Arte & Cultura
IL MAESTRO RICCARDO MUTI TORNA A NAPOLI PER “PROVE D’ORCHESTRA’ CON GLI ALLIEVI .”

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NAPOLI 1 E 2 DICEMBRE 2016 “IL MAESTRO RICCARDO MUTI TORNA A NAPOLI PER L’ INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2016/2017 DEL CONSERVATORIO DI MUSICA ‘SAN PIETRO A MAJELLA’
di Marina d’Angerio di Sant’Adjutore
“Incontro di Riccardo Muti con l’Orchestra degli allievi del Conservatorio di Musica ‘San Pietro a Majella’ di Napoli -Giovedì 1 Dicembre alle ore 18:00 e Venerdì 2 Dicembre alle ore 10:30- presso la ‘Sala Scarlatti’ del Conservatorio di ‘San Pietro a Majella’ di Napoli.
Il Direttore d’orchestra italiano Riccardo Muti (Napoli, 28 luglio 1941), erede di Arturo Toscanini (Parma, 25 marzo 1867 – New York, 16 gennaio 1957) e dell’ austriaco Heribert Ritter von Karajan, detto Herbert (IPA: [ˈhɛɐbɛɐt fɔn ˈkaʁaˌjan]; Salisburgo, 5 aprile 1908 – Anif, 16 luglio 1989), festeggia con gli allievi del Conservatorio di Musica ‘San Pietro a Majella’ di Napoli i suoi cinquant’ anni di carriera. Dal 1968 al 1980 è stato direttore principale e direttore musicale del Maggio Musicale Fiorentino e dal 1986 al 2005 è stato direttore musicale del Teatro alla Scala di Milano. Dirige l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, che ha fondato nel 2004 e che ha sede a Piacenza e Ravenna. Dal 2010 è music director della Chicago Symphony Orchestra, con la quale ha rinnovato il contratto fino all’estate del 2020. Artefice di questo ritorno, il Direttore del Conservatorio, Elsa Evangelista :“Napoli deve molto a Riccardo Muti e alla passione che lui stesso ha trasmesso ad un numero incalcolabile di studenti o semplici amatori in tutto il mondo, nonché ai più grandi professionisti in campo musicale, guidati dal Maestro nella riscoperta delle pagine più intense del nostro patrimonio musicale universalmente apprezzato.” Prima della lezione il Maestro ha visitato l’archivio e la biblioteca e la sala a lui intitolata al piano terra di San Pietro a Majella, dove saranno esposti, fino al 31 dicembre, documenti che riguardano il compositore italiano Giovanni Paisiello (Taranto, 9 maggio 1740 – Napoli, 5 giugno 1816) in occasione del bicentenario (1816-2016), mai mostrati prima dall’Archivio storico. Il Maestro ha potuto osservare le onorificenze ricevute da Paisiello dai Napoleonidi, dallo stesso Napoleone Bonaparte (Ajaccio, 15 agosto 1769 – Isola di Sant’Elena, 5 maggio 1821) e da Gioacchino Murat, nato Joachim Murat-Jordy (Labastide-Fortunière, 25 marzo 1767 – Pizzo, 13 ottobre 1815), oltre al documento originale che registrava l’ingresso del musicista nel conservatorio di Sant’Onofrio a Capuana nel 1754. Il Direttore Elsa Evangelista, dopo aver voluto intitolare a Riccardo Muti una delle prestigiose sale del ‘San Pietro a Majella’, ha sempre tenuto con il Maestro un rapporto diretto ed esclusivo per la scelta delle strategie migliori di valorizzazione della didattica e della formazione in seno al Conservatorio di Napoli, non fermandosi mai nella pianificazione e nello studio di progetti in cui il ruolo prezioso del “Maestro napoletano” è fondamentale poiché offre agli allievi del ‘San Pietro a Majella’ la possibilità d’ incontrare uno dei più grandi protagonisti viventi della storia della musica. Due giorni di ‘Prove d’orchestra’ con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti hanno riempito il cuore musicale di Napoli di una grande gioia e la partecipazione del pubblico è stata calorosa verso il Maestro Muti poichè gli si riconosce di aver dato lustro alla città di Napoli ed alla Scuola Napoletana in tutto il mondo . Il Maestro si definisce ‘a casa’ a Napoli e ci racconta, sentitamente commosso, che si diplomò in pianoforte, con lode, sotto la severa guida del Maestro Vincenzo Vitale e Jacopo Napoli che, proprio a Napoli nel Conservatorio di ‘San Pietro a Majella’, gli inculcarono i valori fondamentali per un musicista : ” la serietà ed il rispetto”. “Questi sono i valori fondamentali per tutti gli allievi” -dice. Il