Politica
Regionali Sicilia: Todaro (RCN), primarie? Sono d’accordo con Micciché
Il Presidente di Rete Civica Nazionale Angelo Todaro a Palermo:”Vogliamo superare il partitismo? Non c’è’ cosa peggiore delle primarie”
Di Romolo Martelloni
“Riguardo alle primarie mi sento di affermare che sono d’accordo con Gianfranco Micciché. Vogliamo superare il partitismo? Non c’è’ cosa peggiore delle primarie. Dunque il Centrodestra deve trovare la sua unità’ e la sua forza nell’associazionismo tra movimenti, liste civiche e partiti che si rifanno al valore storico-politico della nostra terra. Noi riteniamo, di fronte a questa situazione di degrado, che le rappresentanze politiche e le liste civiche del centrodestra hanno la credibilità, la forza e la capacità di elaborare un progetto per uscire da questa crisi profonda”.
Lo ha detto incontrando a Palermo cittadini e rappresentanti pubblici locali, il Presidente di Rete Civica Nazionale Angelo Todaro che sta incontrando altri movimenti civici per la lista Rete Civica Sicilia. Tornando alle primarie Todaro ha evidenziato come queste siano un modo anglosassone di superare i partiti. “Si può’ fare negli Stati Uniti dove ci sono due blocchi – ha ricordato – ma in Italia le elezioni primarie non sono previste o regolamentate per legge, come avviene negli Usa. Vogliamo ricordare il primo caso di elezioni primarie di rilievo nazionale?”
“Si e’ avuto il 16 ottobre 2005, allo scopo di scegliere il capo della coalizione di centrosinistra, l’Unione per le elezioni politiche, poi tenutesi il 10 aprile 2006. L’esordio italiano delle primarie, secondo gli organizzatori di allora, vide la partecipazione di circa 4.311.000 persone, poco meno di un decimo dell’elettorato nazionale, che si recarono a votare presso 9.816 seggi elettorali. Un anno dopo, nell’ottobre del 2006, Clemente Mastella affermò che si era sovrastimato il numero dei votanti e aveva ragione. I votanti furono 3.457.000 un dato che ancora nel Pd smentiscono ma e’ agli ‘atti ufficiali’. Da quel giorno – ha concluso Todaro – le primarie furono l’occasione per regolare i conti all’interno dei partiti”.