Tecnologia
Una nuova era tecnologica con l’intelligenza artificiale

I sistemi di IA riescono a processare enormi quantità di dati creando correlazioni e modelli usati per fare previsioni.
di Giuliana Scrocca
Chi lo avrebbe mai detto che un tema a scuola, un atto giudiziario o un referto medico lo avrebbe potuto scrivere una intelligenza artificiale (IA)? O che la sintesi di un tomo di 1000 pagine o lo sbobinamento di una lezione potesse essere riassunto in poche righe? Ebbene si ha fatto ingresso nella società questo nuovo strumento che si propone di agevolare con le sue risposte e con i suoi scritti la vita di molti studenti e lavoratori. Ma ci si chiede: sarà davvero affidabile? L’AI viene utilizzata in una miriade di settori, dall’elaborazione di dati e la creazione di contenuti all’automazione di processi e alla progettazione di nuove tecnologie.
L’intelligenza artificiale è una sezione di linguistica informatica che si occupa della formalizzazione di problemi e compiti simili a quelli eseguiti da una persona fornendo ad un robot qualità di calcolo in poco tempo che gli permettono di compiere operazioni e “ragionamenti” complessi, imparando anche dagli errori, fino a poco tempo fa caratteristiche esclusive del ragionamento umano. Con l’intelligenza artificiale le macchine riescono a compiere azioni e ragionamenti molto complessi. Oggi in Italia e nel mondo l’intelligenza artificiale viene utilizzata in azienda e non solo, per svolgere compiti che all’uomo richiederebbero molto tempo. Questo aspetto della programmazione dell’intelligenza artificiale si concentra sull’acquisizione di dati e sulla creazione di regole per trasformare i dati in informazioni utilizzabili. Le regole, chiamate algoritmi, forniscono ai dispositivi informatici istruzioni passo dopo passo su come completare un compito specifico.
La programmazione dell’intelligenza artificiale necessita di tre abilità cognitive: apprendimento, ragionamento e autocorrezione. Praticamente il risultato del lavoro dell’intelligenza artificiale non dev’essere difficilmente distinguibile da quello svolto da un umano con delle specifiche competenze. I sistemi di IA funzionano grazie al fatto che riescono a processare enormi quantità di dati creando correlazioni e modelli usati per fare previsioni.
L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il modo in cui viviamo e lavoriamo, trovando applicazione in un’ampia gamma di settori. Ecco alcune delle sue applicazioni più comuni: assistenza telefonica nelle aziende ai call center, traduzione di testi da una lingua all’altra in tempo reale, diagnosi di radiografie e tac, sviluppo di farmaci, piani di cura personalizzati, ispezione di prodotti difettosi garantendone la qualità, guida autonoma di vetture senza conducente, previsione di frodi in finanza e previsione dei mercati, prevedere i raccolti in agricoltura.
Questi modelli di linguaggio stanno rivoluzionando il modo in cui interagiamo con le macchine, aprendo la strada a nuove e interessanti applicazioni svolgendo funzioni fino ad oggi esclusive dell’intelligenza umana ma ci si chiede se sono attendibili e sicuri dato che ad oggi in America ci sono stati incidenti mortali dopo un anno dall’inserimento di guida auto senza conducente, in Italia ci sono stati atti giuridici con citazione di norme e sentenza errate, c’è stata la lettura di un referto mal interpretato con morte del paziente. Sicuramente l’AI sta agevolando la vita aziendale di molte realtà ma l’uso che ne viene fatto va controllato e ci deve essere sempre la supervisione umana.
La rivoluzione tecnologica è arrivata tra noi più o meno consapevolmente con una accelerazione avvenuta in pochi decenni per un umanesimo sostituito da un capitalismo con idee vecchie ma con etichette nuove anche se il potere di questi algoritmi non potrà mai sostituire un sano ragionamento umano.