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Arte & Cultura

Iure Cormic ed il mondo della pittura

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Intervista al pittore Iure Cormic

Di Francesca Rossetti

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Iure Cormic è un validissimo pittore che ho conosciuto di recente alla mostra presso la Galleria Stefano Simmi di Roma ed ecco cosa ci racconta di sé.

Chi è Iure Cormic  e come nasce la Sua passione per la pittura?

“Io sono un medico, chirurgo per la precisione, ma ho sempre avuto l’interesse parallelo per discipline artistiche. Infatti ho studiato musica, chitarra classica al conservatorio e contemporaneamente fotografia. Successivamente per alcuni anni mi sono dedicato all’arte presepiale, realizzando figure presepiali  in terracotta nello stile del presepe del 700 napoletano. Da alcuni anni ho cominciato dapprima a disegnare e quindi a sentire la necessità di eseguire lavori materici, ed ho pertanto iniziato ad utilizzare il materiale attuale che è il polistirene estruso.”

Quali sono i Suoi soggetti preferiti e a quali grandi artisti si rifa?

“I soggetti sono stati inizialmente dei temi surrealisti, inseriti nel contesto, di pianeti, satelliti, lune ecc… Contestualmente ho sviluppato dei temi più strettamente astratti ma non gestuali, alla Pollock, nel senso che sono comunque in essi riconoscibili dei motivi simbolici conosciuti nella forma della linea, delle curve, delle sequenze geometriche… Recentemente ho inserito in queste motivazioni formali degli altri elementi che definirei figurativi, riconoscibili nel contesto generale dell’opera, come ad es. Nella serie delle “foreste” o dei “fiori cosmici” o dei “mari fossili”

Cosa cerca di comunicare con le sue opere e quali sono i segreti per un giovane artista per emergere nel mondo dell’arte?

“Non ho degli artisti specifici di riferimento o dei movimenti a cui mi ispiro in particolare, anche se non cesso mai di osservare e di studiare i  grandi dell’arte contemporanea. In particolare amo restare in osservazione quasi contemplativa davanti alle opere di Rothko, meditando sulla ricerca continua che quell’artista ha fatto, portandolo purtroppo anche ad un gesto estremo. Non credo che si debba per forza decidere cosa trasmettere con un’opera. Basta riscontrare in chi ti osserva che ne riceva una impressione piacevole, l’arte si deve godere e fruire,  non subire. Ai giovani mi permetto di suggerire di studiare molto gli artisti che ci hanno preceduto. Tutti i grandi artisti hanno studiato chi li aveva preceduti; solo in seguito hanno sviluppato le proprie personali tematiche.

Quali saranno le Sue prossime mostre?

“Una mostra alle Scuderie Estensi di Tivoli a settembre ed una personale alla galleria Simmi di Roma a fine ottobre.”

Per informazioni http://www.iurecormic.it/

 

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