Ambiente & Turismo
Siderurgia automotive ed edilizia sono i settori di eccellenza della white economy in Italia
Il maggior numero di aziende «virtuose» si registra a Roma e Milano, ma il comportamento d’impresa converge in tutta Italia in maniera coesa verso la «white economy», una nuova frontiera di sviluppo che vede sia le imprese del Nord che quelle del Sud
Roma, 6 giugno – Le emissioni di CO2 delle aziende industriali italiane sono diminuite negli ultimi anni. Una tendenza che sta proseguendo anche nel 2015. Secondo le analisi di Avvenia(www.avvenia.com), leader nazionale nel settore della «white economy», che ha misurato l’efficientamento energetico sui primi tre mesi di quest’anno in funzione della CO2 evitata, al primo posto tra i settori virtuosi dell’industria italiana si colloca l’industria siderurgica con una quota del 42% sul totale delle riduzioni dei gas climalteranti, seguita dall’industria automobilistica con il 21% e dall’edilizia con il 12%. Il maggior numero di imprese virtuose in termini di efficienza energetica si registra aRoma e Milano. Ma quando si entra nel mondo della «white economy» l’Italia fornisce l’immagine di un territorio in cui il comportamento d’impresa converge in maniera coesa verso questa nuova frontiera dello sviluppo sostenibile, vedendo impegnate le imprese del Nord come quelle del Sud nel ricorrere alle tecnologie più avanzate per garantire la sostenibilità ambientale alle proprie produzioni. Certo vi sono differenze geografiche: l’Umbria primeggia nell’efficienza energetica nel settore siderurgico, il Piemonte nel settore automotive, il Veneto nell’edilizia, il Lazioin quello farmaceutico, la Lombardia in quello tessile. Ma la convergenza verso l’efficienza energetica emerge uniformemente in tutta la Penisola. «Dopo dieci anni di impegno indefesso, oggi le aziende vedono l’efficienza energetica come un’occasione concreta per incrementare la propria competitività e rinnovare le strategie sui mercati» commenta l’ingegner Giovanni Campaniello, fondatore e amministratore unico di Avvenia. Le Diagnosi Energetiche Obbligatorie, infatti, sono diventate un’opportunità per giungere ad una conoscenza approfondita della propria realtà al fine di individuare un percorso strutturato di iniziative che permettano di migliorare o rinnovare processi produttivi o gestionali con una conseguente inevitabile crescita di competitività, miglioramento dei servizi, riduzione dei costi e notevoli vantaggi e contributi economici. Nel 2015, osserva Avvenia, le società che hanno nominato un «energy manager» sono raddoppiate e le diagnosi energetiche sono diventate per molte aziende un’opportunità. In concreto Avvenia aiuta le aziende e gli enti pubblici a conoscere meglio i propri processi produttivi, implementando i meccanismi di innovazione tecnologica più adeguati per aumentare l’efficienza e la produttività di ogni specifico settore.