Arte & Cultura
Roma, a Spazio Mater la personale di Gianfranco Basso

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Artista salentino che utilizza il ricamo, tecnica rigorosa che attraverso le sue trame crea una connessione tra passato e presente alla ricerca del rapporto tra spazio ed individuo
di Tiziana Primozich
In mostra sino al 21 ottobre presso lo Spazio Mater di via Ludovico Muratori 11 – Roma, la prima personale di Gianfranco Basso, artista salentino, inaugurata venerdì scorso alla presenza del curatore, il critico d’arte Carmelo Cipriani. Momentum è il titolo della mostra che si lega ad un opera, presente anche oggi, già esposta in passato ed ispirazione per questa prima esposizione personale che si caratterizza per l’utilizzo rigoroso di una tecnica antica e rivisitata dalla creatività dell’artista: il ricamo. ‘Momentum’ – spiega il critico Carmelo Cipriani – ‘ rappresenta un momento preciso del percorso dell’artista, che nell’ultimo biennio della sua attività ha sviluppato il tema del ricamo, ispirato da due grandi del novecento, Alighiero Boetti e Maria Lai. In particolare Basso con una forte sintonia con le opere di Maria Lai, usa il ricamo che rimanda ad una dimensione domestica che è anche una dimensione reale, quasi artigianale di fare arte. Superando certi intellettualismi dell’arte concettuale, lui recupera la tradizione manuale del fare arte ma anche le suggestioni.
Momentum è espressione di un suo personale hic et nunc, punto di arrivo e di ripartenza della sua ricerca’. ‘Tutte le opere di Giangranco Basso ‘ – continua Cipriani – ‘nascono da suggestioni personali, come Momentum, che nasce dall’essere venuto a contatto con la morte di un ragazzo in giovanissima età. Basso trasforma l’evento doloroso in un ragazzo che guarda l’orizzonte, rappresentato da una linea che demarca il momento del trapasso. Il tema è un pretesto trasformato dalla tecnica’ . Una tecnica faticosa e connotata dall’estremo rigore tanto che lo stesso Cipriani afferma di voler realizzare una mostra che esponga i lavori di Gianfranco Basso sospesi in aria, per far vedere anche il retro delle opere, a dimostrazione del sapiente e preciso lavoro dell’artista. Un percorso artistico che da questa personale si riavvia alla ricerca partendo dal ‘vuoto’, per indagaresul rapporto tra spazio e individuo, supportato da antiche tecniche scritte nel Dna salentino, che porta in sé una grande tradizione storica del cucito e del ricamo, che lo stesso Gianfranco Basso ha impresso nella memoria perché sin da piccolo affiancava la madre nel suo lavoro di sarta. La mostra, voluta fortemente da Ilaria Sergi, direttore artistico di Spazio Mater, segna anche una‘nuova relazione tra i sessi, dato il ricorso plateale – di uomini e di donne – ad un sistema di segni tradizionalmente femminili. Un mezzo espressivo che assume valenza “politica”, capovolgendo i luoghi comuni, ponendo attenzione a ciò che abitualmente è marginale, sovvertendo i ritmi della comunicazione cui la società moderna ci ha abituati, “riannodando i fili” di identità spezzate, rivalutando un pensiero volutamente non logocentrico’.
BIOGRAFIA
Gianfranco Basso è nato a Lecce nel 1978. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma laureandosi in Pittura nel 2009. Nel corso degli anni si appassiona anche alla fotografia e alla scultura. La sua ricerca indaga il rapporto tra spazio e individuo. Nelle opere è il vuoto a creare lo spazio, ambiente catartico in cui gli oggetti e le figure vivono, pensano ed esistono. Nel 2015 ha avviato una collaborazione con lo Studio Arte Cannaviello ed è stato scelto da Alberto Dambruoso, direttore artistico de “I Martedì Critici”, per partecipare al progetto di residenza artistica BoCS Art a Cosenza. Nel 2012 ha ricevuto il premio della critica alla “I Biennale Internazionale – Città di Lecce”, mentre nel 2016, sempre nel Salento, ha vinto il Premio di pittura intitolato al grande paesaggista Giuseppe Casciaro. È stato tra i finalisti al Premio Arte Cairo Editore, al Celeste Prize 2015 e al Donkey Prize III. Vive e lavora tra Lecce e Roma.
L’esposizione, a ingresso libero e gratuito, sarà visitabile fino al 20 ottobre 2016, dal martedì al sabato, dalle 15.30 alle 19.30, o su appuntamento.