documenti hanno bisogno, o come aprire un conto in banca o, infine,  come poter presentare la domanda di asilo.

Perché se queste donne non sono in grado di trovare un lavoro che le porti ad avere un reddito per sostenere loro stesse e i figli, il rischio è che finiscano in situazioni non sicure e che si trovino costrette alla prostituzione o ad accettare lavori  in cui sono solamente sfruttate.

Non a caso in Italia negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli annunci sospetti su pagine social dedicate alle comunità ucraine: proposte di lavoro come ragazze alla pari o badanti, offerte di alloggi e ospitalità per donne sole e senza figli…

…Occasioni che non possono non destare preoccupazioni, perché rappresentano solo “specchietti per allodole”.

Per fortuna ActionAid lavora da anni con le comunità di donne per tutelare e garantire i loro diritti e, in queste settimane, si sta impegnando soprattutto nella protezione di donne arrivate dall’Ucraina coi loro figli, monitorando e mappando i rischi a cui sono esposte nel nostro Paese ma, invero, non solo.

Del resto, non v’è dubbio: le donne che stanno fuggendo dalla guerra coi loro figli hanno diritto ad un’accoglienza dignitosa che garantisca loro una vita al riparo da sfruttamento e pericoli.

Ecco perché ActionAid sta lavorando incessantemente, oltre che in Italia anche in Polonia e Romania, ovvero nei Paesi confinanti con l’Ucraina.

Così, in Polonia, sui punti di confine di Dorohusk, Hrebenne e Zosin, ActionAid si prodiga per dare sostegno  a 3500 famiglie e, in particolar modo, alle donne sole con figli, per evitare che subiscano violenze e abusi. Dunque, vi è gran lavoro nell’ambito del supporto psico-sociale e legale, con terapisti specializzati in gestione dei traumi che parlano ucraino, polacco e inglese e assistenti sociali che forniscono riferimenti per il lavoro, l’alloggio ed altri servizi.

Mentre in Romania, nella località di Tulcea, Isaccea e Sirat, ActionAid svolge da tempo un programma di contrasto della tratta e della violenza di genere, occupandosi di prevenzione, accoglienza e fornitura di un riparo, oltre che supporto psicologico e trasferimenti di denaro per sostenere le donne nelle proprie esigenze.

Per quel che concerne, infine, l’Italia ActionAid è particolarmente attiva nelle città di Napoli, Cosenza e Taranto, con il progetto SWEET, Supporting Women in Emergency with Environment of Trust ActionAid. Quindi, a stretto contatto con comunità provenienti dall’Ucraina, dalla Russia e dalla Bielorussia, al fine di difendere donne e minori ad elevato rischio di sfruttamento e violenze, a cui, oltre alla distribuzione di beni materiali, come generi alimentari, kit per la pulizia per l’infanzia, vestiti e kit igienici e di cura della persona, si propone supporto psicologico e legale, garantendo ad ognuno l’accesso ai servizi pubblici ovvero sanitario, lavorativo, abitativo e, finanche, scolastico, senza dimenticare di fornire servizi di mediazione linguisticoculturale e corsi di italiano.

È possibile contattare ActionAid International Italia Onlus telefonando al numero 02.742001, attivo H 24.

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