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Italia

Caso Yara, Bossetti ora rischia l’ergastolo

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Respinte le richieste della difesa; nessuna nuova perizia sul DNA e nessun ulteriore accertamento sulle telecamere che avrebbero ripreso il furgone dell’ imputato il giorno della scomparsa di Yara
di Roberta Grendene
 
 
Massimo-Bossetti-caso-Yara4-744x429Roma, 26 Aprile – Potrebbe arrivare a metà giugno la sentenza per Massimo Bossetti, il muratore di Mapello accusato dell’ omicidio di Yara Gambirasio, la ragazza di cui si erano perse le tracce la sera del 26 novembre 2010 e rinvenuta cadavere dopo tre mesi. La Corte d’Assise di Bergamo ha dato ragione alla procura respingendo la richiesta di una nuova perizia sul DNA avanzata dalla difesa; ritenuti superflui anche gli accertamenti sui video delle telecamere che  avrebbero segnalato la presenza del furgone bianco dell’ imputato nei pressi della palestra e nelle zone limitrofe il giorno della scomparsa della ragazza. Sono invece state acquisite agli atti le lettere che Bossetti si è scambiato con una detenuta in carcere; stando all’accusa, le missive conterrebbero  chiari riferimenti agli elementi pornografici ritrovati nei due pc sequestrati in casa dell’ imputato dopo il fermo del 16 giugno 2014. Si chiude così, dopo quasi due anni dall’arresto, la parte più importante del processo a Massimo Bossetti; una lunga fase dibattimentale con al centro il DNA del muratore di Mapello ( BG), elemento cardine dell’ impianto accusatorio.  È prevista per il 13 maggio la requisitoria nella quale la pm Letizia Ruggeri chiederà  quasi certamente l’ ergastolo; il 10 giugno sarà il turno della parte civile e della difesa. Poi la Corte si ritirerà per la sentenza. L’ opinione pubblica rimane quindi in attesa di sapere se è veramente Massimo Bossetti il mostro che ha tolto la vita alle tredicenne di Brembate di Sopra. Yara, così pura ed innocente, che amava la ginnastica artistica e sognava un futuro da campionessa. Yara morta di freddo, abbondonata in un campo a Chignolo d’ Isola il 26 novembre 2010. Il suo corpo fu ritrovato dopo tre mesi dalla scomparsa. Unico accusato dell’ omicidio Massimo Bossetti, operaio edile di 43 anni, sposato e padre di tre figli. Suo il DNA ritrovato negli slip e nei leggings di Yara. Hanno tenuto con il fiato sospeso l’ Italia intera le arringhe degli avvocati in tribunale, per quei cromosomi contestati dalla difesa come non appartenenti all’ imputato. C’è stata una corsa contro il tempo per capire che Bossetti ha una madre, Ester Arzuffi e un padre che non è quello che credeva. Il vero padre di Massimo Bossetti è morto nel 1999 e si chiamava Giuseppe Guerinoni. È stata richiesta la riesumazione del corpo per scoprire che la salma ha custodito per oltre quarant’anni un segreto che è diventato fondamentale nell’inchiesta. Le indagini genealogiche e genetiche hanno confermato che Massimo Bossetti è il presunto assassino della giovane ginnasta. Manca poco e poi per Yara forse giustizia sarà fatta.
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