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Diritti umani

Un “genocidio” il massacro degli indiani compiuto dall’esercito USA

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Il primo febbraio si celebra il giorno della memoria in ricordo del massacro degli indiani d’America

di Vito Nicola Lacerenza

Era l’1 febbraio 1876 quando il neonato governo degli Stati Uniti aveva dichiarato guerra agli indiani nativi americani: sioux, cheyenne e arapaho. Gli stessi ‘pellerossa’ che il 25 giugno di quell’anno avevano sconfitto l’esercito USA, guidato dal generale Custer, nella battaglia di Little Big Horn, località situata nello Stato americano del Montana, a nord-ovest del Paese. La vittoria degli indiani che, guidati da Toro Seduto, annientarono tutti i soldati del 7° cavalleggeri, non impedirono le numerose rappresaglie dell’esercito USA che devastò e distrusse molti villaggi uccidendo donne bambini e anziani pellirossa.   «Ho forse torto a difendere ciò che mi appartiene?- chiedeva Toro Seduto, il capotribù Sioux che aveva guidato la resistenza indiana- Non posso farlo solo perché ho la pelle rossa? Perchè sono Sioux? Perché sono nato dove ha vissuto mio  padre? Perché morirei per la mia gente debbo essere perseguitato?». La stessa gente che Toro Seduto amava e difendeva, il 15 novembre 1890, l’ha ucciso a casa sua, in un villaggio nello Stato del Sud Dakota, dove erano stati relegati gran parte di indiani appartenenti a diverse tribù, ai quali il governo Statunitense aveva promesso di assegnare un’area dove vivere. Sono stati altri indiani, con indosso le divise dell’esercito americano, ad assassinare, in un agguato, Toro Seduto insieme alla sua famiglia.

Il primo di febbraio è il giorno scelto per ricordare il tentativo di un popolo di difendere la propria terra, i pellerossa: nomadi, guerrieri a cavallo, padroni del west, ridotti a coltivare frutta e verdura per “l’uomo bianco”. Rinchiusi in riserve dove non gli era consentito nemmeno  eseguire le loro antiche danze sacre, senza rischiare di essere arrestati deportati o uccisi. Come nel caso di Toro Seduto. «L’uomo bianco mi ha mai visto ubriaco? Mi ha mai visto negare cibo ad un affamato che me lo chiedeva?- domandava il capotribù sioux- Qualcuno mi ha mai visto picchiare mia moglie o i miei figli? No. Allora quale legge ho infranto?». “Nessuna”. E’ la risposta che il giorno della memoria vuole dare alla domanda di un intero popolo, divenuto un ostacolo tra i minatori americani e gli immensi giacimenti d’oro su cui i sioux, i cheyenne e gli arapaho cavalcavano liberamente alla ricerca di bisonti. La caccia incontrollata dei grossi animali lo sfruttamento massiccio delle miniere del prezioso metallo il disboscamento, ad opera dell’ “uomo bianco”, sono state le premesse naturali per la nascita di una grande potenza economica e militare, gli Stati Uniti. Ma, allo stesso tempo, hanno provocatoil “genocidio” dei pellerossa.

 

 

 

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