Connect with us

Diritti umani

Hermes Onlus ed i percorsi di un’inclusione possibile

Published

on

Tempo di lettura: 5 minuti

L’associazione Hermes è diversa nella sua capacità di dare luce e futuro a “persone che hanno disabilità ma che, prima di essere disabili, sono esseri umani”. Da anni si dedica a progetti di inclusione e alla realizzazione di attività socio-occupazionali a favore di giovani con disabilità per renderli il più autonomi possibile

di Giordana Fauci

Un incontro davvero emozionante quello che ha avuto luogo il 17 novembre con i ragazzi della Hermes Onlus, all’interno dell’Associazione sita in Via Elisabetta Canori Mori, 7, nel quartiere di Torre Spaccata, a Roma nella zona tra il VI e VII Municipio: qui 30 ragazzi affetti da differenti disabilità gravi e complesse si incontrano ogni mattina, per essere assistiti sotto il profilo sociale, prima ancora che medico.

Hermes Onlus è nata nell’anno 2010 e, poi, è divenuta operativa nel 2015.

Una realtà che all’epoca era rappresentata da sole tre mamme ed a cui oggi appartengono ben 100 soci, non necessariamente ‘colpiti’ dal problema…”: queste le orgogliose parole della Presidente dell’associazione Loredana Fiorini.

Le tre madri, solo dopo aver costituito la Hermes, si sono rese conto che non doveva essere un caso se l’associazione era stata creata il 13 dicembre: il giorno di S. Lucia…

Una data dedicata agli ipo-vedenti, proprio come i diversi ragazzi che si preoccupavano di assistere già allora.

Loredana Fiorini, oltre ad essere Presidente della Hermes, è la madre di Davide, un ragazzo di 26 anni appassionato per le canzoni di Eros Ramazzotti che, dunque, segue nei suoi vari concerti; “un ragazzo che ha e non potrebbe non avere un rapporto simbiotico con la madre, fin troppo conscia di essere indispensabile per l’amato figlio…”.

Loredana è una valente infermiera presso l’Ospedale S. Giovanni di Roma e, assieme ad altri, si adopera in ogni modo per garantire un’esistenza dignitosa ai ragazzi del centro.

Oltre a lei “non bisogna dimenticare Luana Apolloni, vero motore della Hermes…”, così definita dalla stessa Loredana, come pure tutti coloro che sono intervenuti nel tempo. In primis, lo psichiatra Stefano Guerra ma finanche i giovani del Servizio Socialedivenuti veri uomini oramai…”.

Perché Hermes Onlus è un’associazione che si occupa di assistere, sul piano sociale, prima ancora che medico, ragazzi affetti da svariate disabilità, in una fascia di età ricompresa tra i 20 e i 40 anni e che quindi, dopo aver terminato la scuola, si sarebbero inevitabilmente trovati a dover fare i conti con la solitudine, vivendo all’interno delle loro case o, in alternativa, presso tristi Istituti, unicamente colpevoli di essere affetti da autismo, schizofrenia, tetraplegia, sindrome di Down ed altro ancora.

Patologie differenti e che, proprio per questo, rappresentano una risorsa l’uno per l’altro…”: spiega ancora Loredana.

E, dunque, è una gran fortuna che esistano realtà come la Hermes in cui, grazie all’aiuto di professionisti, di volontari e di giovani del servizio civile, oltre che di assistenti individuali messi a disposizione dalle famiglie, questi ragazzi siano riusciti ad uscire dall’isolamento e dalla solitudine a cui erano inevitabilmente destinati.

Giovani vite che hanno diritto all’inclusione e all’eguaglianza. Quindi, ad essere inseriti in attività di lavoro, per poter vivere in modo autonomo laddove possibile.

Del resto, il numero dei disabili presenti in Italia la dice lunga: il nostro Paese ne conta oltre 5 milioni e 150 mila…

Un numero davvero allarmante per restare indifferenti, continuando a porre poca attenzione ad una realtà fin troppo tangibile, solo ed esclusivamente perché “poco educati o disinformati, oltre che poco attenti…”.

