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Arte & Cultura

“La musica fa viaggiare”. E gli italiani all’estero “rappano” nel nuovo video di Tenko e Scriba.

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“Una personale riflessione sull’emigrazione”.

2001789f-1b19-44e9-8907-7eba8b5ecd8fRoma, 16 dicembre – “Così come noi vorremmo che la nostra musica fosse esportata e viaggiasse ovunque, c’è tanta gente che è costretta a emigrare per realizzare i propri sogni e mettere in campo il proprio talento. A loro vogliamo affidare le parole del nostro nuovo singolo“. Questa è l’idea alla base del nuovo video degli mc Tenko e Scriba, “Check One Two“, brano tratto dal loro ultimo disco “Hardcorebaleni“: vede la collaborazione di Dj Danko agli scratch e di Simone Martorana alla produzione. Un inno all’hip hop, quello reale, sincero e genuino, che – come recita la canzone – “apre la mente e gli occhi sul mondo“. E non a caso – quindi – i protagonisti del video, sono coloro che hanno avuto il coraggio di andare oltre il proprio confine, alla ricerca di se stessi nel mondo. “E – dicono Tenko e Scriba – in un periodo in cui si parla molto di emigrazione, e si è sempre pronti a emarginare chi viene da fuori, chi non è come noi, chi è straniero, abbiamo voluto ricordare che anche noi italiani siamo costretti a emigrare alla ricerca di un lavoro, di possibilità, di speranze“. Il videoclip è disponibile dal 14 Dicembre e raccoglie contributi provenienti da tutto il mondo: New York, Miami, Melbourne, Zanzibar, Lanzarote, Las Terrenas, Vancouver, Marrakech, Marsiglia, Bruxelles, Gaarawè, Mthatha, Cape Town, Oaxaca, Londra, Palestina, Amsterdam, Madrid, Mosca, Berlino, Augsburg, Panama, Lugano.

I protagonisti: 

I nostri “migranti” hanno cantato e rappato “Check One Two“, sostituendosi a Tenko e Scriba. Tra loro: Stefano Cusin, ex calciatore e allenatore, primo italiano a guidare una squadra di calcio palestinese: ha allenato l’Ahli al-Khalil, portandola alla vittoria del campionato e della Coppa di Palestina per la prima volta, facendola così esordire nella Champions League asiatica. A lui hanno anche proposto di allenare la nazionale Palestinese; Carlo “Top” Montrone, storico mc barese, componente della Pooglia Tribe, residente ad Amsterdam ma da sempre grande esempio per la scuola hip hop locale; Burcin Yetim, singolare esempio di intreccio tra culture: nata da genitori turchi, ha vissuto sin da piccola a Roma, per poi essersi trasferita a Marrakech; Giorgio Cusati, medico di Trieste che dal 1991 opera in Sud Africa; Annamaria Pozzobon, coraggiosissima donna che risiede a Zanzibar e gestisce una rete di nostre connazionali residenti all’estero; Guido di Bernardo è l’ideatore del format “Guido La Guida“, un simpatico canale di informazione, su Youtube, per curiosi in cerca di notizie su Las Terrenas, provincia di Samaná e Repubblica Dominicana; Lele Cerri che – assieme ad altri italiani – ha dato vita a un nuovo villaggio, totalmente eco-sostenibile, in Thailandia, chiamato Gaarawè Khao Sok; Paola Capon, tra i firmatari nel 2011, della nota ‘Lettera di protesta degli italiani in Messico‘ che denunciava “con fermezza la nostra indignazione per la grave situazione in cui versa il nostro paese” e – aggiungevano – “La pochezza ideologica, culturale ed etica del governo Berlusconi non può rappresentare il nostro essere italiani“; Emanuele Bozzini, residente a Bruxelles, e cantante della band Marichka Connection; Andrea Verdaglia, giovanissimo breaker italo-svizzero, discendente da italiani residenti nell’area di Lugano. Inoltre ha dato il suo contributo Vincenzo Merlino che, a Panama, collabora con un centro di recupero per minori.

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