Italia
Fondazione Rockefeller. Un laboratorio per la definizione dell’Agenda di Milano Resilient

De Cesaris: “L’obiettivo è quello di individuare progetti innovativi e costruire nuove centralità rigenerando le periferie”
Milano,8 luglio – Ieri, quale primo passo del percorso di collaborazione avviato a dicembre con l’ingresso di Milano nel progetto 100 Resilient Cities promosso dalla Fondazione Rockefeller, oltre 120 persone per conto di istituzioni cittadine, associazioni, imprese e cooperative si sono riunite a Palazzo Marino per una giornata di approfondimento e discussione sul tema della resilienza. Un’occasione di confronto e scambio di buone pratiche – a cui hanno preso parte anche il vicesindaco di Lisbona Carlos Manuel Castro e rappresentanti delle amministrazioni di Rotterdam, Glasgow e Roma – da cui inizierà la definizione di una strategia per rendere la città sempre più capace di vivere, crescere e svilupparsi nonostante le sfide e le criticità che si trova ad affrontare. La resilienza è la capacità di comunità ed istituzioni di gestire in modo positivo ed innovativo ad emergenze ambientali, economiche e sociali anche impreviste o improvvise. Una condizione necessaria per le aree urbane, che entro il 2050 ospiteranno, dal 50% attuale, il 70% della popolazione mondiale. Il progetto “100 Resilient Cities” della Fondazione Rockefeller nasce proprio per aiutare le città ad adottare politiche che favoriscano la resilienza agli stress fisici, economici e sociali che impattano sulla popolazione. “La collaborazione tra Milano e Fondazione Rockefeller rappresenta un’opportunità eccezionale per lavorare insieme sulla qualità urbana e sul recupero di aree degradate, con l’obiettivo di costruire nuove centralità rinnovando e rigenerando le periferie” ha affermato il vicesindaco di Milano, Ada Lucia De Cesaris. “È molto importante la partecipazione di operatori pubblici e privati, comitati e cittadini a questa prima giornata di condivisione delle criticità e degli obiettivi connessi alla resilienza, in continuità con il clima di vivacità e impegno che la città sta vivendo per dare qualità e sviluppo sostenibile al territorio. Milano sta già facendo molto, con progetti innovativi nei campi dell’housing sociale, della rigenerazione urbana, della smart city e della prevenzione dai rischi idrogeologici. Ma la condivisione dei progetti con 100 RC ci permetterà di lavorare anche in una dimensione europea ed internazionale” ha concluso De Cesaris. “Milano è una città estremamente importante nell’ambito del network100 Resilient Cities, perché ha dimostrato di avere leadership e progetti innovativi su tematiche fondamentali quali i cambiamenti climatici, i trasporti e la riqualificazione del territorio. Avrà l’opportunità, grazie al nuovo status di città metropolitana, di sviluppare, importare ed esportare buone pratiche e progetti pilota secondo modelli innovativi che possano essere estesi ad altri centri urbani, in Italia e nel mondo” ha sottolineato Cristiana Fragola, direttore Europa e Medio Oriente di 100 RC della Fondazione Rockefeller.
Il progetto “100 Resilient Cities” (100 città resilienti)
È promosso dalla Rockefeller Foundation (100RC), si prefigge di aiutare le città di tutto il mondo a diventare più resilienti di fronte alle sfide fisiche, sociali ed economiche in rapida evoluzione del XXI secolo. Il progetto 100RC sostiene l’adozione e l’integrazione di una visione della resilienza che comprende non solo gli eventi traumatici (terremoti, inondazioni, epidemie ecc.,) ma anche gli eventi stressanti che indeboliscono quotidianamente o ciclicamente il tessuto di una città. Tra gli eventi stressanti possono annoverarsi elevati tassi di disoccupazione, sistemi di trasporto pubblico inefficienti o eccessivamente costosi, forme di violenza endemica o carenze idriche e alimentari croniche. Affrontando sia gli eventi traumatici che stressanti una città può aumentare la sua capacità di rispondere agli eventi avversi e di fornire funzioni di base migliori a tutte le popolazioni sia in periodi positivi che negativi.
Le città della rete 100RC saranno dotate di risorse che si articolano in quattro principali direzioni:
1. Orientamenti finanziari e logistici per la creazione di una nuova posizione innovativa nel governo della città e un Chief Resilience Officer che assumerà un ruolo di guida negli sforzi compiuti dalla città per il conseguimento della resilienza.
2. Sostegno del Chief Resilience Officer alle parti interessate per guidarle verso lo sviluppo di una strategia di resilienza. Tale strategia, messa a punto nel corso di un periodo compreso tra sei e nove mesi, costituirà la roadmap della resilienza di ogni singola città.
3. Accesso a strumenti, fornitori di servizi e partner del settore pubblico, privato e organizzazioni non governative in grado di aiutare le città a sviluppare e implementare le specifiche strategie di resilienza. Partner di Milano sarà la società Arup.
4. Inserimento nella Rete 100RC grazie al quale i Chief Resilience Officer potranno condividere le migliori pratiche, risolvere problemi a livello collettivo e fare tesoro delle esperienze altrui e del contributo offerto da altri esperti in materia di creazione della resilienza.
Grazie a tali contributi, il progetto 100RC mira non solo ad aiutare le città ad accrescere la propria resilienza individuale, ma anche a promuovere la creazione di una pratica globale per la creazione della resilienza. Del progetto 100RC fanno parte ad oggi 67 città di tutto il mondo, prescelte tra oltre 700 candidature.