Arte & Cultura
“Delitti. Raptus, follia e misteri. Dalla cronaca alla realtà”: un libro per sfatare i luoghi comuni sul crimine
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In questo volume, appena pubblicato da C1V Edizioni, Romolo Giovanni Capuano propone un’analisi dissacrante di miti e leggende che appassionano media e opinione pubblica
Dodici miti sulla criminalità: dodici tematiche, per dodici capitoli, esaminate nel libro “Delitti. Raptus, follia e misteri. Dalla cronaca alla realtà”, del sociologo e criminologo Romolo Giovanni Capuano. Il saggio, pubblicato dalla casa editrice romana C1V Edizioni per la collana Scientia et Causa, è una sorta di “viaggio” tra evidenze scientifiche e leggende metropolitane, tra la realtà ed i luoghi comuni spesso alimentati dalla narrazione giornalistica e presenti nei discorsi che si ripetono al bar, in famiglia, tra gli amici o mentre si apprendendono dalla tivù atroci fatti di cronaca.
Gli interrogativi a cui questo libro risponde sono tanti. Per esempio: che tipo di legame c’è tra malattia mentale, aggressività e crimine? I testimoni oculari sono sempre attendibili? L’occhio conserva davvero l’ultima immagine vista dalla vittima prima di morire? È davvero possibile compiere una rapina con la forza dell’ipnosi o attraverso l’uso di narcotizzanti? E ancora: la visione di serie televisive come CSI, che tipo di peso ha nelle valutazioni di innocenza o di colpevolezza espresse dai giurati?
L’autore inoltre fa chiarezza sul concetto di “raptus omicida” spesso abusato dai media e dall’opinione pubblica. E osserva i cosiddetti omicidi rituali satanici, riconducendoli alla loro reale portata criminologica e sociale e distinguendoli dai comportamenti delittuosi in cui il satanismo entra in gioco soltanto come “maschera” pretestuosa.
Un capitolo a parte è invece dedicato al “criminal profiling”, la tecnica investigativa basata sullo studio del profilo criminale dell’autore di un reato, una tecnica tanto affascinante quanto mitizzata e su cui Capuano si sofferma individuandone gli attuali limiti sul piano scientifico.
Spazio, poi, alle leggende che ruotano attorno alla Luna, considerata “ispiratrice” di comportamenti umani folli e criminosi, e alle leggende metropolitane con protagonisti veggenti in prima linea per la risoluzione di complicati casi polizieschi.
“Scopo di questo libro – dice nella sua introduzione Capuano – è tentare di essere meno corrivi e più informati su che cosa sia il crimine nella nostra società. Per non essere vittime dei luoghi comuni. Per essere più consapevoli”.
“Questo libro – dichiara l’editrice di C1V Edizioni, Cinzia Tocci – dà valore aggiunto alla nostra collana Scientia et Causa, diretta da Armando De Vincentiis, perché spesso si parla di crimini e delitti senza cognizione di causa, in base a pregiudizi, stereotipi e luoghi comuni su cui Romolo Giovanni Capuano getta luce avvalendosi della forza dissacrante della scienza. Il volume è pertanto in linea con la nostra idea di editoria. Un editoria a carattere sociale impegnata anche a sfatare i falsi miti per la crescita non soltanto individuale, ma anche collettiva”.