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Cinema & Teatro

Presentata la settima stagione al Teatro Degli Audaci sotto la direzione di Flavio De Paola

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Il teatro di via De Santis  a Porta di Roma, si avvia verso un nuovo anno corroborato da un calendario forte di 18 spettacoli, tra i quali spicca soprattutto la commedia,  senza trascurare classici della drammaturgia contemporanea

di Andrea Cavazzini

Al motto “Senza pubblico non c’è teatro e senza teatro non c’è civiltà”,  il Direttore artistico Flavio De Paola ha inaugurato il settimo anno della sua gestione al Teatro Degli Audaci iniziando da un toccante ricordo del Maestro Cosimo Cinieri recentemente scomparso. Una stagione forte di numeri importanti,  che ha portato a registrare ben 18 mila presenze lo scorso anno, il teatro di via De Santis  a Porta di Roma, si avvia verso un nuovo anno corroborato da un calendario forte di 18 spettacoli, tra i quali spicca soprattutto la commedia,  senza trascurare classici della drammaturgia contemporanea come “ASPETTANDO GODOT”di Beckett che De Paola riproporrà vestendo i panni di Vladimiro, oltre a curarne la regia, ma anche un testo come “NOVECENTO”di Baricco, che pur continuando ad essere rappresentato ininterrottamente ogni stagione in qualsiasi parte dello stivale, mantiene inalterato il suo grande fascino verso la vicenda umana del pianista sull’oceano.

Novità per gli Audaci quest’anno con Miriam Mesturino e Piero Nuti(un giovanotto di 91 anni…), che proporanno un grande testo della drammatuga israeliana, Anat Gov, “OH DIO””, che vede al centro della storia una psicologa, madre single di un figlio autistico, che un giorno riceve un paziente speciale, il quale sostiene di essere Dio. Ne scaturisce un dialogo-terapia scoppiettante, ricco di battute divertenti e acute. Entrambi i personaggi trovano nella comprensione e nell’amore la via per affrontare dolori e delusioni, con un finale, dove Lior(il figlio autistico) per la prima volta, riesce a dire “mamma”.

Parlando all’inizio di commedia, ritornano vecchi cavalli di battaglia degli Audaci come “RUMORI FUORI SCENA”di Michael Frayn che ha sempre registrato il sold out nella passata stagione e le vicende di Andy e Norman ne “I GENI DELLA BIRO”di Neil Simon. La vicende di due scrittori, colleghi e co-inquilini sempre senza un soldo e perseguitati dai creditori tentano di sbarcare il lunario , scrivendo di tutto dal porno, agli spot pubblicitari,  fino a quando l’equilibrio tra i due viene meno a causa di una nuova vicina di appartamento che piomba nella loro vita. Prima volta al Teatro degli Audaci per Martufello che insieme a Nadia Rinaldi e Manuela Villa riproporra un successo della passata stagione come “L’IMBIANCHINO”di Donald Churcill, un commedia degli equivoci con l’obiettivo di voler raccontare la nostra epoca, in cui il valore della vita viene misurata sull’esteriorità e sull’apparenza piuttosto che sulla sua essenza. Nel secondo tempo spazio ai vecchi cavalli di battagli dei tre attori alle prese con il pubblico in sala…e ne vedremo delle belle!

Spazio anche per momenti piu intimisti grazie a Francesco Branchetti (anche regista), che inaugurerà la stagione al fianco di Barbara De Rossi con “IL DIARIO DI ADAMO ED EVA”di Mark Twain, uno spettacolo che narra come siano andate le cose tra l’uomo e la donna in chiave ironica, umoristica ma anche fiabesca e romantica e come possa essere nata l’attrazione tra i due sessi. 

Sempre Branchetti, sempre in doppia veste attore/regista, sarà in scena subito dopo con “PARLAMI D’AMORE”di Philippe Claudel. Protagonista femminile questa volta sarà Natalie Caldonazzo. Analisi sotto il microscopio degli apparenti equilibri di coppia che si reggono su fondamenta molto fragili e il momento di passaggio che stanno vivendo i protagonisti. Un teatro di parola che si affida al talento espressivo degli attori.

Grande coppia quella costituita da  Massimo Wertmuller e Rodolfo Laganà per la prima volta agli Audaci con un testo scritto e diretto da Stefano Reali.

“AMICI PER LA PELLE”, dedicato alla memoria del dodicenne Ugo Forno, il più giovane martire della resistenza, che ha avuto solo nel 2013 una medaglia al merito civile e narra la vicenda di Tazio e Otello, due cinquantenni senza qualità, che in un sussulto di orgoglio si trasformano in eroi riscattandosi completamente. Un testo toccante da non perdere assolutamente con una prova attoriale di grande intensità.

Un poliedrico Gennaro Cannavacciuolo sarà protagonista di un concerto musicale, “VOLARE”dedicato a Domenico Modugno. Un tuffo emozionante nella storia della grande canzone italiana. durante il quale l’attore napoletano di formazione eduardiana, proporrà una reinterpretazione personale delle varie strade musicali percorse da Modugno.

Per restare in tema musicale due spettacoli da seguire con grande attenzione, il primo “JE SUIS TOUTES LES FEMMES”dove Carol Lauro interpreta Dalida, ripercorrendo le fasi musicali della cantante italo-egiziana con canzoni tratte dal suo repertorio e non solo.

L’altro dei “NeaCò – Neapolitan Contamination” ovvero i classici della musica napoletana che incontrano diversi stili musicali del resto del mondo, dall’Europa all’Africa fino al Nordamerica. Dal gospel, al blues, al jazz e al funky. Fino al Centroamerica mescolandosi con il calypso, il reggae, la rumba, e giù giù fino al tango argentino., dal gospel al blues, dal jazz al funky, fino al centro-america dove si mescolerà con il calypso, il reggae, la rumba, fino al tango argentino.

“CALL CENTER 3.0”, opera corale scritta interpretata e diretta da Roberto D’Alessadro, con un cast che vede Milena Miconi, Karin Proia, Cecilia Taddei, Luca Capuano , Pietro Genuardi e Franco Oppini. Una riflessione sulla realtà dei call center come lo specchio delle nostre esistenze, un microcosmo che diventa espressione degli schiavi del terzo secolo.

“SUL LAGO DORATO”con il trio D’Angelo, Milo e Fiordaliso, una pièce, brillante e sentimentale che interessa tre generazioni e riporta alla memoria il film con Henry Fonda e Kathrine Hepburn che ha fatto sognare tantissimi spettatori.

A chiudere la stagione due spettacoli pirotecnici, il primo “HO RISORTO!”interpretato da un Andrea Rivera a ruota libera che seguendo un canovaccio di massima, cerca la continua sponda del pubblico in sala per riflettere insieme sui meccanismi della manipolazione mediatca, cercando di  raccoglierne gli umori e le pulsioni dell’uomo della strada.

E per concludere la coppia Attilio Fontana e Emiliano Reggente in “VINILE e STRIMPELLI”la storia di un duo di artisti degli anni cinquanta che avrebbero potuto lasciare un segno indelebile nella storia dello spettacolo ma che naufragò ancor prima di cominciare.

Si comincia il 5 ottobre per finire il 7 maggio.

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