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Arte & Cultura

I Genesis ritornano a suonare dal vivo

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Tempo di lettura: 3 minuti

“THE LAST DOMINO ?”  il nome del tour che debutterà il 16 novembre a Dublino per concludersi l’11 dicembre a Newcastle

di Andrea Cavazzini

Era nell’aria da tempo che prima o poi sarebbero tornati insieme. Le voci in rete corrono rapidamente alla velocità della luce e puntuale è arrivata la notizia da una fonte autorevole come quella della BBC nel corso proprio di un’intervista ai protagonisti: I Genesis ritornano a suonare dal vivo.

10 concerti nel Regno Unito che vedranno Phil Collins a mezzo servizio (a causa dei suoi problemi alla schiena) esibirsi solo in voce, Michael Rutherford e Tony Banks a 69 anni suonati a riproporre un repertorio che ha fatto sognare 3 generazione di fans da quel loro primo album (peraltro bruttino) datato 1969: “From Genesis To The Revelation”.

Tra le band prog più popolari negli anni 70 insieme a altri storici gruppi che hanno scritto la storia del rock come i King Crimson, Jethro Tull, Gentle Giant, Yes  e Van Der Graf Generator, i Genesis nonostante le importanti defezioni che si sono succedute tra il 74 e il 77 a causa dell’abbandono di Peter Gabriel   prima e di Steve Hackett poi, sono riusciti  pur rimanendo in tre,  a incidere sul mercato discografico per altri 22 anni aprendosi all’inevitabile ascesa del pop, in linea con il mutare dei tempi.

E lo hanno fatto mantenendo quelle caratteristiche che li hanno sempre distinti nelle loro composizioni caratterizzato dal grande virtuosismo di Tony Banks alle tastiere, forte di una solida preparazione classica, dalla capacità di Mike Rutherford di passare dal basso suo strumento di partenza alla chitarra nel momento di uscita di Hackett e da un riconoscibile drumming targato Phil Collins fin dal momento del suo insediamento nella band nel 1971 con l’album “Nursey Crime”, in sostituzione di un anonimo Antony Mayhew.

La notizia della reunion dei  Genesis,  che si sono esibiti l’ultima volta insieme nel 2007 con un indimenticabile concerto al Circo Massimo, in occasione del loro 40 ° anniversario, è giunta dopo  che negli ultimi mesi una ridda di voci alimentate dal web, ma anche dai tanti nostalgici del gruppo inglese,  impazienti  di rivedere per l’ultima volta  quello che rimane “un unicum” nella panorama della musica rock, e che ha venduto oltre 100 milioni di dischi, il  cui primo nucleo si formò  sui banchi di scuola della prestigiosa Charterhouse School nel Surrey a sud est di Londra, fino a diventare una band dal successo planetario.

In questa reunion della reunion non ci sarà spazio per i due transfughi Gabriel e Hackett mentre alle pelli ecco il giovane rampollo Nicolas Collins (Talis pater, talis filius) che ha ben figurato nel tour del padre “NOT DEAT YET TOUR” conclusasi  trionfalmente lo scorso anno. Mentre confermato Daryl Sturmer eccellente chitarrista e bassista   americano di Milwaukee che dal 1977 segue i Genesis in occasione dei live.

Questa è la notizia! Ora lanciamoci in qualche considerazione sul perché dell’ennesima riunione di questi arzilli signori smaniosi di tornare sul palco dopo aver dato il loro meglio dal punto di vista compositivo fino al 1977 con l’album “Wind & Whutering”

Da “genesiano” della prima ora le perplessità affiorano prepotentemente e vanno a scalfire quel minimo di pudore e rispetto verso brani di bellezza incomparabile come “Firth of Fifth” o “Supper’s Ready “,  veri manifesti del prog britannico. E l’idea di vederli accostati a brani come “That’s all” o “Domino” rischiano di provocarmi una certa irritazione gastrica. Perché tre signori che potrebbero tranquillamente godersi la loro opulenta vecchiaia tra bricolage, giardinaggio e qualche altra passione più acconcia per la loro età dovrebbero rimettersi in gioco con il rischio di scadere in un rigurgito di patetica memoria? 

Per chi come me ha vissuto l’epoca d’oro della loro fantastica carriera e che ha avuto il piacere di goderseli dal vivo addirittura in un memorabile concerto a Earl’s Court nel 1977 con  Steve Hackett alla chitarra e che ancora continua imperterrito ad ascoltare in auto “Seconds Out”,uno dei migliori live in assoluto mai registrato da una formazione rock, quale sontuosa testimonianza del concerto di cui sopra; beh si confesso che questa ennesima comparsata mi lascia piuttosto perplesso. Forse la voglia di togliersi la ruggine di dosso e eliminare la polvere che nel frattempo ha ricoperto con mestizia gli strumenti?

Magari una rimpatriata tra vecchi amici che vogliono ancora provare l’ebbrezza del live? No, io credo che in realtà aldilà delle ultime prove discografiche non certo da ricordare, i Genesis, nonostante siano trascorsi 50 anni amino suonare per amore della musica e perché aldilà di come la si possa pensare è ciò che hanno sempre saputo fare grazie alle loro composizione raffinate al pari dei Pink Floyd.

E basterebbe questo per giustificare il tutto nonostante gli acciacchi, dell’età che avanza e  di essere più che mai fuori moda. E i Genesis rimarranno per tutti coloro che li hanno amati e che continueranno ad amarli, come la squadra di calcio del cuore: una fede!

I biglietti del “THE LAST DOMINO ?” questo il nome del tour che debutterà il 16 novembre a Dublino per concludersi l’11 dicembre a Newcastle sono già in vendita a partire dal 6 marzo sul sito ufficiale della band.

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