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Diritti umani

Senigallia. Cerca lavoro come badante ma viene respinta perché di pelle nera

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“Non possiamo assumerla perché il colore della sua pelle è un ostacolo per gli ospiti della casa di riposo”.

di Vito Nicola Lacerenza

 

Fatima Faz Sy, senegalese di 40 anni, cercava lavoro come assistente per anziani nella Casa di riposo Opera pia Mastai Ferretti, nella città marchigiana di Senigallia. La donna era sul punto di recarsi alla struttura per un colloquio, ma, ancor prima di presentarsi, ha ricevuto una telefonata dal centro: «Purtroppo non possiamo assumerla perché il colore della sua pelle è un ostacolo per gli ospiti della casa», alcuni dei quali, ha spiegato in seguito il direttore della casa di riposo, Mario Vichi, avrebbero espresso la volontà di non lasciarsi “toccare da una nera”. Parole di inequivocabile razzismo. Ma non sono stati i pregiudizi degli anziani ad offendere la senegalese, bensì l’atteggiamento di colei che le ha telefonato. «Trattandomi come ha fatto, mi ha dato quantomeno dell’incompetente- ha detto la donna- e invece io so benissimo cosa fare perché mi sono occupata di moltissime persone come gli ospiti di quella casa di riposo. Io dico che tutto questo è una forma di razzismo».

Fatima non è stata la prima a spiegare quanto sia problematico essere giudicati solo per il colore della pelle. Anche l’attivista per i diritti umani  Martin Luther King sognava di veder crescere i suoi figli in una nazione dove non fossero “giudicati per il colore della loro pelle, ma dal contenuto del loro carattere”. King si riferiva all’America degli anni 60, in cui il razzismo era una  piaga sociale. Nel nostro Paese, però, la discriminazione razziale non esiste più dai tempi del fascismo. Ecco perché Fatima, che vive in Italia da 15 anni, è rimasta incredula di fronte alla telefonata di chi ha visto il colore della sua pelle come un “ostacolo” per l’assunzione. «Lì per lì ho sorriso, non ci potevo credere- ha raccontato la donna- ma poi ho capito che lo diceva davvero e allora le ho risposto: è una cattiveria, nel mio mondo non esiste il bianco o il nero, esiste solo l’essere umano con la sua materia grigia che per me è la cosa più importante».

 

 

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