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SOCITRAS: appello per maggiore responsabilità su monopattini

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La Società Italiana di Traumatologia della Strada (SOCITRAS) rinnova l’appello a una maggiore responsabilità e lo indirizza sia al legislatore che agli utenti.

 
Da mezzo ludico che ha segnato i pomeriggi di divertimento quando si era bambini, nei cortili sotto casa, a mezzo di trasporto eco-friendly: il monopattino è sempre diffuso nelle città, ma si moltiplicano gli incidenti. La Società Italiana di Traumatologia della Strada (SOCITRAS) rinnova l’appello a una maggiore responsabilità e lo indirizza sia al legislatore che agli utenti.

“Il rischio di lesioni che possono rivelarsi gravi resta anche dopo l’intervento legislativo che ha portato alla riduzione della velocità dei monopattini, da 25 a 20 chilometri orari su strada normale e 6 chilometri orari nelle aree pedonali”, dice il segretario generale della società, il Dott. Roberto Sapia facendo riferimento al decreto legge 121 del 2021, convertito in legge il 10 settembre successivo.

“Le motivazioni sono legate da un lato alla mancata regolamentazione di alcuni aspetti che, invece, sul fronte della sicurezza stradale sono fondamentali, e dall’altro ai comportamenti tenuti da chi sceglie il monopattino come mezzo di trasporto”, spiega.

“Il legislatore ha previsto l’obbligo del casco, ma solo per chi ha meno di 18 anni. Sarebbe, quindi, opportuno intervenire per generalizzarlo e renderlo obbligatorio per tutti per motivi di sicurezza. Così come sarebbe necessario intervenire per prevedere, in aggiunta all’obbligo di indicatori di direzione (le frecce), in vigore dal 2024, luci davvero in grado di garantire la visibilità del monopattino. Fortemente consigliabile, inoltre, soprattutto la sera, l’uso di giubbetti luminosi a led, ora in vendita, o almeno rifrangenti”, prosegue.

Secondo il segretario generale della Società Italiana di Traumatologia della Strada si omette di considerare due aspetti: “Il primo riguarda le condizioni in cui versano le strade delle nostre città, soprattutto quelle di grandi dimensioni, che sono piene di insidie, e il secondo attiene al fatto che il monopattino richiede una posizione di equilibrio non facile a mano a mano che si avanza con l’età, per cui il minimo sobbalzo, può costituire un pericolo”, dice.

“Quanto alle condotte dei monopattinisti, basta guardarsi attorno o dare un’occhiata ai social per capire che non c’è rispetto delle regole del Codice della Strada: si procede contromano, si attraversa in barba al rosso del semaforo, si superano i limiti di velocità e si arriva persino a percorrere le autostrade. Credo che non si abbia ancora la percezione di cosa sia diventato il monopattino, nel senso che non è più un gioco, è entrato a far parte dei mezzi di trasporto urbano. E diverse sono le pubblicità in cui si vedono uomini in giacca e cravatta sul monopattino, con la cartellina da lavoro”, va avanti.

“Se, nell’ottica della riduzione dell’inquinamento legato al traffico automobilistico, si sta puntando al monopattino come mezzo ecologico, allora è necessario un immediato cambio di passo e questo vuol dire maggiore responsabilità per una circolazione con coscienza, in modo da non far male a se stessi e agli altri”, conclude.

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