Ambiente & Turismo
Accelerare la transizione energetica a contrasto del rincaro bollette

I rincari delle bollette e gli aumenti in genere si sarebbero potuti evitare. Ma si possono evitare ancora: basta accelerare il passaggio alla transizione energetica e sostenibile
di Giordana Fauci
I recenti aumenti delle bollette che hanno colto di sorpresa gli italiani hanno ragioni note e che avrebbero potuto essere previste, dunque evitate.
A dire il vero, la stessa maggiorazione dei costi avrebbe potuto essere evitata o, in ogni caso, contenuta.
Così non è avvenuto ed il motivo è semplice: il cittadino–utente è fin troppo disattento, oltre che scarsamente informato. E la disinformazione, si sa, complica ulteriormente ogni questione.
Proviamo, dunque, a fare un po’ di chiarezza su un tema che ha costretto il Governo a ripetuti interventi per lenire le conseguenze degli aumenti.
Il primo aspetto è che i rincari delle bollette, assestati in questi ultimi mesi, è pari ad una maggiorazione del 30% rispetto all’anno precedente e ciò è dovuto non certo all’incapacità degli operatori – come molti hanno erroneamente ritenuto – bensì all’aumento della materia prima: per l’appunto il gas. L’Italia, infatti, è costretta ad importare il gas per il 90% dei suoi fabbisogni.
La seconda questione da considerare è che, laddove vi fosse stata maggiore informazione, gli italiani non avrebbero ignorato che, grazie al Mercato Libero, esistono da tempo contratti di lunga durata e a prezzo fisso, già di per se scontati e che per loro caratteristica hanno un prezzo predeterminato: contratti che, inevitabilmente, mettono il sottoscrittore al riparo da fluttuazioni. Pertanto, sarebbe stato sufficiente andare in questa direzione per mettersi al riparo dagli aumenti.
Tuttavia, non va al contempo sottovalutata la questione di fondo: tutti gli operatori, gli investitori, gli apparati burocratici ma, prima ancora, ogni consumatore non ha spinto sull’acceleratore delle fonti rinnovabili.
Perché l’affermazione sul nostro mercato dell’energia prodotta da fonti rinnovabili – solari, eoliche, termiche o idroelettriche – avrebbe potuto rivelarsi utile a far sì che l’Italia fosse messa al riparo dai rincari delle energie fossili, vera e unica ragione del recente aumento dei nostri costi elettrici.
E non è, di certo, un errore da poco l’esser stati poco chiari o, comunque, aver avuto poca coscienza e considerazione delle dinamiche produttive.
Pertanto, la spiegazione ma, prima ancora, la previsione di questi rincari è – o meglio sarebbe stata – in fondo, semplice, visto che per produrre energia elettrica si consuma gas ed il costo di questa energia è indissolubilmente legato all’andamento dei prezzi dei combustibili fossili.
Proprio questo è quel che è accaduto nel secondo semestre del 2021 e finanche oggi.
In effetti, al termine della scorsa primavera, una volta finita la fase del lockdown, il Paese ha ripreso una forte accelerazione di tutte le attività produttive e, con esse, i conseguenti consumi energetici.
Inevitabile, a quel punto, l’aumento del prezzo del gas, proprio in considerazione della maggiore domanda di energia che ha, poi, comportato anche un aumento del costo dell’elettricità.
Dunque, niente di più semplice e prevedibile di quel che si è verificato!
Ecco perché tanti e tali aumenti, persino in bolletta, avrebbero potuto essere facilmente previsti ed evitati.
Ecco perché è opportuno correre ai ripari, almeno per evitare che ulteriori rincari si verifichino in un futuro prossimo.
Ecco perché occorre ora spingere sullo sviluppo delle energie rinnovabili, da intendere come chiave per liberare il Paese dal giogo delle energie fossili e dalle sue rigide importazioni.
Perché questo è l’unico modo per proiettare l’Italia verso un futuro di autonomia energetica e di sostenibilità ambientale.
Perché questo è l’unico modo per poter andare incontro ad un futuro migliore, oltretutto rispettando gli accordi che l’Italia ha già sottoscritto anche in sede europea, attraverso il “Green deal”.
Dunque, ora più che mai occorre una transizione energetica, fondamentale per il nostro Paese e per le generazioni future.
…Una transizione che, però, stenta ancora ad affermarsi.
…Una transizione che, evidentemente, continua a non viaggiare parallelamente ai ritmi di crescita; senza dubbio a causa di una burocrazia amministrativa che non sembra ancora all’altezza del suo nuovo compito.
Eppure questo è/sarebbe il momento del cambiamento e dell’accelerazione: perché vi sono le competenze e le professionalità, oltre ai fondi privati e pubblici, previsti nel PNRR – Piano Nazionale Ripresa e Resilienza.
Quindi, l’unica cosa che manca oggi è la consapevolezza generale su quanto sia rilevante per noi tutti vincere rapidamente la sfida della transizione energetica e della sostenibilità.