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“Vi porteremo Hamas in casa, e se in Germania vorrete la guerra, guerra sarà…”

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Le inquietanti frasi sui social in arabo dell’attentatore saudita di Magdeburgo…la cronaca di una strage annunciata

di Andrea Costa

“Vi porteremo Hamas in casa, e se in Germania vorrete la guerra, guerra sarà”. Così, l’attentatore saudita di Magdeburgo, “sedicente” e “cosiddetto” ateo, nel suo profilo arabo e in arabo, assai differente nei contenuti dal profilo Fb inglese e in lingua inglese …Una applicazione “di scuola” (coranica) delle dottrine della dissimulazione e del travestimento previste dal Corano per ogni islamico: la “Taqiyya” praticabile auspicabilmente con la “kitman” (discrezione e riservatezza) ma comunque nel quadro della piú generale “Dawah”: la propaganda disinformatrice mirante a confondere apostati, ebrei e nazareni.

Mi chiedono dunque commenti sull’ennesima “strage di Natale” nell’Europa centrale, dopo 22 anni di Jihad internazionale, del solito “integrato”, colto, insospettabile, “islamico moderato”…una nazione seria (la Germania non lo è) non votata all’economicismo come anche noi italiani, non avrebbe aperto a queste etnie islamizzate (Turchia, Siria etc.) in nome del: “dateci i vostri soldi, il vostro lavoro, arricchitevi ma non troppo e rimanete buoni fino alla tomba” se avesse studiato e conosciuto il “Sistema Islam”.

Se avesse letto e diffuso libri eccezionali come questo o anche solo tradotto integralmente in Italiano gli “Hadith” di Maometto (solo traduzioni parziali e discutibili), la vera “giurisprudenza del quotidiano” di un islamico, disponibile solo nella lingua inglese… Il Sistema “immunitario” del corpo ferito tedesco rischia di reagire al solito nella sua storia.

Noi italiani, invece, dovremmo imparare ad uscire definitivamente dagli anni ’80, mettendo da parte individualismo ed edonismo, ricordarci che non si viene quasi mai giudicati come individui ma come “popolo”, come etnia, secondo i mai superati canoni di appartenenza nazionale o comunitaria. Tutto questo richiede conoscenza, innanzitutto dei riti, dei miti e della storia della propria comunità di appartenenza.

Per conoscere e difendersi dall’Islam è doveroso innanzitutto conoscere e riconoscere il cristianesimo che la nostra società post-bellica e post-nazionale ha dimenticato (anche su impulso estero): senza dubbio i “fondamentali”. Chi voleva toglierci mappe, coordinate, riferimenti e “terra” da sotto i piedi per renderci polvere al vento ha fatto male i conti. Tutti sono impegnati, anche i laici: “educatevi ed educate”. Questo il motto del grande Giuseppe Mazzini.

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