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Ambiente & Turismo

Pasqua senza agnelli e capretti a tavola. Lo sostiene Vittoria Brambilla

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La parlamentare Vittoria Brambilla contro le stragi degli ovini durante le festività pasquali

 

di Vito Nicola Lacerenza

 

“Agnello o capretto”? È il dilemma pasquale che da sempre divide milioni di famiglie nel nostro Paese. Questione di gusti, certo, ma l’importante è non rinunciare alla tradizionale grigliata o all’arrosto. La pensa così il 36% degli italiani. Ed è proprio a loro che la presidente del Movimento Animalista, Michela Vittoria Brambilla si rivolge. Eletta in parlamento, ha presentato una proposta di legge che vieta la macellazione di animali che  non hanno raggiunto l’età adulta. In altre parole, la legge, se approvata, impedirebbe che i “cuccioli” finiscano, cucinati,  sulle tavole. Ma gli amanti della carne possono stare tranquilli. «Non voglio vietare niente a nessuno- ha precisato Brambilla- invito soltanto le persone a documentarsi, a vedere come vengono uccisi gli animali».

I video diffusi dalle associazioni animaliste, che riprendono i piccoli ovini in preda a spasmi, dopo essere stati colpiti alla testa dalle così dette “pistole  per eutanasia animale”, hanno avuto un grosso impatto sull’opinione pubblica. Si stima che, negli ultimi anni, il numero di agnelli da latte, di pochi giorni di vita, macellati in occasione delle festività pasquali si sia quasi dimezzato: si è passati da 812 mila capi di bestiame abbattuti nel 2010 a 420 mila nel 2017. Una drastica riduzione che si inserisce, però, in un generale calo degli acquisti di carne avvenuto nel nostro Paese, per via della possibile relazione tra il suo consumo e la nascita di tumori, individuata da alcuni esperti.

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