Cinema & Teatro
Anne Frank ritorna in teatro per parlare ai giovani
Il Belli, uno dei teatri romani che si distingue per le sue scelte d’ impegno civile e culturale , ha voluto omaggiare la memoria di Anne in occasione del novantesimo anniversario dalla sua nascita mettendo in scena l’ opera di Goddrick – Hackett
Di Maria Cristina Martinelli Carraresi
Il diario di Anne Frank , il dramma teatrale di Frances Goddrick e Albert Hakett, ritorna in scena dopo molti anni dalla sua ultima rappresentazione italiana, proposto dal teatro Belli e dalla Compagnia Mauri-Sturno. Il testo di Goddrick – Hackett ricevette il premio Pulitzer nel 1956 e debuttò a Brodadway il 31 gennaio 1957 con Susan Strasberg nel ruolo di Anne. La prima rappresentazione italiana invece avvenne ad opera della Compagnia dei giovani il 31 gennaio 1957 al teatro Eliseo di Roma e Anna Maria Guarnieri vestì i panni di Anne Frank . Il Belli, uno dei teatri romani che si distingue per le sue scelte d’ impegno civile e culturale , ha voluto omaggiare la memoria di Anne in occasione del novantesimo anniversario dalla sua nascita mettendo in scena l’ opera di Goddrick – Hackett per la traduzione di Alessandra Serra, con la regia di Carlo Emilio Lerici , ottenendo i patrocini di UCEI Fondazione Museo della Shoa di Roma , centro Ebraico Il Pittigliani , l’Associazione Progetto Memoria e anche il sostegno della senatrice a vita Liliana Segre, attiva testimone della Shoah italiana , che ha scritto in un messaggio, letto in occasione della conferenza stampa che ha anticipato il debutto al teatro Belli : “Il diario di Anne Frank ha questa capacità tutta speciale di far conoscere , far commuovere e far riflettere ” e ancora “Fantasmi ed incubi del passato non sono infatti mai definitivamente debellati e anzi rischiano di riproporsi in forme nuove e insidiose”.
II testo, tratto dal ”Diario di Anne Frank” , racconta il dramma della ragazza ebrea nata a Francoforte che, per sfuggire alle persecuzioni, fu costretta a trasferirsi e nascondersi, con l’ aiuto dei coniugi Gies, in un alloggio segreto ad Amsterdam . Alla sua famiglia si unirono anche i Dussel e il dott Van Dann . Trascorsero due anni in clandestinità, fino all’agosto 1944 quando furono scoperti e deportati al campo di concentramento di Buchenwald dove Anne mori di tifo tre settimane prima dell’arrivo dell’ esercito inglese. Solo il padre Otto riuscì a sopravvivere alla terribile tragedia ed è proprio lui ad aprire il racconto teatrale ritornando nella soffitta che li aveva ospitati e dove fu ritrovato il diario di Anne. Lo spettacolo portato in scena dal teatro Belli, con l’ottima regia di Carlo Emilio Lerici, emoziona il pubblico coinvolgendolo in ogni momento della rappresentazione . Molto incisiva anche la costruzione della scenografica firmata da Vito Giuseppe Zito, si compone di un soppalco diviso in quattro spazi a loro volta separati da tende velate che , grazie al sapiente disegno luci , permettono i passaggi temporali. Attraverso le annotazioni del diario di Anne si rivivono i due difficili anni trascorsi nel rifugio segreto. Anne, qui interpretata con trasporto dalla giovane Raffaella Alterio , che sogna di diventare scrittrice, ogni giorno appunta tratti del suo quotidiano dove si legge anche lo sforzo di trovare speranza e normalità tra la paura, l’ ansia, la fame, le inquietudini, i turni per il bagno, le insofferenze, i nervosismi della convivenza . L’energia, l’ ottimismo, la fantasia la curiosità di Anne non l’abbandonano mai e l’aiutano a vivere anche momenti gioiosi e magici come il primo bacio e il sentimento speciale che nasce tra lei e il giovanissimo Peter , figlio dei Dusell con i quali dividono l’alloggio clandestino. La fiducia nella vita di Anne ci fa sentire ancora più forte la tragedia in cui sono piombate le famiglie ebraiche perseguitate dalla follia del regime.
Tutti ben disegnati i caratteri dei personaggi . L’ ottimo Antonio Salines è Otto, il padre di Anne, paziente saggio e generoso . Ester, la madre, severa e diretta è interpretata da Francesca Bianco mentre la sorella di Anne, Margot timida ed introversa è Veronica Benassi . I coniugi Vann Dann, egoisti ed opportunisti sono interpretati da Tonino Tosto e Susy Sergiacomo, mentre Roberto Baldassari incarna l’irascibile dottor Dussel, I generosi coniugi Gies sono animati dal bravo Fabrizio Bordignon e da Eleonora Tosto, che ha anche eseguito i brani tradizionali ebraici che caratterizzano la scelta musicale della messa in scena. Il personaggio di Peter, introverso, sensibile e coraggioso, è molto ben recitato dal giovane Vinicio Argiro al suo debutto.
Lo spettacolo di Lerici vuole rivolgersi soprattutto ai giovani perché la memoria possa continuare a prendere voce dalle nuove generazioni.
Il Diario di Anne Frank prodotto dal teatro Belli e la compagnia Sturno-Mauri , dopo il suo felice debutto Romano , continuerà il suo percorso nei maggiori teatri e circuiti nazionali.