Diritti umani
La “Strada Giusta”: per evitare altre tragedie sulle strade
Durante la Settimana Europea per la Sicurezza Stradale, svoltasi a Roma, dal 16 al 22 settembre, è stato presentato il Manifesto AIFVS, Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, contenente un invito rivolto ad ognuno: “Tutti insieme per la Vita!”
di Damiana Cicconetti
Dal 16 al 22 settembre, presso la Sala dal Carroccio del Campidoglio, a Roma, si è tenuta la Settimana Europea per la Sicurezza Stradale: un evento organizzato dall’AIFVS, Associazione Italiane Familiari e Vittime della Strada.
La Presidente, Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, dopo i saluti istituzionali, è immediatamente entrata nel vivo del problema, ricordando il suo dramma personale, a cui nessuna madre che subisce la perdita d’un figlio potrà mai rassegnarsi e, perciò, decide di attivarsi, per fare in modo che tragedie sì gravi “non si verifichino mai più…”.
Dunque, Pina Cassaniti ha presentato, supportata da altri, un importante Manifesto.
… Il Manifesto AIFVS, aperto ad un confronto con associazioni, con i cittadini e finanche con i candidati alle elezioni, affinché sia attribuito il giusto valore a temi quali “la prevenzione, la giustizia e la tutela dei diritti delle vittime…”. Queste le sue accorate parole.
“Migliori connessioni…”: questo il pensiero di Gianmarco Cesari che, in quanto avvocato AIFVS, si è occupato di coordinare l’intero evento.
Perché i numeri delle vittime sulle strade continuano ad essere troppi ed i pericoli presenti su quelle stesse strade ancor di più: radici, alberi, strettoie, mancanza di segnaletiche.
…Non solo vite spezzate per eccesso di velocità o, peggio ancora, per guida in stato di ebrezza e, dunque, per uso ed abuso di alcol e finanche di droghe, ma anche vite di giovani che, al di là della prudenza adoperata, non sono più tra noi e, giustamente, meritano di essere ricordati da tutti e, più in particolare, dai loro familiari, sì affranti ed inconsolabili ma che, in ogni caso, non si rassegnano ed, anzi, si adoperano per evitare che cotante tragedie non si verifichino ancora.
Persone come Domenico Cricchi, ingegnere responsabile presso la sede AIFVS di Rieti; Graziella Viviano che, da sempre, è unita con l’AIFVS nella battaglia per prevenzione e giustizia.
Senza, di certo, dimenticarne altri quali Biagio Lisa, responsabile della sede di Comiso, oltre che consigliere direttivo AIFVS. E, poi, Rodica Strejia, segretario dell’AIFVS e di collaborazioni territoriali. Ed, ancora, Giancarlo Smerilli, referente della rete ANCDV a Roma e non solo.
Da ultimo, l’intervento di Tiziana Primozich, responsabile del Comitato Nazionale LIDU – Lega Italiana Diritti dell’Uomo, sintetizzato in una frase che accomuna le storie vissute ma, invero, subite dai presenti: “Mi sento il cuore spappolato… Dobbiamo avviare un cambiamento… Costruire city smart… Reali non solo a parole…”.
Del resto, anche la creazione di un format televisivo in cui poter ricreare, digitalmente, le dinamiche di tanti e tali incidenti, oltre a ricordare chi non c’è più, si rivelerebbe utile a rendere effettivamente “smart ed intelligenti le nostre città…”.
Perché è impossibile non condividere i pensieri di ciascuno: la vita delle persone è fin troppo importante. Per questo occorrono regole certe e che funzionino.
Perché le pene, per chi commette reati gravissimi, quali guida in stato di ebrezza o dopo aver fatto uso di sostanze stupefacenti, devono essere severe, non ridursi al ritiro di patenti e, invero, a conseguenze di tipo meramente amministrativo.
Non si può non concludere ricordando le tristi parole della Presidente Pina Cassaniti, donna coraggiosa, una madre, che dopo aver perso sua figlia in un tragico incidente stradale, ha saputo raccogliere la rabbia di un evento così tragico per trasformalo in forza per lottare contro le ingiustizie e per la prevenzione affinché nessuno più provi il dolore che ha segnato la sua vita. E che, al di là dei suoi ultra ottant’anni, si batte ancora per evitare cotante tragedie: “Dobbiamo dare risposta al sacrificio…”.
Né ci si può dimenticare di quanto ha affermato Graziella Viviano architetto, madre della 26enne che nel maggio del 2018 perse la vita sulla Ostiense finendo con la moto in una buca. Indagati per omicidio stradale 8 tra funzionari comunali e incaricati della manutenzione: il caso è diventato il simbolo di un cambio di mentalità: “Dobbiamo avviare un cambiamento…”.
Testimonianze che fanno il cuore a pezzettini…perchè mai più un figlio ucciso sulla strada!
Ecco perché il Manifesto AIFVS, pur non avendo colori politici né ideali di partito, si pone un obiettivo che non può non essere condiviso da tutti, senza eccezione alcuna: anticipare entro il 2030 il raggiungimento “Vittime Zero”, previsto dall’Europa per il 2050.
… Un obiettivo che lo stesso Avv. Gianmarco Cesari non ritiene impossibile: “Basta attivarsi e mettere in atto le azioni richieste dai settori interconnessi a sostegno della prevenzione, informazione, formazione, coordinamento, controllo, infrastrutture e mobilità razionale e sostenibile…”.
Ci si deve necessariamente impegnare ad imboccare “la Strada Giusta: Tutti insieme per la Vita!”