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Arte & Cultura

Antonella Iaschi e il mondo delle fiabe

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Le fiabe ci accompagnano, con i loro miti e leggende, dall’infanzia all’età adulta, e da esse traiamo importanti lezioni di vita che sempre ci aiuteranno. Ne parliamo con una grande esperta, Antonella Iaschi.

Di Francesca Rossetti

Le fiabe ci accompagnano, con i loro miti e leggende, dall’infanzia all’età adulta, e da esse traiamo importanti lezioni di vita che sempre ci aiuteranno. Ne parliamo con una grande esperta, Antonella Iaschi.

Chi è Antonella Iaschi e come  nasce l’interesse per le fiabe?

Ho iniziato a scrivere a 13 anni, innamorata della poesia e affascinata dai poeti della Beat generation,  dopo aver letto un’intervista di Ferlinghetti che diceva che era ora che i poeti incominciassero a parlare della strada e non del proprio ombelico. Questa cosa mi ha incantato perché amo raccontare la strada ed è sempre stato così. Le fiabe sono arrivate ultimamente durante il periodo del covid, o forse un po’ prima scrivendo il romanzo Anguane che mi ha avvicinato a queste creature della fantasia popolare che in fondo è una grande fiaba per adulti. Ho raccolto le favole che avevo scritto per i miei figli e mio nipote e ne ho fatto un progetto coinvolgendo 17 illustratori provenienti dalle tre regioni in cui ho vissuto, Emilia Romagna, Friuli e Calabria. Queste fiabe sono state accolte dalla casa editrice Radici Future di Bari che le sta editando.

Come nasce il Festival delle Fiabe di Locri e a chi si rivolge?

Il primo festival nasce proprio da questo progetto dall’esposizione dei 115 disegni che le illustrano, voluta dall’ assessora alla cultura Domenica Bumbaca e dalla mia voglia di continuare l’esperienza con i piccoli lettori che sanno dare tanto, ed entrare nelle metafore per interpretarle con molta più libertà degli adulti, condizionati da mille luoghi comuni

Il ruolo della fiaba come simbologia per la vita e la crescita di ciascuno di noi

La poesia come le fiabe sono per me una grande possibilità di “raccontare la strada” che d’altronde era quello che facevano le nostre nonne e bisnonne nelle stalle durante i Filò, o che fanno ancora quelle popolazioni che si tramandano a voce i racconti usandoli per insegnare gioie e  pericoli. Le creature fantastiche non sono altro che creature in grado di fare quello che noi non possiamo e che vorremmo fare,  il lieto fine è il desiderio che a volte non osiamo neanche più esprimere, i draghi sono realtà negative che possiamo domare, come i lupi nel bosco sono avvertimenti per pericoli che esistono. Le mie fiabe nascono tutte dall’esigenza di raccontare qualcosa di accaduto o che sta accadendo nella realtà e, tante volte, di passare attraverso i bambini per arrivare agli adulti con un messaggio che altrimenti non ascolterebbero.

Fiabe ed autori piu’ importanti

Non ho fiabe o autori che ritengo più o meno importanti. Amo profondamente Il Piccolo Principe che si infila spesso nei miei pensieri e scritti.

Da Parma alla Calabria: miti e leggende legate a queste due terre

Credo che i miti e le leggende più belle dell’Emilia, della Calabria o di qualsiasi altra parte del mondo siano quelli raccolti dalla bocca degli anziani nelle osterie o nelle piazze, modificati e resi attuali dalla narrazione del momento.

Sue pubblicazioni e prossimi eventi

Le mie ultime pubblicazioni sono il romanzo Anguane/Ludo edizioni – le fiabe edite da Radici Future nella collana “Un mondo di Fiabe: Rina l ‘Elfa sfoglina – Guerriero che ritorna – Il leone ciccione – Fiaba per un deserto – Un regalo per Giulio –  Il parasole che temeva il sole – e quella che fa parte del festival Legalitria 2023: “l’Isola del Mondo Indaco  e il sogno di Seku”. Sto rileggendo la bozza dell’ultimo romanzo che probabilmente si intitolerà “Woody Allen può attendere.” ed è in cantiere la prossima edizione del Festival delle Fiabe di Locri che, sempre per essere fedele all’intervista del Poeta Ferlinghetti avrà come temi la Pace, l’inclusione e l’accessibilità.

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