Ambiente & Turismo
Nel borgo di Cisternino, armonizzati dall’uomo, convivono passato e presente
Appare subito evidente la grande cura di ogni angolo del borgo di Cisternino, la stessa cura minuziosa che si scorge nel bosco circostante, resa ancora più evidente dal bianco del colle calcareo, su cui sorge, che riverbera su ogni muro e addolcisce pietra e calce.
Oggi ci troviamo in Puglia, precisamente in provincia di Brindisi, per visitare il borgo di Cisternino.
Siamo a quattrocento metri d’altezza sul livello del mare con sotto i piedi una storia antichissima, testimoniata da reperti del paleolitico.
Una bolla pontificia di Papa Alessandro III, assegna questo territorio al Vescovo di Monopoli nell’anno 1180.
Trulli, palazzi storici, masserie, torri e costruzioni religiose di diverse epoche, tutto convive armoniosamente in questo luogo in cui l’architettura spontanea si integra perfettamente con la natura incontaminata dei boschi circostanti.
Appare subito evidente la grande cura di ogni angolo del borgo di Cisternino, la stessa cura minuziosa che si scorge nel bosco circostante, resa ancora più evidente dal bianco del colle calcareo, su cui sorge, che riverbera su ogni muro e addolcisce pietra e calce.
Le case, strette le une alle altre, sembrano una costruzione unica che offre in sé spazio a un dedalo di viuzze.
Attraverso vicoli, corridoi ed archi possiamo percorrere tutti i quartieri del borgo e scoprire deliziose edicole votive. Oppure piazzette che si aprono all’improvviso, sul finire di un restringimento o dopo il passaggio sotto un piccolo camminamento coperto.
Delle grandi porte urbiche che immettono nel centro storico alcune sono rimaneggiate e inglobate in costruzioni successive sempre con attenzione e cura. Nulla è lasciato al caso.
Persino i colori sembrano ordinati. Che si tratti degli smalti alle ringhiere che accompagnano le scalette esterne delle abitazione, dei murales che interrompono il bianco candido dei muri, delle composizioni di fiori negli spazi esterni o sui davanzali delle abitazioni.
La chiesa matrice, San Nicola
Non può mancare una visita alla chiesa matrice, San Nicola. Le gradinate multiple ci portano a un piccolo contenitore di gioie a tre navate. Una facciata semplice che contrasta con la ricchezza dell’interno.
Fregi e sculture medievali, cappelle e un fonte battesimale cinquecenteschi, dipinti e statue lignee, la rendono ricchissima di particolari. Il gioiello più prezioso è rappresentato dalla Madonna con Bambino, una splendida scultura realizzata nel 1517 da Stefano da Putignano.
Altre gioie quelle venute dal sottosuolo della chiesa dove scavi archeologici hanno portato alla luce un edificio rivestito completamente da affreschi risalente al periodo tra il X e l’XIII secolo, una piccola chiesa paleocristiana edificata dai basiliani.
Torre di epoca normanno-sveva
A fianco della chiesa matrice la Torre di epoca normanno-sveva. Una torre di avvistamento, poiché non presenta le caratteristiche di una torre di difesa, anch’essa abilmente e delicatamente restaurata, le cui sale sono utilizzate per eventi culturali e mostre.
E sul “Ponte della Madonnina” uno degli splendidi palazzi del borgo: Palazzo Amati.
Gli Amati, nobile famiglia napoletana del 1600, sposano il proprio nome con Cisternino nella seconda metà del secolo realizzandovi grandiose trasformazioni agrarie.
Il palazzo, al cui fianco è inglobata una delle torri difensive, offre per posizione, una vista mozzafiato specialmente dalla sua splendida veranda ad arcate.
Tanti i palazzi da visitare, le chiese, le torri. Ma se qui il tempo sembra immobile, nella grande piazza Vittorio Emanuele III, la grande torre dell’orologio, realizzata nel 1850, continua a segnare il passare del tempo. Lasciamo quindi Cisternino con la promessa di una nuova visita, consapevoli di avere ancora moltissime cose da vedere e da raccontarvi.
Foto di Antonio Marangi