Politica
Ue, Divina: “Il terrorismo si annida anche dietro l’angolo di casa nostra”

Il senatore Sergio Divina (Lega Nord):“Aprire alla Turchia nell’Ue, come ha fatto Renzi, vuol dire prestare il fianco a un paese che sta tenendo posizioni ambigue sull’Islam radicale”.
Roma, 17 dicembre – “Non ci sono solo l’Australia e il Pakistan, la minaccia terroristica ce l’abbiamo davanti a casa, si chiama Libia. E anche a Derna è nato un nuovo califfato. Aprire alla Turchia nell’Ue, come ha fatto Renzi, vuol dire prestare il fianco a un paese che sta tenendo posizioni ambigue sull’Islam radicale”. Così il senatore leghista Sergio Divina, oggi in aula nel corso della discussione che ha fatto seguito alle comunicazioni di Renzi.
Divina si è anche scagliato contro il piano Juncker: “I 300miliardi annunciati sono virtuali. Quelli disponibili sono poco più di 20 e si spera che possano generare investimenti pari a 15 volte tanto, ma senza politiche di rilancio l’obiettivo è illusorio”. Nel mirino anche le “sanzioni alla Russia”. “Il governo, che ha appoggiato la nuova ‘guerra fredda’ ha decimato l’export delle nostre imprese. E sul fronte energetico il risultato è che la Cina si è sostituita a noi in accordi miliardari con Mosca”. “Oggi i principali ostacoli alle nostre imprese si chiamano governo italiano e Matteo Renzi, al quale chiediamo meno teatralità e più efficacia”.