Politica
Se non si è politici non si può essere neanche dittatori

Giuseppe Conte: Presidente del Consiglio per caso, Dittatore per sbaglio, per finire come Dittatore pasticcione!
di Paolo Buralli Manfredi. Melbourne -Australia
Ci sono uomini nella storia cui è bastato un niente per entrarci: Antonio Micca e la sua miccia, che diede la possibilità alla città di Torino di resistere all’assedio francese nel 1706, per citarne uno, e poi ci sono quelli come il nostro Presidente del Consiglio che, purtroppo per lui, entrerà nella storia d’Italia non per eroismo o per aver compiuto grandi cose ma per averne combinate, si diceva dalle mie parti, una più di Bertoldo.
Partiamo ripercorrendo la storia brevissima che ci ha preceduto da circa due anni a questa parte. Il governo in carica prima delle elezioni che portarono il nostro “Dittatore Pasticcione” al comando del Paese, era un Governo con un Parlamento eletto da una legge elettorale anticostituzionale, così la definì la Corte Costituzionale.
Questo Governo/Parlamento che per anticostituzionalità non avrebbe dovuto esserci, ha votato una legge elettorale per le successive elezioni, questa legge era un pasticcio tra maggioritario e proporzionale ma, la legge votata da un Parlamento che non doveva essere lì per anticostituzionalità, decise che la legge elettorale avrebbe dovuto premiare le alleanze; da tener presente che le leggi elettorali in Italia non si scrivono per andare al voto ma si scrivono per mettere in difficoltà l’opposizione del momento, ed in quel momento la legge fu costruita per mettere in difficoltà il M5S che per sua natura e volontà non accettava alleanze.
Dopo le elezioni risultò che la coalizione che ottenne la maggior percentuale di voti era il Centro Destra con il 37% contro un fortissimo e non coalizzato Movimento 5 Stelle con il 32% circa.
Essendo una legge più proporzionale che maggioritaria il nostro beneamato Presidente della Repubblica, avrebbe dovuto fare una semplice cosa, consegnare il mandato esplorativo al leader del Centro Destra, come prevede la procedura Costituzionale.
Purtroppo però al Presidente della Repubblica non passò neanche per la testa di provare quella strada e, senza dilungarmi nei dettagli di quei due mesi surreali che abbiamo vissuto, la Lega di Matteo Salvini ed il M5S di Luigi Di Maio crearono il Governo che fu battezzato Giallo-Verde, con il “Presidente per caso” professor Giuseppe Conte che si autodefinì l’Avvocato degli Italiani.
Dopo la caduta di questo Governo decretata da Salvini, non si andò al voto, come dice l’Art 1 della nostra Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”.
Il Presidente della Repubblica, ignorando totalmente il volere popolare, cioè quello di andare ad elezioni, non fece votare il popolo Italiano ma diede la possibilità di creare l’attuale Governo, conosciuto come il Governo Giallo-Rosso, con a capo sempre lui l’Avvocato, questa volta, ‘quasi’ degli Italiani. Va detto che, un membro dei 76 che scrissero la Costituzione, spiegò in un suo trattato che il Presidente della Repubblica deve tener conto del volere popolare e quello parlamentare e qualora i due fossero in totale disaccordo, dovrebbe consegnare la parola al popolo che si esprime con elezioni Nazionali.
Scusateci per la lunga premessa ma, era inevitabile per far capire a chi ci legge in altre parti del mondo, com’è combinato il nostro paese nell’ultimo decennio.
E proprio nella fase Conte bis, che entra in campo il “Dittatore per sbaglio”, per sbaglio perché l’incapacità politica del nostro Presidente del Consiglio l’ha portato ad assumere ‘i pieni poteri’ che in realtà per Costituzione non poteva assolutamente prendere, e non lo dice chi non è esperto in materia, ma lo afferma un certo professor Sabino Cassese esperto costituzionalista nonché Presidente della Corte Costituzionale in tempi passati, affermando che il Presidente del Consiglio non poteva acquisire pieni poteri, un’emergenza che si verifica solo in situazioni di guerra come spiega l’articolo 78 della Costituzione Italiana :“Le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari”.
Poteri tra l’altro, presi senza neanche passare dal Parlamento, cioè presi incostituzionalmente. Il prof Cassese continua spiegando che la procedura corretta sarebbe stata quella di utilizzare, in questo caso d’emergenza sanitaria, l’Art.117 Costituzione della Costituzione Italiana, che prevede che i provvedimenti debbano essere approvati dalla Presidenza della Repubblica, cioè, firmati dal Presidente della Repubblica e non gestiti in solitaria dal Presidente del Consiglio.
Detto questo, come si dice, ciò che è fatto è fatto, dunque non ci resta che analizzare la fase del “Dittatore Pasticcione”.
Dal momento che Conte prese i pieni poteri come da art. 78 della Costituzione, va ricordato che tutti i comparti strategici dello Stato, passano sotto il comando del Governo in carica, quindi, anche la Sanità e tutte le decisioni prese dal Governo sono ordini da eseguire e non da interpretare.
Proprio per questo non si è mai capito per quale ragione il Governo ha sempre criticato e mal sopportato le decisioni autonome delle regioni, quando, vista l’acquisizione dei pieni poteri, le regioni dovevano solo attenersi alle direttive governative ed il Presidente Conte aveva tutte le armi per poter far rispettare le linee date dal Governo centrale, poteva persino far arrestare un Governatore che non si fosse attenuto a tali direttive ma, come si dice, chiedere i pieni poteri è facile, esercitarli è un pochino più difficile! Soprattutto se non si poteva assumerli
E dopo essersi incoronato “Re d’Italia” il nostro “Dittatore Pasticcione”, ha cominciato a promulgare una sequela di Decreti uno più ingarbugliato dell’altro iniettando nella Nazione il vaccino, non quello per la cura, ma quello del totale caos, Decreti privi di senso logico, che probabilmente in futuro saranno dichiarati anticostituzionali, assolutamente nebulosi e totalmente inutili, visto il risultato ottenuto.
Chiudiamo raccontandovi come si è mosso il Governo Australiano in quest’emergenza. Va detto sin da subito che esiste un link governativo dove poter vedere giorno per giorno l’evoluzione del virus. In Australia parlano solo i Primi Ministri degli Stati, infatti è una confederazione di Stati tipo gli Usa, ed i relativi Ministri della Sanità, non esistono trasmissioni di tre ore che raggiungono solo l’obiettivo di terrorizzare la popolazione! Il Primo Ministro dello Stato Federale del Victoria ad esempio, al primo contagio ha chiuso tutti gli arrivi via aria e via mare, e dopo qualche settimana ha imposto il lockdown per la gran parte delle attività, ha messo a disposizione della crisi 130 miliardi di dollari per sostenere popolazione, lavoratori ed imprese.
Con questo piano da 130 miliardi di dollari i lavoratori che hanno ridotto l’orario o non lavorano affatto, percepiscono 1.500$ ogni 15 giorni, e possono accedere al proprio fondo pensionistico prelevando dai soldi versati nel tempo, 10 mila dollari nel 2020 e 10 mila dollari nel 2021 senza alcuna tassa. Per ottenere questi soldi basta investire 10 minuti, compilare un modulo sul sito dello MyGov, ed entro 7 giorni lavorativi si hanno i soldi sul conto corrente.
Anche qui hanno dichiarato lo stato d’emergenza ma poi lo hanno utilizzato per produrre i provvedimenti spiegati qui sopra che hanno salvaguardato la popolazione Australiana. Nessun dittatore, solo buon senso e pragmatismo.