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Coronavirus, Piccinetti (Fiera Roma): “Il turismo è il nostro oro, deve essere priorità per la ripartenza”

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Nella diretta di #SFLive, il format di interviste trasmesse dai profili social di Starting Finance che ha già accolto decine di protagonisti dell’economia e delle istituzioni, l’ospite è stato Pietro Piccinetti, Amministratore unico di Fiera Roma

Si parla di turismo, situazione economica e delle possibilità per l’Italia di ripartire dopo i giorni del Coronavirus nell’ultimo appuntamento delle dirette in live Instagram di Starting Finance, la startup e il network di giovani esperti e appassionati di finanza, che punta a lavorare per diffondere in Italia la cultura dell’informazione finanziaria. Nella diretta di #SFLive, il format di interviste trasmesse dai profili social di Starting Finance che ha già accolto decine di protagonisti dell’economia e delle istituzioni, l’ospite è stato Pietro Piccinetti, Amministratore unico di Fiera Roma – un motore economico di prim’ordine per la città con numeri imponenti nel 2019: 1.600.000 ospiti (tra visitatori e candidati ai concorsi) provenienti da oltre 80 Paesi, un indotto lavorativo tra impiegati diretti e indiretti  di oltre 2000 persone e una ricaduta economica sul territorio di 250 milioni di euro.

Quali sarebbero le scelte, chiede Starting Finance a Piccinetti, che promuoverebbe per far ripartire il Turismo ?

 “Al nostro Paese serve un ministero per il Turismo, con portafoglio: il turismo è il nostro oro, rappresenta il 13% del Pil e il 15% dell’occupazione del nostro Paese. Per lavoro ho vissuto in moltissimi Paesi e ho toccato con mano che proprio tutti vogliono venire in Italia almeno una volta nella vita. In particolare per Roma e Lazio, dopo un buon 2019, c’erano ottime prospettive per il 2020, questo virus ha colpito il turismo in modo drammatico ed è il settore a rilascio più lento, con tutte le categorie di lavoratori coinvolti in profonda sofferenza. Ora è il momento di investimenti importanti, bisogna mettere l’Italia in condizione di far ripartire il volano più importante dell’economia”.

Quali sono i numeri della meeting industry italiana?

 “Il sistema delle fiere e dei congressi, oggi naturalmente fermo per l’emergenza Covid19, è un acceleratore imponente sia dell’economia che dei territori. Per ogni euro che fattura una fiera – è un dato proveniente da studi internazionali – arrivano dai 7 ai 12 euro per le comunità locali. Noi generiamo indotto su tassisti, sui negozi, sui ristornati, sugli alberghi, tutte realtà che si vedono coinvolte in un turismo di qualità e alto spendente: la spesa media di un partecipante ad una fiera o a un congresso è di 800 euro al giorno. Il sistema fieristico italiano è quarto al mondo, genera affari per 60 miliardi di euro, dà origine al 50% dell’export nazionale, rappresentando la più concreta chance di mettersi in contatto con il mercato estero. Aver dovuto cancellare le fiere e i congressi – segmento rispetto al quale l’Italia era tra l’altro in forte crescita – è un problema allora non solo per noi operatori, ma per l’economia tutta. A  oggi sono 160 gli eventi fieristici annullati, di cui 30 definitivamente gli altri posticipati senza nessun tipo di certezza. Per quanto riguarda i congressi siamo, stando ai calcoli di Federcongressi, a 3.455 appuntamenti tra rinviati e annullati per un impatto economico pari a € 227.283.660,13. Solo come Fiera Roma siamo a circa tredici milioni di fatturato persi dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, senza certezze sulla ripresa”.

Quali sono allora le misure che governo e regioni devono mettere in campo per garantire una pronta ripresa?

 “Bisogna riconoscere che non è facile per nessuno gestire questa emergenza, una guerra mondiale nata dal nulla e il Governo ha avuto fin dall’inizio tutto l’appoggio della nostra categoria. In questo momento non possiamo che affidarci alla scienza e agli scienziati rispetto ai tempi della riapertura, mettendo con convinzione davanti la necessità di tutelare la salute, specie dei più fragili. Da manager ovviamente vorrei riaprire domattina, ma dobbiamo stare attenti e valutare ciò che sia meglio per la piena ripresa del Paese: se si aprisse tutto troppo presto e poi si dovesse richiudere, sarebbe un disastro. Per parte nostra, posso dire che il sistema delle fiere sta posticipando tutte le manifestazioni: vogliamo sperare di poter ripartire con il calendario da settembre, ma ancora è impossibile avere certezze. Nel mentre, visto che ogni fatturato è fermo, per non morire abbiamo bisogno di aiuti, magari, come avvenuto per il sistema fieristico danese, tramite fondi europei. Ne va della nostra sopravvivenza e di quanto questo impatterebbe sull’economia italiana. Saremo comunque propositivi e proporremmo dei Protocolli ( sviluppati insieme a tutti gli attori preposti ) per ripartire in tutta sicurezza, ma ripartire”.

Nel corso dell’intervista anche l’Amministratore unico e Direttore generale di Fiera Roma Pietro Piccinetti rivolge una domanda ai ragazzi di Starting Finance, chiedendo se riuscano a cogliere, dal loro giovanissimo osservatorio economico, qualche risvolto positivo, capace di dare speranza. “Se è vero che il settore turistico è tra i più colpiti del momento– rispondono – questo periodo di reclusione, di chiusure e di limitazioni potrebbe far riscoprire alle persone la libertà e il desiderio di viaggiare senza limiti. A tal proposito, crediamo fortemente che il comparto avrà una forte spinta e ripartenza nel momento in cui -speriamo presto- tutto questo sarà finito, e torneremo tutti a scoprire le meraviglie del mondo, apprezzando di più qualsiasi scorcio e qualsiasi posto che fino a qualche tempo fa avremmo dato per scontato. A questo proposito ci fa piacere citare Tourgo una delle nostre app, che fa scoprire ai turisti -e riscoprire agli abitanti del luogo- le città con giochi interattivi grazie ai quali è possibile vincere coupon da spendere nei locali, nei ristoranti e negli spazi di intrattenimento del luogo. Anche le app del settore sono al momento ovviamente ferme, ma siamo certi riprenderanno con slancio al più presto”.

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