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Azzera la bolletta

Italia

Si suicida per una bugia

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Studentessa non sostiene nemmeno un esame, ma non riesce a confessarlo ai genitori e si lancia nel vuoto

 

Di Vito Nicola Lacerenza

Giada De Filippo, molisana della provincia di Isernia, si è lanciata dal terzo piano del polo universitario Monte Sant’Angelo dell’Ateneo Federico II di Napoli. Era iscritta alla facoltà di farmacia da 4 anni, ma non andava mai a lezione, non sosteneva esami e, sopratutto, teneva chiunque all’oscuro dell’andamento dei sui studi. Ai genitori diceva di essere prossima alla laurea. Da “celebrarsi” proprio il giorno scelto dalla ragazza per farla finita, all’età di 25 anni. Ad accogliere i familiari, recatisi alla città partenopea per festeggiare l’importante evento, però, non c’era il classico brulicare di neolaureati intorno ad improvvisati buffet, ma la tragica verità. Il suicido di Giada.

Il modo con cui la ragazza ha deciso di rivelare un segreto tenuto troppo a lungo, troppo pesante da sopportare. Insospettabile. Anche per le persone a lei più vicine, come sua cugina, Luana, che fin dall’infanzia ha condiviso con Giada i momenti più felici. Veri e sinceri. Diversi dalla sofferenza che ha finito per uccidere l’ex studentessa di farmacia, congedatasi dalla vita in silenzio. Senza spiegazioni, senza rancore verso nessuno per il male che portava dentro di sé, ma con solo un ingiusto senso di vergogna per una bugia, inventata, forse, all’unico scopo di non deludere le aspettative delle persone a cui lei voleva bene.

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