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Attualità

“EMOTIONAL FUNDRAISING & CREATIVE INTELLIGENCE”

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Tempo di lettura: 2 minuti

“Un viaggio nelle emozioni dei donatori”

di Lietta Fontanesi

Il 10 novembre 2017 si è tenuto un’interessante evento, “Emotional Fundraising & Creative Intelligence”,presso il Palazzo Stelline in Corso Magenta, 61 a Milano.  L’incontro è stato tenuto da Francesco Quistelli, Founder & CEO di Atlantis Company. Ospite della giornata è stato  Gianandrea Abbate, Amministratore delegato di Emotional Marketing.

Atlantis si occupa di offrire  servizi di consulenza strategica ad alto valore aggiunto. La sua missione è sostenere lo sviluppo e l’innovazione delle organizzazioni nonprofit e della filantropia aziendale. Essa agisce contemporaneamente su 4 aree strategiche: Fundraising e sostenibilità, Comunicazione e sensibilizzazione, Sviluppo e cambiamento, Organizzazione ed efficienza.

Il workshop è stato organizzato da Atlantis, Noprofit Strategic Center. Essa si occupa principalmente di Fundraising, comunicazione e strategia.

Hanno partecipato 20 persone, esperte di comunicazione e fundraising che lavorano in diverse organizzazioni noprofit.

Relatori del worskshop: Francesco Quistelli, Fondatore e Ceo di Altantis Company,  e Gianandrea Abbate, Ceo di Emotional Marketing.

Gli scenari futuri nel mondo non profit sono stati  esplicitato da Gianmarco Abbate in un’intervista:

«Oggi più che mai, in un contesto in cui c’è tantissima offerta di prodotti di buona qualità molto simili tra loro, quello che conta maggiormente è il feeling emozionale» spiega Gianandrea Abbate «le persone non comprano il prodotto, ma l’emozione ed è quest’ultima a guidare le nostre scelte di acquisto, spesso a livello inconscio. La razionalità incide solo in parte in queste scelte, pesa di più il modo in cui viene veicolato e percepito il messaggio, anche in base a codici subliminali legati a forme, colori, suoni… L’Emotional marketing si occupa proprio di questo, della parte nascosta del marketing legata all’emotività. È come quando si guarda un iceberg, tutti osservano la punta che emerge, ma sappiamo bene che questa è solo una piccola parte e che è sotto la superficie che si sviluppa il resto: il marketing è come l’iceberg e l’Emotional marketing si occupa proprio di quella parte nascosta ma fondamentale per capire cosa spinge all’azione».

Durante il workshop sono state approfondite le più recenti ricerche di mercato basate sul mind-mapping per apprendere le tecniche di comunicazione più efficaci per coinvolgere i donatori e instaurare con loro una relazione duratura. E’ stato possibile scoprire la nuova mappa emozionale degli italiani nel 2017 e conoscere così la propensione al dono dei diversi gruppi omogenei.

Nella parte finale del laboratorio si è tenuto un workshop pratico per confrontarsi concretamente come bisogna applicare le tematiche affrontate.

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