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Diritti umani

L’impegno dell’Osservatorio Nazionale contro le Discriminazioni nello Sport per eliminare violenza e razzismo

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Il calcio è una celebrazione e, quando si fa bene, non può non scaturire amore…”, ha sostenuto Ivan Jurić, Tecnico della Roma

di Damiana Cicconetti

Giovedì 26 settembre, lo Stadio Olimpico di Roma ha fatto da cornice all’esordio della Roma di Ivan Jurić, in Europa League, contro l’Athletic Bilbao.

La partita si è conclusa con un pareggio di 1-1.

Durante il match alcuni tifosi dell’Athletic Bilbao hanno lanciato fumogeni e petardi verso il settore Monte Mario, in direzione di numerose famiglie di tifosi giallo-rossi, nonché di fotografi.

Tale incivile gesto ha suscitato preoccupazione e sdegno tra i cronisti baschi e non solo, che lo hanno, perciò, descritto come “macchia sugli spalti…”.

L’allenatore dell’Athletic Bilbao, Ernesto Valverde, non ha potuto fare a meno di prendere immediatamente le distanze da azioni tanto inconsulte e, invero, folli: “Chiedo scusa per quanto accaduto. Queste situazioni non hanno nulla a che fare con lo sport e non rispecchiano i valori del calcio…”.

…“Per noi il calcio è occasione di festa”, ha ribadito Valverde, enfatizzando il desiderio di una celebrazione collettiva per tutti i tifosi, finanche si tratti di avversari.

…Perché il calcio, come ogni altro sport, va ben oltre il semplice risultato, racchiudendo i valori di rispetto, sportività e convivenza pacifica, fondamentali per una vera celebrazione sportiva ma non solo.

Così, a fronte del comportamento irresponsabile di una ristretta frangia di tifosi, il Club dell’Athletic Bilbao si prepara ad affrontare ora inevitabili sanzioni, rinnovando il proprio impegno verso i valori fondamentali che caratterizzano la loro storia e la cultura sportiva.

Il messaggio è chiaro: il calcio deve rimanere una festa, un momento di celebrazione e unione tra le persone; gli episodi di violenza e discriminazioni non sono tollerabili.

Non a caso, prima ancora dell’inizio di ogni partita, ciascun presente è invitato ad: “Evitare ogni forma di violenza e discriminazione…”.

E, sempre non a caso, Keep Racism Out rappresenta la campagna anti-discriminazioni che vanta la collaborazione con UNAR – Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri – al fine di poter garantire la parità di trattamento e la tutela dei diritti umani nel calcio…”, ovvero per tenere il razzismo ben lontano dagli stadi.

…Una presa di posizione forte e decisa a cui, non a caso ha aderito l’Osservatorio Nazionale contro le Discriminazioni nello Sport, il primo in Europa a monitorare gli episodi di razzismo in ambito sportivo, perciò fornendo periodiche e precise analisi di un fenomeno che va radicalmente estirpato.

…Perché Keep Racism Out è una call to action che punta a coinvolgere tutti i protagonisti dello sport: dai calciatori agli allenatori; dagli arbitri ai dirigenti, dai tifosi agli appassionati.

Ecco perché Ivan Jurić non ha potuto non commentare la partita di ieri con queste parole: “Il calcio è una celebrazione e, quando si fa bene, non può non scaturire amore…”.

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