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Arte & Cultura

‘Intermittenze’ e nascono le stelle dalla Galleria dei Miracoli

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“Intermittenze” non è solo una mostra di quadri, è un progetto ambizioso volto a ricordare che “l’arte è il luogo in cui i contrasti convivono senza produrre conflitto, anzi contribuiscono all’ascendenza”

 Tiziana Primozich

E’ stata presentata alla Galleria dei Miracoli, presso la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, bellissima Chiesa gemella nella centralissima via del Corso, iconica strada della Capitale, Intermittenze, collettiva di artisti curata, per l’Associazione Alelì, da Maria Luisa D’Eboli, artista e curatrice di mostre tra le più attive e da Roberta Frate.

“Intermittenze” non è solo una mostra di quadri, è un progetto ambizioso volto a ricordare che “l’arte è il luogo in cui i contrasti convivono senza produrre conflitto, anzi contribuiscono all’ascendenza” così si esprime la critica d’arte Alessandra De Simone, invitata a recensire le opere, molto diverse per stile e contenuto ma tutte interessanti.

Hanno esposto Francesca Barretta, che  usa per i suoi dipinti, in cui troneggiano dive del cinema, la stessa tecnica che si utilizza per la realizzazione dei tatuaggi, Paola Cetroni, che si cimenta in una avvincente coreografia di movimento e colore con protagoniste mandrie di tori, Silvia Colini, che sceglie la strada  di sole  forme  per  offrire percezioni di realtà, Stefano Liborio invece vola nel naif, con cieli di mongolfiere, mentre,  Monica Galeotti, esplora i colori dell’universo per raccontare l’umanità, Florenza Lessa punta sui volti di donna, guardando alla bellezza, mentre Leonardo Pandolfo è decisamente sulla strada  dell’espressionismo astratto, in contrasto con Irene Pazzaglia e le sue maschere malinconiche, Paolo Salomè, propone invece, attraverso il cromatismo prospettico, schemi architettonici, infine due giovanissime artiste ventenni, Alice Paglioni e Macri, che più degli altri forse hanno incuriosito i visitatori. Alice immortala Moonlight Abbey con colori cupi e sabbiosi, tesi a rendere viva una atmosfera sepolcrale di luci e ombre ricca di phatos, Macrì, in contrasto con il mood gotico e nero di Alice, guarda alla vita che si sporge al futuro con speranza e consapevolezza e lo fa con un grande quadro dove spicca la figura di un ragazzo di colore dallo sguardo ipnotico e disarmante, l’opera si intitola Morath, sguardo alla vita del bambino saggio. Un originale rivisitazione post impressionista dove si concretizza una personale vivida ed emozionante rappresentazione della vita.   “Obbiettivo di Intermittenze è quello di creare una ribalta su cui possono collaudarsi i giovani talenti, le nostre promesse per il futuro, con la visione di creare una rete per i nostri artisti, in grado di divulgare la loro arte, nella maniera più vasta possibile, anche oltre i confini italiani,” cosi conclude la curatrice Maria Luis D’Eboli.

Ad accrescere il successo della mostra anche il fascino della Galleria dei Miracoli, che si estende all’interno della bellissima Chiesa di Santa Maria dei Miracoli, che deve il suo nome alla leggenda che narra del miracolo del 20 giugno 1325, quando si salvò dalle acque del Tevere un bambino e fu la Madonna,  evocata dalla madre, a proteggerlo. La Galleria dei Miracoli è un progetto su cui Padre Ercole Ceriani, rettore del Santuario di Santa Maria dei Miracoli e grande estimatore dell’arte e degli artisti, guarda con passione con l’intento di divulgare arte e dare visibilità ai giovani e promettenti artisti.

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