Politica
Conte ottiene la fiducia in parlamento per il governo Lega- Cinquestelle: gli impegni della nuova maggioranza

Resta il mistero sulle coperture finanziarie. Prime critiche dall’opposizione
di Vito Nicola Lacerenza
Con 171 voti a favore, 117 contrari e 25 astenuti al Senato , e 350 sì contro 236 no e 35 astenuti alla Camera, dove ottiene 4 voti in più rispetto alla base parlamentare, il governo di Giuseppe Conte, sostenuto da Lega e Cinquestelle ha ottenuto la fiducia del Parlamento. La votazione è seguita ad un lungo discorso, in cui il neo Presidente del Consiglio ha esposto i punti chiave del contratto di governo stipulato tra il leader del carroccio, Matteo Salvini, e il capo dei 5 Stelle Luigi Di Maio. Reddito di cittadinanza, Flat tax, nuova politica migratoria, abolizione della legge Fornero, tagli alle pensioni d’oro, lotta alla povertà, alla disoccupazione giovanile, alla corruzione, alla mafia, velocizzazione dei processi, crescita e riduzione del debito pubblico all’interno di politiche europee meno restrittive sono i punti del programma che Conte ha annunciato di voler realizzare.
Quando e con quali soldi non è dato saperlo, per il momento. Ma le coperture necessarie per l’attuazione di tali misure ammontano, secondo gli economisti, a 100 miliardi di euro. Si tratta di un progetto costoso, ambizioso ma, soprattutto, ci ha tenuto a sottolineare il presidente Conte, “populista” e “antisistema”; ovvero “capace di ascoltare i bisogni della gente”, senza ispirasi a “sistemi ideologici”, di destra e di sinistra, che “non esistono più”. Tali affermazioni sono costate al premier un richiamo alla “modestia” e al “realismo” da parte del suo predecessore, Mario Monti, il quale ha ricordato come, quando era lui presidente del Consiglio, PD, Forza Italia e Terzo Polo “abbiano sostenuto provvedimenti impopolari” semplicemente per salvare l’Italia da “una spaventosa crisi finanziaria”.
Un altro invito al realismo è giunto anche da Matteo Renzi, il quale ha chiesto al governo di non “prendere in giro” i cittadini con proposte irrealizzabili, spesso in contrasto tra loro, come il taglio alle pensioni d’oro e la flat tax, che, secondo gli esperti, finirebbe per agevolare, in termini di sgravi fiscali, gli stessi pensionati ricchi. La contraddizione rilevata dal PD, nell’esposizione di Conte, è data, secondo Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia, “dalla difficoltà” del premier di “cercare di non dispiacere a nessuno dei due contraenti del programma (Salvini e Di Maio), nel disperato tentativo di restare in equilibrio su posizioni che spesso sono, se non proprio diametralmente opposte, assai diverse”. D’altronde, dopo il 4 marzo, sono stati necessari tre mesi di trattative prima che Lega e Cinquestelle riuscissero a redigere un programma comune.