Arte & Cultura
Frontiera dell’esistenza, dell’altrove nell’arte

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Inaugurazione: domenica 30 ottobre 2016, ore 11.00
Domenica 30 ottobre, alle ore 11.00, inaugura al Centro di Promozione Culturale – Le Muse la mostra Frontiera dell’esistenza, dell’altrove nell’arte, a cura di Enrica e Giovani Carluccio-Attimonelli, un’indagine sulla contemporaneità e sui cambiamenti nel campo della comunicazione, dei linguaggi e dell’espressione creativa, e allo stesso tempo una riflessione filosofica alla ricerca di un altrove, fulcro dell’anima e dell’esistenza dell’uomo.
L’accelerazione linguistica di questi ultimi anni sembra abbia consumato la maggior parte delle parole e delle espressioni creative “dove tutto sembra accadere e scomparire come su una superficie mediatica”, come scrive Stefano Crespi nel saggio del catalogo che accompagna la mostra (ed.Bandecchi & Vivaldi – Pontedera).
Tuttavia permangono testimonianze artistiche significative (piene di significato) che riscoprono il limesdell’esistenza, riaffermando il valore del linguaggio del corpo e del gesto in contrapposizione a quello virtuale: in mostra le opere di 12 artisti italiani, i pittori Agostino Arrivabene, Silvio Consadori, Francesco De Rocchi, Gianfranco Ferroni, Giovanni Gasparro, Bernardino Luino, Cesare Monti, Fulvio Rinaldi, Ruggero Savinio, Giovanni Testori, lo scultore Ugo Riva e l’architetto Mario Botta, che testimoniano la necessità di reperire nella realtà punti di riferimento che affermino l’esistenza, l’unicità, la sostanzialità dell’essere attraverso gesti, figure, volti, mani e sguardi.
La figura diventa, a causa della graduale scomparsa nel Novecento della centralità dell’uomo nella realtà, una condizione perduta, l’espressione della solitudine di quella che Monsignor Gianfranco Ravasi definisce “un’umanità in esodo”, alla ricerca di un altrove che nei dipinti degli artisti in mostra si manifesta come intervento divino, rivelazione, silenzio, magia, mistero (6 delle opere sonoAnnunciazioni).
Diverse le poetiche e le semantiche trattate: dalla tematica sul sacro umanizzato di Consadori alle annunciazioni di De Rocchi, Gasparro, Monti, Rinaldi, Riva, Savinio, dal “troppo pieno” di figura e ombra delle opere di Savinio ai pieni e vuoti dell’architettura di Botta, dal “silenzio della luce” e dalla solitudine delle espressioni di Testori agli autoritratti di Ferroni, dalle esplorazioni del mito di Arrivabene alla transitorietà dell’esistenza dei lavori di Rinaldi, passando per le “presenze senza presenza” di Luino.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 31 dicembre 2016.