Perché è certo che ogni essere umano ha diritto di pretendere ed ottenere eguaglianza e inclusione, prima ancora che il resto.

E, in effetti, proprio di attività socio-occupazionali si preoccupa la Hermes.

Ecco perché, grazie all’impegno di questo gruppo, oramai consolidatosi nel tempo, ogni mattina tutti i ragazzi varcano la soglia del portone visibilmente felici di ritrovarsi e poter iniziare attività che tanto amano: yoga, musicoterapia, danza ma finanche attività di tipo artigianale, quali la “Doggy Slurp”.

In questo periodo i ragazzi sono impegnati a dipingere ed a cucire splendide tovagliette con decori e soggetti natalizi, vista l’imminenza delle feste di Natale…”.

Del resto, i bei dipinti colorati, appesi ai muri, non passano inosservati.

Anzi! Dimostrano appieno le capacità e la bravura di ciascuno degli ospiti.

A non dimenticare chi si dedica alla creazione di bomboniere solidali.

E ancora, l’attività “Doggy Slurp” di cui ci ha parlato il simpatico Gabriele che, con tanto orgoglio, ci ha mostrato il forno in cui mette a cuocere i biscotti per i cani, poi messi in vendita ed i cui proventi sono, senza alcun dubbio, utili a coprire – seppur in minima parte – le innumerevoli spese sostenute dall’associazione.

E, ancora, vi sono attività che mettono in luce la creatività di questi ragazzi: Arianna, ad esempio, che ama la danza e si esibirà presto a Teatro, presso Villa Cesaroni, in uno spettacolo che avrà luogo il prossimo 6 dicembre…

Un’occasione in cui altri 19 ragazzi che fanno parte della “Band Senza Note” allieteranno i presenti con musiche e non solo.

Perché, all’interno della Hermes chi è affetto da disabilità meno gravi, diviene tutor degli altri.

E, in ogni caso, altro non v’è da fare, perché la spesa pubblica è poco attenta alla considerazione di tanti e tali temi.

Certo è che realtà sì belle non possono continuare a contare su piccoli contributi pubblici e su bandi di concorsi regionali o, più semplicemente, su mere donazioni.

Loredana lo sa: al di là di tutto l’impegno profuso, ben altro bisognerebbe fare, soprattutto a livello legislativo, vista la carenza di norme esistenti ma che andrebbero rivedute… “Basti pensare alla Legge 112/2016…”.

E così Loredana ed il resto del suo staff continuano ad adoperarsi: addirittura preoccupandosi del futuro dei loro figli, quando non potranno più assisterli.

Per questo hanno affittato un immobile in Piazza dei Mirti, per far sì che, almeno i più autonomi, possano avviare un progetto che gli consenta di vivere da soli.

Una realtà normale quella a cui aspira Loredana e la Hermes: “fatta di eguaglianza ed inclusione, non solo fino all’età dello studio ma anche dopo, nel mondo degli adulti…”.

Richieste normali… Diritti negati… A persone che hanno disabilità ma che, prima di essere disabili, sono esseri umani…”.

Ecco perché a Loredana ed alla Hermes non piace la definizione di “realtà straordinaria…”, anche se, invero, dopo aver assistito al lavoro eccezionale svolto all’interno della Hermes, non si può fare a meno di sottolinearne, oltre la straordinarietà, la sensibilità… Tanto più in una società come la nostra!

L’eccezionalità della Hermes è espressa dallo stesso cruccio di Loredana, a chiusura della sua interessante intervista: “A noi dispiace di non poter accettare molti ragazzi che si rivolgono alla Hermes. Ma l’associazione non può ospitarne altri e le disponibilità – economiche ma non solo – sono oltremodo esigue…”.

Un’associazione meritevole: basterebbe poco per supportarla, anche un piccolo gesto!

Credit Photo by Damiana Cicconetti

Print Friendly, PDF & Email