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Politica

Sardine: la grande bugia della Sinistra?

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Tempo di lettura: 3 minuti

Le circa 35mila Sardine di ieri a Piazza San Giovanni a Roma, svelano e rivelano che di spontaneo hanno ben poco. 

di Ettore Lembo

Si è svolta sabato a Roma la tanto attesa manifestazione organizzata dalle Sardine.

Una manifestazione che, a detta degli organizzatori, avrebbe dovuto riempire la piazza di persone che nulla hanno a che vedere con la politica, ma soprattutto di giovani e meno giovani che stanchi proprio della politica tradizionale vorrebbero un nuovo mondo.

Tante idee ce le siamo fatte in questo ultimo mese, dalla nascita del movimento che a detta degli organizzatori è nato spontaneamente a Bologna, durante l’apertura della campagna elettorale per l’elezione regionale del presidente dell’Emilia Romagna.

Di sicuro è emblematico ciò che qualche personaggio asserisce sulla spontaneità della nascita di movimenti: il movimento spontaneo con grandi numeri, nasce più organizzato di quello non spontaneo.

Per quanto riguarda le Sardine, forse più che dubbi in tanti iniziano ad avere la certezza che di spontaneo ci sia ben poco.

Tralasciando le varie manifestazioni che si sono susseguite da Bologna in poi e che a parte qualche piazza notoriamente politicizzata a sinistra, non hanno avuto quel successo tanto decantato, le Sardine sono giunte fino a Roma. Come previsto sabato 14 dicembre.

Alte le aspettative su questa giornata che avrebbe dovuto segnare il nuovo che nasce, ma che ha solo forse fatto vedere il vecchio che ritorna e per di più tristemente.

Un grande interesse suscitato dai media televisivi che non hanno mancato occasione per intervistare l’ispiratore ed organizzatore delle Sardine, cercando di capire quali programmi vi fossero e quali obiettivi si ponesse il movimento neo nato.

Ma come in un “disco rotto” le uniche cose che si sono potute ascoltare, sono state: siamo antifascisti, siamo contro l’odio, siamo contro il sovranismo, siamo di sinistra, contro Salvini, la Meloni e contro la destra.

Insomma zero programmi zero idee, se non degli slogan tipici di quella sinistra che non sa più come fare per rifondarsi, e che approfitta della buonafede di alcuni forse buggerandone altri.

Ma ritornando a Roma, i numeri tanto attesi, che dovevano essere in contrapposizione alla manifestazione del 19 ottobre scorso organizzata dal centrodestra, sono stati veramente lontani dalle aspettative, secondo i dati forniti dalla Questura poco più di 35mila persone in piazza San Giovanni contro le 70mila del 19 ottobre.  Quindi nonostante la partecipazione di vari esponenti politici di sinistra e la pubblicità gratuita fornita dai media, il segnale non è certo dei migliori.

Sintomatiche le interviste ad alcuni partecipanti, che vedono come politici ‘preferiti’ esponenti della vecchia guardia da Zingaretti alla Boldrini, dalla Bonino a Fratoianni passando per Elly Schlein.

Indicativo anche il coro di Bella Ciao che ha fatto da sfondo musicale alla manifestazione.

Intanto sulla passerella sono sfilati personaggi che di sicuro hanno una identità politica ben precisa e netta.

L’Eurodeputato Pietro Bartolo, il famoso medico di Lampedusa, Giorgia Linardi, portavoce della Sea Watch, così come Nibras, la figlia di Mahmoud Asfa, presidente del consiglio direttivo casa della cultura musulmana di Milano, ‘ricevuto “nel suo ufficio” da Laura Boldrini’.

Non può certamente passare inosservata il presidente dell’ANPI Carla Nespolo, che ovviamente rafforza l’idea e la sensazione che tutti gli osservatori hanno della precisa formazione politica ideologica delle Sardine, esclusi ovviamente coloro che si sono avvicinati in assoluta buonafede e che loro malgrado sono coinvolti inconsapevolmente.

In tanti hanno scritto su questo tema nei giorni che hanno preceduto la manifestazione di Roma ed in tanti scriveranno in seguito, ma a suggello di queste sensazioni arriva l’approvazione del Segretario del PD Nicola Zingaretti che asserisce su Facebook : “Grazie per aver reso Roma così bella, per la passione che ci mettete, per chiedere con tanta forza un’idea di politica inclusiva e sana” ed aggiunge, “cambieremo insieme l’Italia”

Di sicuro le forti parole di odio e di contrapposizione contro i rappresentanti del centrodestra, nonostante si cerchi di minimizzare, stridono ed inducono a riflettere ed a fare un grande passo indietro fino al 1945 quando, finita la guerra, alcuni personaggi spacciandosi per partigiani si macchiarono di crimini efferati in nome e per conto di una precisa ideologia, quella sì carica di odio.

Un odio contro chi non è ‘allineato’ e che mai è stato realmente sopito per essere periodicamente rigurgitato.

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