Diritti umani
Roma, Società Dante Alighieri: ‘Cantieri di morte?’. Il format Spiriteco infiamma il pubblico sul diritto alla vita con ‘Donde los ninons non suenon’
I Cantieri di morte? è il nuovo appuntamento di Spiriteco, evento organizzato e promosso dall’Ufficio Cultura del Vicariato di Roma e da Fondazione Mira e di cui è direttore artistico l’attrice, scrittrice e giornalista Isabel Russinova. Al centro del dibattito il film documentario Donde los ninons non suenon, del documentarista e fotografo Stefano Sbrulli.
By Macri Martinelli Carraresi
Si è svolto, presso la sala eventi dell’Istituto Dante Alighieri di Roma, il nuovo appuntamento di Spiriteco, evento ricorrente che parla dei temi più stringenti della nostra società affrontando riflessioni e composizioni volte alla spiritualità, organizzato e promosso dall’Ufficio Cultura del Vicariato di Roma e da Fondazione Mira.
I Cantieri di morte? Titolo senz’altro provocatorio che ha voluto osservare le tante, troppe finestre aperte su scenari bui, pericolosi dove la morte pare essere, minacciosamente, unica protagonista: le guerre, la povertà, l’emergenza climatica, le intossicazioni inferte da industrie e azioni umane alla terra, le migrazioni, la perdita costante di umanità e moralità, l’accreditamento sempre più nefasto dell’ignoranza, violenza e superficialità a discapito di correttezza e bellezza.
Così, dei Quartieri di Morte che attanagliano la nostra società sul pianeta terra tutto si è parlato nel corso dell’evento, con il giornalista e direttore de L’Unità Piero Sansonetti, con la filosofa e saggista, Donatella Di Cesare e il teologo, Monsignor Giuseppe Lorizio. La conversazione ha preso il via dopo la visione del trailer del film documentario Donde los ninons non suenon, del documentarista e fotografo Stefano Sbrulli. Sbrulli ha al suo attivo tante storie girate in molti tra i luoghi pìù insicuri, temibili e martoriati della terra, come Iraq, Mozambico, Serbia, Bosnia, Erzegovina, America Latina. Donde los ninons non suenan ( Dove i bambini non sognano), racconta il dramma della città di Cerro de Pasco (Perù) tra le più inquinate della nostra terra, dove la miniera di metalli pesanti divora la vita dei suoi bambini.
Il regista ha parlato della sua esperienza umana e professionale nei mesi che lo hanno portato a vivere, per girare il documentario, insieme ad una famiglia del villaggio che stava perdendo il proprio figlio vittima dei veleni industriali, senza poterlo aiutare in nessun modo, perchè questo è il destino di chi perisce di “quei” quartieri di morte, ostaggio inerme degli interessi dei pochi a scapito della comunità dei tanti. Sansonetti si è poi soffermato sulla difficile drammatica situazione dei migranti che trovano la morte nel nostro Mediterraneo di fronte al troppo silenzio di troppi e interessi di molti. Disamine filosofiche e teologiche si sono dibattute e alternate negli interventi della filosofa Di Cesare e di Monsignor Lorizio, compresa la domanda sull’importanza e il ruolo della Fede. Il pubblico attento ha voluto poi intrattenersi con i relatori continuando la riflessione proposta dall’evento introdotto che è stato moderato dall’attrice e scrittrice Isabel Russinova, qui anche in veste di direttore artistico di Spiriteco. I saluti istituzionali sono stati portati da Salvatore Italia, Sovrintendente e Membro del Consiglio d’Amministrazione della Società Dante Alighieri.