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Crotone, l’appello delle associazioni perché sia fatta chiarezza su assegnazione bonus spesa

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Le associazioni chiedono alla Guardia di Finanza di controllare i reali riscontri in reddito di questi elenchi con i nominativi e i requisiti delle domandine

Di Benedetta Parretta

Sono stati solo 4 i giorni per compilare le domandine “Bonus spesa” a Crotone, molte sono state le iniziative per aiutare, tramite comunicazioni telefoniche, la popolazione nella compilazione delle domande, lanciate da alcune associazioni che come si dice a Crotone “Si sparan a posa” (si sparano la posa, cioè simulano di fare) perché innumerevoli sono le lamentele arrivate dalla cittadinanza, per la mancata risposta e il mancato aiuto nella compilazione di una domanda che non è riuscita ad arrivare a tutti. Tanto è vero che c’è stato bisogno del supporto di un’altra rete, quella “degli ultimi “, quelle associazioni che lavorano più degli altri ma in silenzio, e che hanno assistito i cittadini nella compilazione ed in tutto il resto, che hanno un nome: CSV Aurora, Arci, Consorzio Jobel e Libere donne.

La popolazione è stata messa a dura prova sia per la modulistica complicata, che per il ritardo delle tempistiche della consegna e per i mancati strumenti a favore dei cittadini. A tutt’oggi vige lo scoraggiamento e la delusione per elenchi che presentano troppe incertezze, a cui non trovano riscontro le innumerevoli domande presentate dalla popolazione agli uffici preposti, che sembrano avere tra gli operatori stessi tanta confusione. Insieme a questi sono giunte molte lamentele di gente che non ha bisogno del bonus spesa perché percepisce il reddito di cittadinanza o è assunto, oltre il danno la beffa. In effetti dai messaggi di richiesta d’aiuto pervenuti all’associazione Libere Donne, in molti lamentano la poca trasparenza dello smistamento buoni spesa, che qualcuno riceve pur avendo anche il reddito di cittadinanza, e qualcun altro no pur avendo tra i due ed i tre figli a carico.  Dopo le festività pasquali passate con gli aiuti della spesa delle associazioni sopra indicate per i ritardi nel pagamento dei buoni, tutto va a rilento e ‘la gente ha sempre più fame e sete di legalità per cui la città di Crotone appare come quella più vessata da malasanità e da una politica mafiosa e corrotta che l’ha lacerata in tutti questi anni’ spiega la presidente di Libere Donne.

I Crotonesi chiedono aiuto al Prefetto e denunciano pubblicamente tutto ciò che è illecito, e di non voler più sottostare alla corruzione della criminalità organizzata in tutto ciò che è amministrazione pubblica. Le associazioni chiedono alla Guardia di Finanza di controllare i reali riscontri in reddito di questi elenchi con i nominativi e i requisiti delle domandine. Al Procuratore Capoccia e al Questore Gambino l’associazione Libere Donne, cui sono pervenute numerose lamentele, chiede di fare in modo che vengano applicate tutte le regole sulla trasparenza degli elenchi, con nomi e cognomi in maniera chiara e per gli aventi diritto, come pubblicati da sempre in tutti gli albi pretoni per tutte le altre richieste, in modo che la città possa acquisire fiducia per ricostruire una nuova Crotone, con principi finalmente basati sulla legalità.

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