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Diritti umani

4 settembre Giornata internazionale della salute sessuale

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A partire dagli anni ’70 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha promosso studi e ricerche sul tema sia per la salvaguardia della salute riproduttiva che per la prevenzione di malattie trasmissibili, e per tutelare le ragazze coinvolte in attività sessuali e gravidanze precoci e non sempre volontarie.

 di Antonio Virgili – pres. comm. Cultura Lidu onlus

Quella del quattro settembre non è una delle giornate internazionali delle quali si parla molto, probabilmente perché i temi della sessualità sono ancora a margine, si preferisce non parlarne o emergono, purtroppo, quasi solo per vicende negative eclatanti di cronaca, o per problemi o per pubblicità.    Il tema della salute sessuale però non è solo specialistico, come si potrebbe pensare, tutt’altro.  Le relazioni affettive interpersonali, ma anche la salute, l’informazione e l’istruzione, la vita familiare, l’adolescenza, i pregiudizi e gli stereotipi culturali, la pubblicità ed i media, varie forme di violenza (abusi, sexting, revenge porn, stalking, ecc.), la riproduzione ed i suoi diritti, sono alcune delle molte sfaccettature di un’area tematica vasta che riguarda la maggior parte della popolazione mondiale, senza distinzioni.  Se oggi in Afganistan ed Iran (per citare due delle situazioni più repressive) bambine e donne sono fortemente discriminate è solo per motivi sessuali, quindi anche chi sembra rifiutare i temi della sessualità, chi presume di “oscurarli” con abbigliamenti estremi, di fatto ne fa uno dei cardini della vita sociale, religiosa o politica. Chi afferma che le ragazze non devono frequentare la scuola in quanto donne, ragiona solo avendo la sessualità in mente.  Ciò evidenzia pure quanto la sessuologia non sia riconducibile alla sola psicologia, ma includa inevitabilmente competenze e analisi antropologiche e sociologiche, oltre che mediche.

A partire dagli anni ’70 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha promosso studi e ricerche sul tema, prima per migliorare la salute riproduttiva (gravidanza, parto, prevenzione per i più giovani) nelle sue dimensioni sanitaria ma anche psicologica e sociale. Successivamente per sensibilizzare gli operatori sanitari e la popolazione verso questi temi promuovendo campagne di prevenzione per le malattie trasmissibili, per tutelare le ragazze coinvolte in attività sessuali e gravidanze precoci e non sempre volontarie. In anni più recenti per affermare, la necessità di informare maggiormente le persone, e non solo nuove generazioni, affinché possano evitarsi rischi e pericoli inutili, e per avere una maggiore serenità nell’affrontare tali tematiche.        A livello internazionale l’OMS evidenzia numerosi problemi, tra questi: il numero ancora molto alto di  gravidanze casuali di ragazze adolescenti; la crescita di problemi di sterilità ed infertilità in alcune aree e Paesi; la pratiche di mutilazione dei genitali (MGF) che coinvolge, secondo stime, circa 200 milioni di ragazze e donne; la perdurante diffusione di forme di violenza fisica associate alla sessualità per lo più a danno di donne e minorenni; il persistere di matrimoni ad età molto precoci e di quelli forzati; alcuni casi di sterilizzazione forzata; la disuguaglianza di diritti attuata in base al genere ed all’orientamento sessuali; una maternità poco o nulla tutelata.   In Italia la situazione non presenta dati vastamente allarmanti, tuttavia diversi dei problemi precedentemente indicati sono presenti, sia pure in misura ridotta (ad esempio le MGF richieste alle ASL dalle famiglie degli immigrati di etnie che conservano tale usanza), mentre altri temi che si collegano alla sessualità hanno registrato accese battaglie di opinione nel corso degli anni (quali aborto, fecondazione, filiazione, omosessualità, parità di norme tra uomini e donne). Il tema concreto della maternità è poi spesso dimenticato, nel senso che delle tutele scattano quando c’è una gravidanza, ma resta abitualmente ignorato quanto le condizioni economiche e sociali scoraggino fortemente la possibilità di una gravidanza.

A fronte di innovazioni legislative apprezzabili ma non ancora complete, le difficoltà in Italia sono per lo più proprio culturali e sociali. Ad esempio, difficoltà a riconoscere che la sessualità è una manifestazione normale delle persone, non un comportamento assolutamente riprovevole o peccaminoso.  Un atteggiamento che indirettamente finisce con l’alimentare i meccanismi di estorsione e danneggiamento in materia di immagini personali, ad esempio via web, che hanno in alcuni casi portato all’emarginazione totale delle persone coinvolte e ricattate o, in qualche caso estremo, al loro suicidio.   Difficoltà a considerare le persone ed i loro diritti rispetto al loro comportamento reale ed in quanto “persone” piuttosto che rispetto all’appartenenza sessuale biologica o all’orientamento di genere.  Ostacoli a diffondere maggiori informazioni sulla sessualità per migliorare la prevenzione delle malattie, per accrescere il benessere delle persone, per relazioni affettive interpersonali più serene, per tutelare i minorenni, oramai travolti dai social network. Ostacoli a limitare o regolamentare l’uso massiccio della sessualità come strumento attrattore economico di pubblicità e manipolazione.    L’occasione della Giornata Internazionale della Salute Sessuale può quindi essere una ulteriore occasione per riflettere su alcuni stereotipi, sui comportamenti aggressivi, sulle discriminazioni. Non ultimo, il disagio che forse molte persone avvertono ancora nel parlare di sessualità, fatto che non di rado si traduce in un vissuto negativo per le persone stesse, agendo, o subendo, prevaricazioni, incontrando ostacoli, auspicando una parità di diritti senza discriminazioni in base al sesso ma, allo stesso tempo, moltiplicando involontariamente la diffusione di schemi mentali distorti, come capita con la sessualizzazione delle parole.

Nel 2023, per il quarto anno consecutivo, il Corpo Italiano di San Lazzaro (CSLI), anche quale Partner nazionale dell’International Society for the Prevention of Child Abuse and Neglect, unitamente alla Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo, e in sinergia con altre organizzazioni quali “NO More Foundation”, partecipano alla Giornata internazionale della salute sessuale, del 4 settembre.  Per dare crescente concretezza e creare maggiore coinvolgimento, la giornata di settembre sarà l’avvio di un programma (in via di definizione) di incontri e seminari che, in varie località d’Italia, affronteranno questi temi ed in particolare quello della prevenzione degli abusi.  Quest’ultimo aspetto si gioverà pure di un audiovisivo, appositamente realizzato presso l’Università di Sheffield, che riflette su alcuni esiti post-traumatici.   Per altre informazioni, per proporre o definire un incontro, si può contattare l’organizzazione alla email:  insieme@cslitalia.org

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