Arte & Cultura
La claudicanza di Haim Baharier, il pensatore leggero che sa vedere tutti i colori del mondo
Haim Baharier è considerato uno dei principali studiosi di ermeneutica ed esegesi biblica ma soprattutto pensatore misterioso e di grande fascino
di Isabel Russinova
Haim Baharier è considerato uno dei principali studiosi di ermeneutica ed esegesi biblica, pensatore, scrittore, matematico, psicoanalista, fondatore, a Milano del centro Binah per la formazione manageriale, ma soprattutto pensatore misterioso e di grande fascino. Nato a Parigi da genitori di origine polacca reduci dai campi di sterminio, è stato allievo del filosofo lituano Emmanuel Levinas (Kaunas 1906- Parigi 1995), critico della tradizione filosofica occidentale e del maestro Leon Askenazi, rabbino e leader spirituale degli ebrei francesi. Haim Baharier è ora anche visiting professor in diverse università ed è impegnato nel campo delle abilità cognitive e, a questo proposito, ha pubblicato il libro La genesi spiegata da mia figlia, dove Baharier si confronta, come sempre, con le parole, le osserva, le ingrandisce, le rimpicciolisce, le studia ma sopratutto le pesa, dispensando generosa sapienza ebraica e umana saggezza. Baharier in questo libro traccia un viaggio fascinoso attraverso la Genesi, condensando la sua sapienza nella duplice veste di esegeta e padre, per spiegare, attraverso il pensiero di Avigal, sua figlia, le motivazioni e le finalità della Toràh. La nuova edizione del libro è arricchita anche da un ampio testo di Monsieur Chouchani (1895- 1968) enigmatico, misterioso, personaggio di cui poco si sa ma che tanto ha lasciato di sè. Monsieur Chouchani è stato rabbino, filosofo, pensatore, professore, ha insegnato ad un gruppo ristretto di persone che poi si sono tutte distinte nell’Europa post bellica. “Il savio maestro Chouchani di benedetta memoria, la sua nascita e la sua vita sono chiuse in un enigma“, così recita l‘epitaffio sulla sua tomba, a Montevideo, dove morì.
Anche il nome “Chouchani” probabilmente è solo un riferimento allegorico, deriva da Susa l’antica capitale del regno di Elam. Monsieu Chouchani conosceva più di settanta lingue e viaggiava con una valigia vecchia di cartone, il suo unico bene, Haim Baharier l’ha conosciuto e ne parla ne “La valigia quasi vuota”. “Io non so cosa sappia ma certo tutto quello che io so, lui lo sa”, cosi diceva di lui Levinas. Sulla voce e leggenda di Monsieur Couchani, Haim racconta la propria vita e così, nella memoria si fanno largo i suoi ricordi: l’infanzia, i precettori che lo introdussero alla Toràh, i viaggi, gli studi. Il libro tiene insieme memorie personali e storie collettive e tutto il racconto diventa una trama morbida di simboli da cui trarre insegnamenti,
Il cappello scemo è il suo ultimo lavoro, un viaggio nel bisogno di riacquistare libertà e consapevolezza. Il cappello scemo è il celebre tova tembel, il cappello dei pionieri, di quelle donne e uomini che, venendo da tutte le parti del mondo, fondarono lo Stato di Israele.” “Superare lo smarrimento, uscire dalla schiavitù ed imboccare, finalmente la propria vita da uomini liberi ” e ancora “La salvezza, impariamolo, è ricongiungersi finalmente alle proprie interiorità, le massime dei Padri narrano che alla valigia del sabato, il Divino creò dieci ultimi oggetti mai più replicati, dalla manna, all’arcobaleno, dalla scrittura, alle tavole dell’alleanza…”, queste creazioni diventano per noi importanti riflessioni che ci permettono di capire La claudicanza di Haim, a cui fa riferimento Baharier ci mette di fronte alla nostra fragilità, ci ridimensiona, ma, al tempo stesso, ci indica un percorso. Lo si legge nella Torah e in particolare nella Genesi, dove è chiaro che la claudicanza non rinvia all’imperfezione ma alla perfettibilità. Solo se hai dei difetti puoi correggerli ma, sopratutto la claudicanza ci porta a riflettere sul nostro essere incompiuti, rivela i nostri limiti.
Haim Baharier sarà, prossimamente, ospite di Ether, il quinto elemento, su Canale Europa tv, ( www.canaleeuropatv) il podcast di intrattenimento culturale che incontra le eccellenze del nostro contemporaneo.
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