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Italia

Roma. Rissa al Pincio. Una generazione di selvaggi

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Sono ormai tre i minori indagati grazie alle indagini svolte dagli inquirenti con l’aiuto delle telecamere di zona e sui social dove messaggi inequivocabili hanno svelato la premeditazione dei bulli che hanno provocato la maxi rissa di sabato scorso a Roma

di Alessandro Cammareri

Pugni, spintoni e nessun rispetto delle regole anticovid, scene vergognose di una generazione ormai allo sbando. Roma, una delle più belle città del mondo, teatro di una rissa tra minorenni in pieno centro sul piazzale del Pincio il 5 dicembre, il tutto premeditato probabilmente sui social e sulle piattaforme chat frequentate dai ragazzi. I motivi? Si parla di una banale contesa tra due ragazzi e di un litigio amoroso tra due ragazze, insomma motivazioni tutt’altro che comprensibili visto anche il periodo che tutti stiamo vivendo. Sono ormai tre i minori indagati grazie alle indagini svolte in soli cinque giorni con l’aiuto delle telecamere in zona e passando al setaccio i social dove messaggi inequivocabili hanno svelato la premeditazione dei bulli che hanno provocato la maxi rissa di sabato scorso.

Scene bestiali che rappresentano un po’ lo specchio di una società ormai alla deriva, violenta e irrispettosa delle regole. Una vicenda che vede protagonisti dei ragazzi per lo più minorenni, che secondo la ricostruzione delle indagini avrebbero avuto precedentemente una lite nella periferia romana del Quadraro. Impressionano a dir poco, le immagini delle centinaia di ragazzi non coinvolti e venuti per assistere a quello che probabilmente vedevano come ‘divertente’ con l’intenzione di esserne protagonisti a loro volta. Molte sono le testimonianze anche via social che mostrano come la cornice di persone presenti quella sera fosse consapevole di quello che stava per succedere. Ciò che fa più riflettere, è che nessuno in quel momento di fronte a una scena simile sia intervenuto per evitare l’aggressione, ma che anzi molti siano stati quelli che hanno spalleggiato e incoraggiato a picchiarsi i due litigiosi. Inesistenti i controlli da parte delle autorità che hanno permesso un simile assembramento proprio in pieno centro al Pincio, in un momento in cui le regole di distanziamento sociale sono alla base della prevenzione contro il coronavirus. Un rischio che potrebbe portare proprio sotto Natale a un’impennata di contagi fra i parenti delle decine di giovani presenti alla scazzottata, naturalmente tutti senza mascherina sul naso. Ora la tensione rimane alta e si teme un secondo round nei prossimi giorni sempre nello stesso luogo, si spera stavolta che chi di dovere sappia controllare la situazione e fermare questa banda di selvaggi.

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