Arte & Cultura
Residenze #1 Flavio Favelli – Gianni Politi
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Martedì 11 ottobre, ore 18.00 – 22.00 | Roma, AlbumArte, via Flaminia 122
AlbumArte inaugura martedì 11 ottobre dalle ore 18.00 alle ore 22.00 la mostra Residenze #1 curata da Paola Ugolini e che vede come protagonisti Flavio Favelli e Gianni Politi. L’esposizione è il primo appuntamento del progetto Residenze, che arricchisce il già nutrito programma di mostre temporanee, conferenze, concerti, presentazioni di AlbumArte e che intende riflettere sul tema delle residenze d’artista, portando negli spazi espositivi delle ex-scuderie di villa Poniatowsky opere prodotte esclusivamente durante residenze d’artista ed esposte per la prima volta in Italia.
La doppia personale degli artisti Flavio Favelli e Gianni Politi, con opere realizzate nelle residenze organizzate da AlbumArte a Istanbul e a Praga, metterà in luce quanto la pratica della residenza possa fortemente influenzare il modo di lavorare di un artista – nel caso specifico di uno molto giovane e di uno consolidato – arrivando al concepimento di opere molto distanti dal loro abituale modus operandi.
Le due residenze, realizzate da AlbumArte nel 2014 con il supporto dell’Ambasciata d’Italia in Turchia, degli Istituti Italiani di Cultura di Istanbul e di Praga, di Yapi Kredi Cultural Activities Arts and Publishing e della Camera di Commercio Italiana in Turchia, si sono concluse con due mostre personali: Grape Juice di Flavio Favelli, curata da Vittorio Urbani, alla Galata Rum Okulu (Scuola Greca di Galata) di Istanbul e giovane pittore romano di Gianni Politi, a cura di Paola Ugolini, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Praga. Le opere delle due mostre confluiscono ora, per la prima volta in Italia, negli spazi di AlbumArte.
I due artisti lavorano su due campi diversi ma affini.
Flavio Favelli nel suo lavoro ricostruisce incessantemente il suo passato. I mobili borghesi della casa di sua nonna a Bologna, i barattoli delle amarene Fabbri, le locandine dei film soft porno di un’Italia ancora tutto sommato innocente e ottimista. I neon ministeriali delle aule giudiziarie in cui si è consumata la separazione dei suoi genitori e i souvenir dei suoi viaggi a Roma. Un passato ingombrante e rivisitato ogni volta in ogni lavoro come in una seduta psicoanalitica, un passato che a Istanbul è scomparso per fare spazio alla Storia e al passato di una nazione con i suoi simboli e i suoi sogni di modernità che oggi sembrano essere falliti.
Gianni Politi ripercorre ugualmente le sue memorie infantili attraverso la pittura, il volto di suo padre affiora fra le pennellate delle sue piccole tele e il suo processo creativo utilizza il passato, per diventare parte dei suoi nuovi lavori che altro non sono che paesaggi mentali realizzati con gli scarti del suo passato recente. Le grandi tele monocrome realizzate a Praga sono più tridimensionali che pittoriche e rappresentano un momento creativo completamente nuovo nella pratica di questo giovane pittore che si esprime con un linguaggio decisamente contemporaneo nonostante utilizzi un mezzo antico.
In questi nuovi lavori che Favelli e Politi hanno realizzato a Istanbul e a Praga è il genius loci delle due città che ha ispirato la loro produzione, la Storia con le sue meraviglie e i suoi fallimenti per Favelli e la storia dell’arte, il Barocco con il suo travolgente movimento circolare per Politi.
Il progetto Residenze prevede un secondo appuntamento a dicembre 2016, quando saranno presentati i lavori che Sabrina Casadei (Roma, 1985) ha sviluppato nei primi mesi del 2016 durante la sua residenza all’interno del Nordic Artists’ Centre Dale in Norvegia.
La terza tappa sarà a novembre 2017 con una mostra sulla residenza dell’artista spagnolo Juan Zamora, presso la NIROX Foundation in South Africa.
Residenze #1 rientra negli eventi del Fuori Quadriennale – 16a Quadriennale d’arte Altri tempi, altri miti (Palazzo delle Esposizioni 13 ottobre 2016 – 8 gennaio 2017). Si ringrazia Studio SALES di Norberto Ruggeri.
Flavio Favelli
Nato a Firenze nel 1967, vive e lavora a Savigno (BO). Dopo la Laurea in Storia Orientale all’Università di Bologna, prende parte al Link Project (1995-2001). Ha esposto con progetti personali al MAXXI di Roma, al Centro per l’Arte Pecci di Prato, alla Fondazione Sandretto di Torino, alla Maison Rouge di Parigi e al 176 Projectspace di Londra. Partecipa alla mostra Italics a Palazzo Grassi nel 2008 e a due Biennali di Venezia: la 50° (Clandestini, a cura di F. Bonami) e la 55° (Padiglione Italia a cura di B. Pietromarchi). Nel 2015 l’opera Gli Angeli degli Eroi viene scelta dal Quirinale per commemorare i militari caduti nella ricorrenza del 4 Novembre.
Gianni Politi
Nato a Roma nel 1986, dove vive e lavora. La sua ricerca si è concentrata negli ultimi anni sul riuso di materiali coinvolti durante lavori pittorici precedenti uniti ad accadimenti contingenti avvenuti nel suo studio. Dopo il lungo lavoro esposto alla Galleria CO2 – From thestudio (Nightrider), 2013 – sulla figura di suo padre, l’artista sceglie di rimettere in discussione la sua pratica. Inizia ad esporre i risultati di tale ricerca nella mostra curata da Paola Ugolini Tra queste sale (malandrino) nel 2014 alla Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, nelle sale dell’Ottocento italiano, mettendo in dialogo la serie di carte intelate con la collezione del museo. Nel maggio 2015 espone il passaggio successivo del suo lavoro sul riuso nella sua personale dal titolo Mountaintop Waterdrop presso la Fondazione Nomas a Roma, in cui l’artista mostra le opere nate ricomponendo brandelli di vecchie tele precedentemente dipinte e archiviate. Gianni Politi ha esposto in collettive in Italia e all’estero e le sue mostre sono state recensite da riviste come Frieze, ArtReview e Artforum; il suo lavoro è inoltre presente, a livello internazionale, in collezioni sia private che pubbliche.