Arte & Cultura
Murales o “mura-less”: le opere degli street art abbattono pareti e palazzi
Muralismo, il movimento artistico che consente di dipingere ovunque: su edifici, ponteggi, portoni, finestre, serrande, hotel e ceramiche
di Giordana Fauci
I murales sono opere realizzate da street art su grandi superfici quali facciate di edifici, ponteggi, portoni, finestre, serrande, hotel e ceramiche.
La pratica di dipingere murales è oramai diffusa in tutto il mondo ed è utilizzata come mezzo di espressione artistica per la diffusione di messaggi sociali e per la celebrazione di storie e celebrità.
Dunque, si tratta di molto più che mere decorazioni.
Questa pratica non ha data di nascita certa: probabilmente i primi murales risalgono alla civiltà preistorica e alle pitture rupestri rinvenute all’interno di caverne e grotte.
Ed è, quindi, il dipinto parietale di Lascaux – risalente al Paleolitico Superiore, ovvero a ben 17.000 anni or sono – a dover essere ritenuto il primo murale esistente al mondo: un murale davvero straordinario e, oltretutto, perfettamente conservato.
Di contro, tra i murales più belli di oggi è impossibile non ricordare l’opera Create together for tomorrow, realizzata da artisti locali di Varsavia, con vernice fotocatalitica al biossido di titanio in grado di attirare inquinanti atmosferici e così purificare l’aria, oltre ad abbellire il paesaggio circostante.
Degno di menzione è altresì il murale Astrosamantha che si trova a Detroit, nel Michigan, realizzato da una collettiva milanese di nome Orticanoodles e dedicato a Samantha Cristoforetti.
Altrettanto straordinaria l’opera dall’artista Pony Wave, nota col nome di Stay Safe, che si trova in California e che celebra l’amore ai tempi del Coronavirus.
Infine, come poter dimenticare La ragazza con il palloncino, di Bansky che si trova a Londra e che rappresenta una ragazzina protesa verso un palloncino a forma di cuore, a significare la speranza e l’amore a cui ciascuno anela.
Ma tra i tanti murales ve ne è uno che è considerato tra i più belli al mondo e che, senza alcun dubbio, è il più bello d’Italia: si tratta de L’amore è più forte della morte, realizzato dall’artista olandese Judith de Leeuw (JDL), collocato sulla facciata di un edificio del quartiere Paolo Sesto di Taranto e non a caso classificato “tra i primi dieci più belli al mondo…” nel recente concorso Street art cities award.
E, poi come non citare i coloratissimi murales presenti nella Capitale: sia in centro storico, sia nelle periferie, rivalutate anche grazie alla presenza di cotante opere.
É il caso del Pigneto in cui troneggia Omino 71, l’opera ispirata a Pasolini; come pure Aladin, dedicata alla Resistenza in ogni sua forma, dal nazismo al movimento no-tav.
E, ovviamente, opere altrettanto meravigliose si possono ammirare a Trastevere, dove i murales sono visibili nell’intero quartiere, con dediche ai romani ma, invero, non solo: ad esempio, quello in onore della Sora Lella di Le Diesis; oppure quello realizzato da Tina Loiodice dal titolo Il Mantegna, collocato dietro le sbarre di un’antica finestra. O, ancora, La saracinesca di Palazzo Velli, a Piazza Sant’Egidio, dell’artista torinese Neve, che ha immortalato Anna Perenna, la vecchissima donna rugosa di cui raccontava Ovidio, ancora piena di vitalità proprio come l’antico rione di Trastevere che, perciò, è rappresentato in pieno su una gigantesca serranda.
…Perché i murales possono essere rappresentati ovunque: questa è la loro particolarità. Dunque, si rinvengono sui palazzi, ma finanche su finestre, saracinesche, portoni e serrande: basti ricordare quello che si trova sull’edicola di Piazza San Cosimato, dal titolo Le saracinesche.
…Non vi è portone e locale non rivestito da belle immagini colorate realizzate da straordinari artisti di strada. E, a dire il vero, la moda dei murales sembra prendere piede sempre più!
Non pochi, in effetti, sono gli hotel che hanno fatto di questa particolare arte il loro punto di forza: l’Hotel NYX di Milano, lo Street Inn Florence e il Muraless Art Hotel di Verona, per fare qualche esempio: hotel trasformati in musei-alberghi proprio grazie alla presenza dei “mura-less…” – letteralmente “mura abbattute…” –: opere d’arte che adornano interamente le mura e i soffitti di ogni stanza che, perciò, gli ospiti possono vivere appieno.
A non dimenticare, da ultimo, la produzione degli artistici murales realizzati su piastrelle in ceramica, prodotti ancor oggi nel meridione italiano e che hanno permesso a diverse cittadine di divenire note nel mondo intero: è il caso delle ceramiche dipinte a Santo Stefano di Camastra, a Palermo: davvero originali. Anzi, uniche.
Ecco perché l’arte di rappresentare i murales è oramai giustamente divenuta un vero e proprio movimento artistico meglio noto come “muralismo”.
Credit Photo di Giordana Fauci