Arte & Cultura
Intervista a Paola Biadetti

Artista e direttore marketing dello Spoleto Menotti Art Festival, Paola Biadetti è anche direttore artistico dello Spoleto Meeting Art
by Isabel Russinova
Paola Biadetti, grafica pubblicitaria e fotografa, pittrice e ceramista, con opere presenti in collezioni private in molti paesi, oltre che in Italia, in Inghilterra, Germania, Cina, Messico, Belize, Serbia oltre naturalmente a tante esposizioni di gruppo e personali, a quale di questi momenti del suo percorso artistico è più legata?
Sono legata a diversi momenti del mio percorso artistico, ognuno dei quali ha contribuito alla mia crescita e maturazione come artista. Tuttavia, uno dei periodi che ricordo con particolare affetto è il mio tempo trascorso in Belize. È stato un momento di grande scoperta personale e artistica. Le interazioni con altri artisti internazionali e l’esposizione a culture diverse hanno arricchito la mia prospettiva e influenzato il mio lavoro. Così come sono legata, alle mostre in Italia in particolare a Spoleto.
Le sue opere di pittura e ceramica sono apprezzate dagli altri e naturalmente amate e sentite da lei che ha creato, è difficile per un artista staccarsi dalla propria opera o è più forte il piacere di aver saputo offrire le proprie emozioni agli altri?
È sempre un’emozione quando le mie opere vengono apprezzate dagli altri, credo che il vero scopo dell’arte sia quello di comunicare e condividere emozioni, pensieri e storie con gli altri. In un certo senso, quando un’opera trova il suo pubblico, si completa un ciclo, e ciò mi dà grande soddisfazione e motivazione per continuare. L’arte è, in definitiva, un mezzo di comunicazione potente e unificatore.
Il successo che lo Spoleto Art Festival Menotti sta ottenendo edizione dopo edizione è sicuramente un punto di arrivo importante per il suo impegno come attrice culturale, di cosa può parlare?
Il successo dello Spoleto Art Festival Menotti è il risultato di un lavoro di squadra e di una visione condivisa. Sono orgogliosa di gran parte di questo progetto che valorizza l’arte e la cultura in tutte le loro forme. Ogni edizione porta con sé nuove sfide e nuove opportunità di crescita, sia per gli artisti che per il pubblico. Il festival è diventato un punto di riferimento non solo a livello nazionale ma anche internazionale e, questo è un riconoscimento importante per il nostro impegno nel promuovere l’arte e la cultura.
Il festival deve parte del suo successo anche al fortunato sodalizio tra lei e il presidente dello stesso, il prof. Luca Filipponi, e fa percepire una grande sintonia professionale tra voi, è così?
Assolutamente sì. La nostra sintonia professionale si basa su una visione comune e su un profondo rispetto reciproco. Luca ha una grande esperienza e una passione per l’arte che è contagiosa. Insieme, abbiamo lavorato per creare un evento che non celebra solo l’arte, ma che offre anche una piattaforma per gli artisti per esprimersi e crescere.
Nel suo percorso di artista e curatrice ha anche aperto una finestra per la valorizzazione dei giovani artisti. Qual è la sua opinione sulla nuova generazione dell’arte contemporanea?
La nuova generazione dell’arte contemporanea è vibrante e innovativa. I giovani artisti oggi hanno accesso a una vasta gamma di strumenti e piattaforme che permettono loro di sperimentare e di esprimersi in modi che erano impensabili solo pochi anni fa. Inoltre, viviamo in un’epoca in cui le questioni globali, sociali e personali vengono affrontate con una sensibilità nuova e unica. Questa generazione porta con sé una freschezza e una prospettiva che arricchiscono il panorama artistico contemporaneo. Come curatrice, ritengo fondamentale supportare e valorizzare questi giovani talenti, offrendo loro l’opportunità di crescere e di mostrare il loro contributo vitale alla cultura contemporanea, per costruire una società più consapevole e sensibile.