Arte & Cultura
Simone Varisco e la Pasqua nelle arti pittoriche e artistiche

Simone Varisco, già autore di un libro sulle tradizioni del Natale nella letteratura e nell’arte, ha da poco pubblicato quello sulla Pasqua
Di Francesca Rossetti
Simone Varisco, già autore di un libro sulle tradizioni del Natale nella letteratura e nell’arte, ha da poco pubblicato quello sulla Pasqua: a lui la parola.
Simone, come nasce l’interesse per le tradizioni religiose e quali sono le fonti più importanti in questo senso?
“Per quanto riguarda nello specifico questo libro sulla Pasqua e l’omologo dedicato al Natale sono nati dal desiderio di fare gli auguri a lettrici e lettori del blog Caffestoria.it in occasione delle festività. Tale è stato l’interesse suscitato che dalla forma digitale il progetto è stato in seguito rinnovato e ampliato per una pubblicazione su carta, grazie alla casa editrice Àncora, per intercettare un pubblico ancora più trasversale, coinvolgendo anche don Paolo Alliata, già curatore di una rubrica per Caffestoria.it. Natale e Pasqua rappresentano gli estremi opposti dell’esistenza, nascita e morte, ma al tempo stesso inevitabilmente si completano. Tanto più che l’ultima parola non spetta alla morte, bensì alla vita, alla Risurrezione. Al pari di artisti e scrittori, ci siamo lasciati ispirare anzitutto dai Vangeli, e altre novità sono già in programma.”
La Pasqua in letteratura, pittura, scultura, nelle varie forme d’arte: da quale periodo si parte nel Suo libro e fino a dove si arriva?
“Nel libro le opere della pittura e della letteratura non sono disposte secondo un ordine cronologico, bensì nell’ottica di un cammino di meditazione e di scoperta. Se però volessimo guardare alla datazione, per le opere d’arte si va dalla fine del Quattrocento, con un dipinto di Hieronymus Bosch e una miniatura su pergamena di Jean Bourdichon, fino ai primi del Novecento, con l’art nouveau pubblicitaria di Franz Laskoff. Ancora più ampio è il periodo considerato nelle opere della letteratura: dal primo Trecento della Commedia di Dante Alighieri al 1982 con “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera.”
Artisti importanti riportati e dove si trovano le loro opere dedicate alla Pasqua
“Tutti gli artisti sono importanti, solo che alcuni sono meno noti di altri al grande pubblico. Le loro opere sono distribuite su almeno due continenti: dalla National Gallery e Buckingham Palace a Londra al Museo russo di San Pietroburgo, dal Museo del Prado e il Palacio Real di Madrid al Musée Marmottan Monet di Parigi, dal Museo Folkwang di Essen al Brooklyn Museum di New York. Naturalmente non poteva mancare l’Italia, con Milano e le Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola a Genova.”
Simboli utilizzati ed il loro significato
“Da un lato, gli artisti richiamano i simboli tradizionali della passione, morte e resurrezione di Cristo: i rami di palma, la corona di spine, la croce, il calice. Così fanno, per esempio, Laskoff, Bosch, Tissot, Daumier, Giaquinto. Dall’altro, si fa ricorso ad un simbolo forse meno scontato, ma di chiaro valore: la luce. Accade così in Bourdichon, che la utilizza per simboleggiare la conversione – una vera e propria “illuminazione” – di Pietro. Siamo nel momento in cui, una volta di più, Gesù sceglie di opporre il bene al male, riattaccando l’orecchio del servo del sommo sacerdote, venuto insieme agli altri per arrestarlo, e che forse proprio Pietro aveva staccato mettendo mano alla spada. Qualcosa di simile fa anche Rembrandt nella sua Resurrezione.”
Pasqua come rinascita e bellezza: quale opera risponde pienamente a questo concetto?

Simone Varisco
“Molte opere combinano magistralmente resurrezione e bellezza, ma voglio scegliere proprio la Resurrezione di Rembrandt. O, per essere più precisi, l’incontro fra Maria Maddalena e Gesù nei pressi del sepolcro vuoto. L’intera opera è basata su bellezza, resurrezione e punti di vista: Maria che non riconosce il Maestro prima che il suo sguardo cambi, vale a dire si converta pienamente; i rimandi di luce e colori fra il Tempio di Gerusalemme e il corpo di Cristo, “fatto risorgere in tre giorni”; l’ombra che avvolge chi è ancora – letteralmente – all’oscuro di questi fatti, forse anche per incredulità; l’alba che inaugura un giorno veramente nuovo.”
Divinità ed umanità nella Settimana Santa
“Nei fatti della Pasqua sono perennemente unite, ma se la prima è evidente soprattutto nella risurrezione, la seconda si esprime con più vigore nella passione. E non solo nella sofferenza di Cristo, ma anche negli atteggiamenti drammaticamente più (dis)umani dei suoi carnefici: dal sadismo del corteo che accompagna la salita al Calvario di Bosch alla parodia politica di Pilato e della folla nell’Ecce Homo di Daumier, non a caso un vignettista satirico alle prese con l’arte sacra.”
Il libro è scandito in 10 tappe: cosa rappresentano e come sono state scelte?
“Come dicevo, il libro intende offrire un percorso di meditazione sulla Pasqua attraverso l’arte e la letteratura. Una via pulchritudinis, un cammino della bellezza, anche nei momenti più drammatici. Per le opere si è attinto allo sterminato patrimonio pittorico e letterario composto tanto da artisti e autori celebri quando da genialità meno conosciute. A queste, lo ammetto, sono doppiamente affezionato.”
Il concetto della resurrezione per ogni uomo: il libro comunica questo e tanto altro, a Lei la parola
“Arte e letteratura sono da sempre forme di espressione pensate per avvicinare e, se autentiche, mai per allontanare. Forse anche per questo il loro legame con la Pasqua risulta così naturale: in modo evidentemente diverso, al pari di arte e letteratura anche la resurrezione è un dono e un’opportunità offerti a tutti.”