Maestro ha dato lezioni di direzione d’orchestra, ai giovani aspiranti direttori dell’ Orchestra del ‘San Pietro a Majella’,che si sono preparati a questo incontro con l’aiuto del maestro Francesco Vizioli, docente di direzione d’orchestra nel Conservatorio napoletano, concludendo con queste parole: “Noi non dobbiamo cercare amore, ma Rispetto”.Riccardo Muti condensa in poche parole il senso del lavoro del direttore d’orchestra. Nella meravigliosa cornice della ‘Sala Scarlatti’ il Grande Direttore Muti dal podio restituisce agli allievi la grande lezione che proprio lui ricevette dai suoi Maestri. Un rapporto privilegiato lega il Maestro Muti al Conservatorio di Napoli, i suoi ricordi di giovane allievo e la grande, infinita stima, riservata al ricordo dei suoi Maestri che seppero guidarlo, fornendogli gli strumenti per proseguire con rigore e tenacia lo studio della musica. Fu proprio il direttore Jacopo Napoli che avendo intuito il genio e le potenzialità del giovane Muti, studente di pianoforte giunto alla fine del suo persorso di formazione, gli propose d’intraprendere lo studio della direzione d’orchestra. Mai un’ intuizione fu così illuminata! In seguito, dopo aver lasciato la facoltà napoletana di filosofia, si trasferì a Milano, dove studiò composizione con Bruno Bettinelli (Milano, 4 giugno 1913 – Milano, 8 novembre 2004) e direzione d’orchestra con Antonino Votto (Piacenza, 30 ottobre 1896 – Milano, 9 settembre 1985). Il Maestro Riccardo Muti oggi festeggia i suoi cinquant’anni di grande carriera , il suo debutto come direttore ebbe luogo a Bergamo il 27 novembre del 1966 con l’Orchestra “Vit Nejedly” della gioventù musicale di Praga, ma ci racconta che proprio a Napoli visse le sue prime esperienze come direttore d’orchestra nella Sala Martucci del ‘San Pietro a Majella’. La prova d’orchestra vede oggi il Maestro Muti alla guida dell’Orchestra del Conservatorio, nella gremita ‘Sala Scarlatti’, con lo studio e l’esecuzione della Sinfonia n. 8 in si minore D759 “Incompiuta” di Schubert (1797-1828), l’Overture del Nabucco di Giuseppe Verdi (1813-1901) e il Notturno per Orchestra op. 70 n.1 di Giuseppe Martucci (1856-1909). Oggi – dice – ci sono i libri, tante cose strane, poi se devono suonare non ci riescono. Fare il direttore d’orchestra va di moda, i direttori escono come i funghi: uno non canta più e diventa direttore, un altro non ha più fiato per il suo strumento e sale sul podio. Ai miei tempi la direzione d’orchestra s’imparava guardando, rubando il gesto, l’espressione, lo sguardo. Toscanini diceva: Guarda ed impara». Il Direttore Muti inizia così la lezione di direzione d’orchestra e chiama ad uno ad uno alcuni giovani che al ‘San Pietro a Majella’ studiano direzione o che si sono appena laureati: Lorenzo Pascucci, Mirella Giordano, Marco Scialò, Domenico Schiano Lo Moriello, quest’ultimo ha anche seguito i corsi della sua accademia, a Ravenna dove da due anni segue giovani promesse con la messa in scena di un’opera. S’informa sui loro studi con un sincero affetto didattico. «Io – ricorda – avevo studiato pianoforte, prima avevo fatto un po’ di violino, poi avevo studiato composizione. Insomma, un po’ di preparazione l’avevo quando Jacopo Napoli mi chiamò in direzione, mi chiese se avevo mai pensato d’intraprendere la carriera di direttore e non quella di pianista per la quale m’ero fino ad allora preparato con Vincenzo Vitale. E cambiò la mia vita». Antonino Votto diceva: “Fai un gesto, qualcosa succederà””. Grazie di cuore Maestro Muti per averci onorati della Sua presenza, dei Suoi insegnamenti, per la Sua grande simpatia!
Alcuni enti ed associazioni sensibili alla formazione artistica dei giovani talenti assegneranno alcune borse di studio agli allievi più meritevoli e a coloro che si sono distinti nelle attività artistiche e produttive del ‘San Pietro a Majella’: tra questi, oltre alle borse assegnate dallo stesso Conservatorio, ricordiamo l’Associazione “Amici del S. Carlo”, l’Associazione “Amici del San Pietro a Majella”, il “Lions Club Partenope”.